31 gennaio 2017

VeNotte 2017


Serve aggiungere altro?

Beh, forse potrei giusto dire che mi sono divertito da matti, nonostante abbia vinto il bambino cattivo. Che poi, non ha proprio vinto vinto, perché per motivi a me ignoti si sono ostinati a far correre insieme a noi anche delle altre persone e sette di queste sono arrivate prima di Egli, che è arrivato una posizione prima di me, come nelle migliori tradizioni. 

Lui a Venezia non ci correvo da una vita, mentre io è da un po' di anni che ci torno almeno ogni dodici mesi, quindi doveva essere un po' come rubare in chiesa, perché si sa che a Venezia il feeling con la carta è fondamentale. Solo che ormai anche le parrocchie stanno diventando un covo di malfidenti e ormai anche le chiese sono a prova di kommando, e insomma ho perso.

Non ho ancora capito bene se con onore o no. Diciamo che il male che alla fine mi facevano le gambe mi fa pensare che più di così non potevo andare, e gli split dicono che non ho fatto errori particolarmente significativi. Il fatto è che lui andava più forte. E alla fine mi ha dato solo 25'' solo perché ha fatto un errore da 1' (dopo la 7 aveva pensato di andare alla 11, mangiandosi una intera ala di farfalla; solo che si sa che l'ala di farfalla in bocca da proprio schifo, e quindi se ne è accorto ed è tornato indietro).

La verità è che fra tutte le bastardate che poteva fare, il Perfido ha fatto la peggiore di tutte: si è allenato come un matto. E io non è che sia rimasto in poltrona a grattarmi la pancia, ma per il momento è bastato solo a non farmi stracciare troppo. Poi, si sa, il ragazzo è giovane ed estroso, e quindi in una gara può capitare che qualche lanterne le faccia un po' così, ma quando gli girano gli zebedei son proprio cavoli, persino per Samuele Curzio, che ha vinto in 46:51, ma che in un paio di lanterne ha dovuto inchinarsi al Perfido (sì, in un altro paio si è dovuto inchinare anche a me, ma lì aveva sbagliato lui...).

La gara è stata spassosissima, come al solito, senza carnevali fra le scatole, e con ancora un po' di gente in giro, ma tutto sommato non troppa (e la guida nel traffico rimane un talento che bisogna possedere, per primeggiare qui). Non so come sia andata con le code ai bagni (io per sicurezza ci sono andato quando ancora il bocciodromo era deserto) ma effettivamente siamo sopravvissuti anche senza doccia, la segreteria era in un posto comodo, e dove ci si cambiava c'erano 28 gradi e una piacevole spaziosità.

Per quei fanatici che vorrebbero anche sentire qualcosa sulla gara vera e propria, dirò che alla 1 ho sbagliato completamente la scelta, ma mi è costato solo 5''; alla 3 non mi pare di aver sbagliato niente, ma mi è costato comunque 18''. 50 metri a sud del ponte a sud della 7 c'era un cartello giallo con una scritta nera, che però non diceva "addio Boccadirosa con te se ne parte la primavera", ma, molto più prosaicamente "ponte chiuso". So per certo che c'è stato qualcuno che è andato fino al ponte per vedere se era proprio chiuso davvero, mentre io mi sono limitato a controllare in carta se la 7 non era per caso quella di cui vari cartelli in zona ritrovo dicevano "ponte chiuso a sud della 59", cosa di per sé inutile almeno quando andare a controllare se il ponte era proprio chiuso chiuso. Morale: 26'' (sigh!) buttati.

Ho poi scorrazzato felice almeno fino a quando non ho iniziato a sentire il cervello che friggeva e le gambe che si facevano di ghisa (cosa di cui i miei distacchi dal Perfido e dai primi non hanno risentito per niente), e poi ho continuato a divertirmi comunque, solo un po' più stanchino. A mente fredda, sono pochissime le scelte che cambierei (diciamo 1, 4, 7  e dubbio sulla 19) ma alla fine a Venezia conta di più fare velocemente la scelta, che fare la migliorissima.

