28 maggio 2017

Non ero io. (neanche sta volta)

Quello che, viste le prodezze di Marostica, chiameremo amichevolmente l'Idiota, mi sostituisce anche a Monte Corno, ma, memore delle prodezze di Marostica, gli piazzo un gps in testa, una telecamera in fronte, un auricolare nell'orecchio e gli faccio giurare eterna fedeltà a TUTTO quello che gli dirò.

Purtroppo, risulta non essere sufficiente... Quella che segue è la desolante trascrizione di una parte delle comunicazioni che ci siamo scambiati durante la gara, che finisce in tragedia (agonisticamente parlando) come quella del giorno prima.

Già l'Idiota si presenta in ritardo alla partenza ("C'era un bellissimo panorama, mi sono avviato lungo la strada che andava via in piano, si vedeva il mare, i colli Berici, i colli Euganei, ho mangiato una ottima torta e bevuto un caffè d'orzo in tazza grande. Mi ero sbagliato a leggere l'ora di partenza, cosa ci vuoi fare?") e viene graziato dal ritardo della partenza stessa, grazie al quale riesce a presentarsi all'appello ben 1' prima del suo minuto.

Poi comincia.

D
Guarda, la prima è fondamentale, ma non è molto difficile, segui il sentiero, quando finisce mantieniti sul prato e all'angolo del prato buttati giù seguendo la cresta del nasone.

I
Ok, ho capito, mi sembra facile: sentiero, pratone, bosco (porc. putt. che porcaio, sto bosco è pieno di rami e di sassi, devo proprio andare di qua? [ sì tesoro, lo sapevi che non era una gara in pista...] Ok, scendo, sempre più sassoso, ma io scendo, eh? Eccola, eccola, forte vero??

D
Cavoli, niente male sul serio, secondo tempo, meglio di Pagliari, di Ingemar e di Ausermiller, 15'' peggio si Stefano Cristellon, ma quello è un trattore su questi terreni. Bravo! Continua Così. Senti, adesso torna su al giallo, poi strada, poi sentierino e poi zac, a sinistra.

I
Ok, però senti, a me pare che se vado via un attimo in curva poi c'è un sentierino che mi porta come un papa fino a 200 metri dal punto, non è meglio di là? [Senti, somaro, tu obbedisci e corri]. Ok ok. Puf puff, pant pant, che fatica. Ecco il naso, ecco il prato, ma sicuro sicuro che devo andare su alla strada? No perché io scenderei, così arrivo alla buchetta con la v. [Beh, sì, dai, scendi]. Oh, c'è un sentiero, cosa ci fa qui un sentiero? [Ma pirla, sei sceso dalla parte sbagliata!] Ok, sì, però guarda che bello sto sentiero, è quello che volevo prendere io... [Taci e corri, che hai già perso troppo tempo!] Ok, corro, ecco, strada, dove scendo? Va bene qui? Io vado, eh? Adesso, un po' verso destra? Un po' troppo? Un po' meno? Toh, è arrivato Bezzi, lo avevo superato in salita, quasi quasi lo seguo, cosa dici? [...].

[omissis]
[omissis]
[omissis]

D
Senti, fai quel ca##o che vuoi, tanto non capisci una sega...

I
Sì, dai, ok, vedrai che questa la faccio bene. Cosa ci vuole, basta andare via in curva, la 8 è subito lì, cioè non proprio subito, ci sono un bel po' di dentro e fuori, ma se scendo è peggio no? Ok, il bosco è un casino da correre, e magari mi scatafascio una caviglia, ma non sto andando male, no? Ok, ogni volta che devo risalire un po' mi sembra di lasciarci un polmone, ma non vado male no? Ecco, guarda, ci sono arrivato giusto giusto, neanche un secondo perso in zona punto, forte, no? [Guarda che Pagliari ci ha messo 3' di meno, e Ingemar 1 abbondante...]  Ah... Ma guarda, adesso giro la cartina e andrà molto meglio. Ecco, vedi? Per la 9 devo tornare indietro, quasi uguale, cosa ci vuole? La so già, praticamente! Uh, 5° tempo? Beh, dai, sto migliorando...

D
...

I
La 10 è facilissima!!! Giù, sentiero, e quando c'è il dossetto e la valletta a destra! Che ci vuole? Ecco, avallamento, sentiero... 'speta, il dossetto... eccolo, sarà questo, vado di qua... no, 'speta, lì c'è la strada, allora un po' più in là... ecco, la buca, ah, no, non è questa... ah, là c'è l'altra strada, allora no, risalgo, ecco, ah, qui c'ero prima... vediamo... lì c'è il curvone della strada, vado un pelo di qua, eccola!!! Te lo dicevo che era facile!!! Ah, 14° tempo, a 4 minuti dal primo...

[omissis]
[omissis]
[omissis]

D
Ok, dai, le ultime le hai fatte benino, vediamo almeno di chiudere con decenza, ok? Adesso esci dalla 17, superi il dosso, ti butti giù in diagonale fino al prato e praticamente ci sei. Dai che ce la fai!

I
Certo capo, ecco, supero, diagonale, prato, (che figo che sono, guarda come vado bene!!) no, 'speta, qui c'è ancora bosco, e qui c'è un sentiero... aspetta un attimino, che non lo trovo sto sentiero, sarà segnato, sì? Non è che mi torna tanto tanto sta zona... 'speta, provo ad andare un po' di qua... no, meglio un po' di là... mmm, no, forse da lassù vedo meglio... oh, ecco, guarda, una lanterna, dai che è la 18!! Codice... 59, ah, no, non è la 18... toh, è la 16, che strano ;-)

D
[omissis ##%%#**@@@]
[omissis ##%%#**@@@]
[omissis ##%%#**@@@]


Sesto, a 30' (trenta-minuti!!!) da Pagliari, 18' (diciotto-minuti!!!) da Ingemar e 11' (undici-minuti!!!) da Ausermiller. Giuro che non farò correre mai più nessuno al mio posto. Sigh.

23 maggio 2017

Non ero io.

Sabato e domenica avevo impegni artistici che mi impedivano di essere presente alle due gare di Coppa Italia. Dato però che ormai mi ero iscritto, ho ceduto il mio pettorale e il mio brichetto ad un amico, ex orientista ora molto occupato con i "trail", quelle gare da atleti mediocri, corse da chi non riesce a correre decentemente distanze umane, e quindi si trascina indecentemente per distanze disumane.

Ero convinto che non mi avrebbe fatto fare brutta figura, ma mi sbagliavo. Gli ho chiesto, già che c'era, di scrivermi anche un post sulla gara, ma non posso esimermi da aggiungere le mie note a margine.

Bello essere di nuovo qui in Coppa Italia, le gare di centro storico una volta erano le mie preferite, vediamo se mi riesce ancora di fare bene. In M35 sono in tanti, anche se mancano il signor Mario Ruggiero, il signor PM Grassi e il signor Carlo Rigoni, che mi dicono non si veda da un po'. Mentre termino di riscaldarmi sotto un cielo sempre più grigio, rimango molto colpito dalle gambe di Stefano Gottardi: sarà per i pantaloncini da mezzofondista di una volta, ma a vederlo così sembra imbattibile. 

E bravo il mio uomo, non è ancora partito che invece di limitarsi a farsi distrarre dalle gambe delle donne che corrono, si fa intimorire da quelle di un uomo. Cominciamo bene.

Poco prima del mio minuto di partenza il cielo grigio lascia venire giù un diluvio, e quando prendo la cartina in mano sono già fradicio.

Magari potevi imbustarla, la cartina: ok che era antispappolo, ma se è fradicia anche lei poi si appiccica tutta e leggerla è un casino. 

L'allenamento che mi ha fatto fare Dario due giorni fa si rivela controproducente: mi ha messo in mano una cartina al 5.000 e con il 4.000 di oggi mi sembra tutto troppo vicino.

Ok, è vero, ho sbagliato io, però dai, alla 1 era secondo ad un secondo da quello con le belle gambe, non è poi partito così male. Ok, è vero, alla 2 ha già preso 5'' su una lanterna da 16, forse allenarlo al 4.000 non è stata una grande idea.

Il parchetto delle prime 3 è uno sputo, ma io non ho i tergicristalli e mi ci perdo. Cioè, non sono sicuro che piovesse ancora, ma io mi sentivo molto bagnato e mi sembrava di non vedere bene cosa avevo intorno. E poi non avevo avuto tempo di preparare l'uscita dal punto. Temo di non aver fatto la scelta migliore per la 3.

"Temo di non aver fatto la scelta migliore"!?!?!?! Ma io ti trucido, 33esimo tempo, più del doppio del tempo del primo, uscita dal parco del tutto insensata, e si è pure fermato dopo la 2° casa perché non sapeva bene dove era arrivato. Dopo 3 lanterne è 27esimo!!!! E non è che agli altri avessero dato la cartina il giorno prima per guardarsela con calma a casa...

La 4 è una tratta lunga e sono indeciso sulla scelta. Dopo aver deciso di andare da sotto mi viene il dubbio che fosse la scelta sbagliata, così accelero. Forse accelero troppo, perché manco il bivio e arrivo quasi fino alla provinciale prima ai accorgermene. Deve essere colpa del 4.000.