Comunque, se il buongiorno si vede dal mattino, sono fottuto.

26 gennaio 2017

Egli Vs Esso, ricominciamo

È vero, la categoria elite l'hanno ancora eliminata, ma è soprattutto per via dei parrucconi della FISO e della IOF, perché è evidente che il Vero orienteering, quello che ha tenuto migliaia di appassionati incollati ai teleschermi (?) è stata la M35, e in particolare l'eterna sfida fra Egli e Esso, don Pedrotte e il Perfido Ruggero, D-ario e M-ario. È cominciata solo l'anno scorso? Beh, è eterna lo stesso.

E sabato ricomincia e, come è giusto che sia, lo fa in uno dei palcoscenici orientistici più affascinanti al mondo, e nella sua versione più suggestiva: Venezia, di notte, VeNotte, per gli amici.

Guccini cantava che "gli eroi son tutti giovani e belli", ma non aveva presente tutti i casi possibili, perché questi qui sono di mezza età, e neanche particolarmente belli. Del resto sono entrambi sposati con prole, quindi sarebbe uno spreco che fossero anche belli. Classe 1974 Egli, 1977 Esso, potrebbero tranquillamente passare in M40, ma non se ne parla, "che di invecchiare c'è sempre tempo". 

Il 2016 è stato poco più di un monologo di Esso: 5-1 nelle gare in città e 4-1 nelle gare in bosco, però ai veri appassionati non sarà sfuggito un particolare molto importante: le ultime "vere" vittoria di Esso (dove per "vero" si intende che anche Egli è risultato classificato) risalgono al fine settimana del 4-5 giugno 2016, fra le strade di Borgo Valsugana (1° Ruggiero, 2° Rigoni, 3° Pedrotti a 30'') e nei boschi della Val Malene (1° Rigoni, 2° Ruggiero, 3° SCristellon, 4° Pedrotti a 6' da Esso).

Gli ultimi due scontri diretti senza PM, sono finiti nella saccoccia di Egli, con il suo bronzo ai campionati italiani long a Sgonico il 24 settembre (1° Pagliari, 2° Pin, 3° Pedrotti, 8° Ruggiero a 20' da Egli) e la fantastica vittoria di Siena (1° Pedrotti, 2° Skepp, 3° Gusef, 5° Ruggiero a 30'' da Egli).

In pratica sono 7 mesi che il Male non prevale sul Bene. Basterà? 
Alle calli l'ardua sentenza, nessun precedente: D&M in laguna non si sono mai affrontati.


22 gennaio 2017

Car-o 2017

Car-o 2017,
ti ho lasciato un po' di tempo per ambientarti, prima di scriverti la mia letterina di desideri, anzi, di desid-ori.


Il primo è facile: vorrei correre anche quest'anno VeNotte, quella cosa magica che a fine gennaio mi fa sentire ogni volta come un bambino davanti ad una vetrina di giocattoli, con il negoziante che dice "prendi quello che vuoi". Ok, quest'anno mi hanno tolto le docce, hanno ridotto ulteriormente i bagni, e non hanno accettato il mio suggerimento di mettere una classifica separata almeno per gli M35, ma sono dettagli.  La lista dei partenti si sta farcendo di nomi interessanti, e manca solo una settimana.


Il secondo è un po' più complicato, te lo dico subito, che è inutile girarci intorno: vorrei vincere gli italiani long sul Cansiglio. Sì, lo so, il Cansiglio è troppo vicino al Primiero perché King Karl non partecipi, sul Cansiglio fino ad ora ci ho rimediato solo magre figure, e l'oro agli italiani long M35 è il mio sogno proibito già da parecchio. Ma tu non preoccuparti, fammici arrivare più o meno vivo, e io il mio ce lo metterò.

Sugli italiani middle e sprint di Vigolo Vattaro non ho niente da dirti: sono a mezzora di macchina da casa mia, chiaro che a vincerli ci si prova. Ma dato che è un anno dispari, se mi fai vincere gli italiani long mi accontento di quelli (anche se la quinta medaglia d'argento agli italiani sprint M35 sarebbe naturalmente gradita, purché non sia dietro il PR).

La Coppa Italia quest'anno non ha di quelle gare che a scatola chiusa muori dalla voglia di correrle. Magari il Bosco delle Cesane, San Primo e Ceci poi sono i boschi più belli del mondo, e saranno le gare più divertenti della mia vita, ma a vederle così non dicono molto. Ad ogni buon conto a me piacerebbe per una volta iniziare la coppa Italia nel bosco con delle prestazioni un po' più dignitose di quelle degli ultimi anni. Sì, come nel 2014 potrebbe andare. 

La Sprint Race Cup sulla carta sembra quasi più divertente, con Urbino e Bologna a occhi chiusi, e Marostica e Bellagio che potrebbero essere anche meglio.

Però mi raccomando, soprattutto, mantienimi in buona salute i miei compagni di giochi, Mario, Simone e Ingemar su tutti, ma se riesci vedi di non far patire troppo la maternità a GPM; fai guarire Carlo (ma non troppo) e convinci Roland a giocare con noi invece di imboscarsi negli M40; fai capire ai fratelli Cristellon che è ora di tornare seriamente a fare orienteering, e di rassegnarsi al fatto che gli anni sono passati anche per loro e non vale più la pena che corrano in elite (che se vengono solo ogni tanto, non si riesce a prendergli le misure per batterli); regala un po' di regolarità a Michele Ausermuller (e, se te ne avanza, un po' anche a me) e fai tornare Eddy ai fasti raggiunti prima delle acrobazie in auto.

Siccome sono un po' esoso, non ho ancora finito. 

Mi piacerebbe anche fare qualche garetta di corsa in montagna. È vero, la mia cara amica Camilla ha avuto la brillante idea di decidere di sposarsi esattamente il giorno della gara che mi interessava di più in assoluto e che era il mio obiettivo 2017, ma rimangono pur sempre le gare che avevo pianificato per avvicinarmi a quella (lo Sciacchetrail, il Garda Trentino Trail e l'Ultratrail Via degli Dei) e poi la rinuncia forzata ai 130 di inizio luglio apre il calendario a molte altre possibilità nelle settimane immediatamente successive. Dal 6 all'8 luglio non ci sarebbe che l'imbarazzo della scelta: Restonica Trail in Corsica (110 km con 6.500 di dislivello), Gran Trail di Courmayeur attorno al Bianco (90 con 6.000), Cervino XTrail (60 con 3.850) ai piedi di Sua Maestà (no, non Rigoni), la nuovissima Rosengarten Sky Marathon attorno al Catinaccio (45 con 3.900). Oppure, per rimanere sull'extra hard, a fine luglio ci sarebbero l'Orobie Ultra Trail (140 con 9.500) o la Südtirol Ultra Skyrace (120 con 7.554). Mah, vedremo (anche perché, l'Adamello Ultratrail (180 con 11.500) del 22 settembre, dove lo lasciamo?).

Da ultimo, car-o 2017, se tu riuscissi a spingere tante persone come quella misteriosa nella foto qui a fianco, a interrompere qualsiasi altra attività per darsi alla lettura del mio libro, potrei sospendere ogni attività lavorativa e darmi alla corsa a tempo pieno, potendo così coltivare ambizioni un po' più legittime per il tuo successore, 2018. Tenendo conto che i miei diritti di autore ammontano a 56 centesimi a copia, con sole 25.000 copie vendute potrei disporre di uno stipendio di quasi 1000 euro al mese. Considerando che "50 sfumature di grigio" ne ha vendute 125 milioni, se solo riesco ad accordarmi con il mio agente SZ per la traduzione in finlandese, con il kebabbaro all'angolo per quella in arabo, e con lo sguattero della pizza al taglio Ni-hao per quella in cinese, dovrei farcela (quella in inglese sono certo che Stegal me la farà volentieri nei ritagli di tempo).

In fondo, alla Feltrinelli in piazza Duomo a Milano, sono assieme a Walter Bonatti, Flavio Tranquillo, Bruce Lee, Meo Sacchetti, e pochi centimetri distante da William Shakespeare.



15 gennaio 2017

Oricup Inverno!! Torcegno

Per  somma gioia del mio fan numero 1 SZ, sabato scorso ho partecipato alla mia prima Oricup Inverno 2016-2017. Una descrizione lanterna per lanterna dell'evento sarebbe però eccessiva persino per me, così mi accontenterò di una veloce carrellata, tanto per non perdere troppo l'allenamento con la tastiera.

Torcegno è una ridente località della Valsugana, nota per essere stata teatro dell'ultima rimpiantissima notturna di Coppa Italia, quelle belle gare in cui all'inizio, con tutte le frontali schierate sulla partenza in massa, Stegal urlava al via "è partita la Coppa Italia duemilaeccetera di Orienteering!!!!!".

Dopo aver versato la doverosa lacrimuccia in sua memoria (ma non è che il nuovo Presidente FISO ce la potrebbe regalare una nuova notturna di Coppa Italia???), vado a fare riscaldamento con Fabietto e Segatta, scoprendo ben presto che sarà una giornata di passione.  

Temo che il mio "lungo" del giorno prima non mi abbia fatto bene. Dato che quest'anno ho fatto voto di non mettermi nei pericoli in montagna al freddo, ho pensato spianare i kms dell'ultima uscita in montagna: ne veniva fuori più o meno un Trento - Verona, così ci ho provato. La notte prima ha nevicato e mi sono trovato con 10 cm di neve fresca sulla ciclabile. Che ha reso il tutto un po' meno palloso ma un bel po' più faticoso. A VR non ci sono arrivato neanche vicino, mi sono arreso a Peri, 60 km e 176 metri d+ da casa, andatura media 7' al km, compreso lo "sprint" di 2,5 km dal 50° (ho incontrato un tizio che correva e mi ci sono attaccato, ma che lui era partito da 1 km e ne faceva 10...) e la successiva agonia fino al 60°.

Comunque, non è certo una valida scusa per farsi battere da Fabietto, meno che mai da Segatta, e meno ancora da Cipriani, anche lui presente e impegnato sul "rosso" (il "nero" era un allenamento tecnico sulla "direzione", ma già agli allenamenti tecnici sono allergico, se poi sui prati c'è la neve, la direzione diventa un po' facile da tenere, quindi rosso).

La brillantezza atletica non è stata fra le mie prerogative di giornata, ma mi sono difeso quasi dignitosamente. I quasi 5 minuti rimediati da Fabietto sono da ricondurre quasi tutti alla leggera discrepanza fra i nostri documenti di identità (il suo dice 1993, il mio 1974), mentre i 45'' che mi rifila Cipriani me li sono procurati quasi per lo più perdendomi fra la 2 e la 3, facendo la scelta non migliore per la 8, cincischiando nell'uscire dal bosco per la 9, leggendo malissimo la carta per la 18, e soprattutto facendomi distrarre totalmente da Rosella fra la 15 e la 16, finendo addirittura sotto il boschetto sotto a quello a cui dovevo passare sopra. Segatta ha perso una grande occasione...

Purtroppo la foto aerea di guglemap della zona è pessima, e non posso dimostrare che nella mappa c'è un errore fra i cerchietti della 2 e della 3. Però se mi sono mezzo perso TUTTE le volte che ho corso a Torcegno, e sempre lì, un motivo dovrà pur esserci (e altri dicono che in effetti il curvone indicato in carta non è così). 

Anyway, come mi capita tutte le volte che torno a prendere in mano una cartina dopo un po' di tempo, ho pensato che questo gioco mi piace un sacco. Necst stop: Venisbainait!!!! Sii iu ter! (le rumors danno che dovrebbe esserci persino Esso e il sito delle iscrizioni pare confermarlo).