Fa il 32esimo tempo su 34 concorrenti, prende 40'' in una lanterna sola, e è colpa del 4.000!?!?!? C'era un unico bivio sulla desta e lo manca? Ma neanche se fosse andato così veloce da curvare lo spaziotempo non poteva mancare quel bivio, se non fosse un cretino!!!! Fra l'altro la scelta era pure giusta, e comunque, se la differenza è infinitesima, cavolo stai lì a farti pare, corri no!?! Cioò, voglio dire, essere 31esimo dopo 4 lanterne senza essere stato investito almeno da un autotreno è inaccettabile!!!!

La 5 mi sembra di averla fatta abbastanza bene, anche se non sono sicuro che fosse meglio farla da sopra. 

Intanto un secondo di distacco se lo è preso anche qui, e comunque, non era proprio Venezia...

Questa la so. Se vado da sotto poi devo aggirare il recinto, quindi meglio da sopra. E se taglio per il prato risparmio anche un sacco di strada.

A parte il fatto che Tenani dimostra che la scelta da sopra non era affatto più corta, ma cosa gli viene in mente di tagliare per il prato? C'era l'erba alta mezzo metro, che si doveva fare corsa a ginocchia alte, e quello taglia per il prato? Ma chi si crede di essere, Heidi? Gli va di culo che i primi ci mettono più di lui, ma Simone Rocca (?) ci mette 6'' di meno. Comunque è risalito fino al 18° posto, proviamo a dargli un po' di fiducia. Magari era solo un po' arrugginito.

La 7 è proprio facile.

E allora potevi correre, no? Hai preso 4'' su una strada dritta in discesa, pirla!!!!

La 8 non mi crea nessun problema e si vede fin dall'incrocio prima.

...ma Miss Gambe ti dà un secondo anche su questa. Meno male che almeno sali al 15esimo.

Piccolo errore alla 9. L'ho cercata dietro la casetta, invece che sull'angolo del piazzale.

Talmente piccolo che Simone Rocca (?) ti dà 5''. Meno male che i primi sono tonti come te, vah.

Sto un po' a pensarci per capire quale è la scelta migliore per la 10, poi mi accorgo che non c'è nessuna scelta, e allora vado, cercando di correre più che posso.

Se "più che puoi" è 4'' più lento di Miss Gambe siamo a posto. Magari se ci pensavi un po' meno prima di partire era meglio. 

Alla 11 rischio di fare PE perché vado alla 14. Non è che si vedessero molto bene i numeri.

Su questo mi tocca dargli ragione, anche se ovviamente i numeri erano scritti uguali anche per gli altri. Il solito Simone Rocca (?) ci mette 6'' in meno, ma i primi non si allontanano (che tanto, sono già lontani 1'10''...) e risale all'11esimo posto.

La 12 e la 13 sono facili.

E allora perché seminare altri 3'' alla 12, tesoro? Perché se mi fai il miglior tempo alla 13 vuol dire che le gambine le avevi, no???

Per la 14 mi sembra meglio tornare indietro da dove sono entrato, ma forse era meglio uscire dall'altro cancello del parco.

Eh già, era proprio meglio.

In uscita dalla 14 supero uno della Besanese che non so se è partito prima o dopo di me, comunque quando lo supero mi si incolla, e allora corro più forte. Riesco a staccarlo solo un pochino.

E ci voleva uno attaccato alle chiappe per farti muovere il culo e fare un miglior tempo decente??? Ma vaff... per la cronaca, quello era Simone Rocca (?), era partito 1' dopo di te, ed è arrivato terzo.

Per la 16 mi sembra che il vicoletto mi faccia perdere tempo, ma forse non è tanto vero perché quello della Besanese, che era arrivato alla 15 dopo di me, all'ingresso in piazza mi è davanti. 

...e Gottardi ti dà altri 6'', pirla!!!

Non so se essere soddisfatto o meno della mia gara.

Guarda, te lo dico io: hai fatto pena!!!! Io al 31esimo posto dopo 4 lanterne non ci ero mai stato in tutta la mia vita, neanche nei miei incubi più raccapriccianti. E non sono MAI arrivato 10° in una sprint in centro storico: ti sei fatto battere da più gente tu in un giorno, di quanti hanno battuto me negli ultimi 4 anni messi insieme!!!. 

E domani mi corri pure la long nel bosco, speriamo bene...

16 maggio 2017

Gara Regionale Kastelruth - Castelrotto

Premessa: scrivo questo post ascoltando in streaming "Radio Azimut", "la radio ufficiale della federazione Italiana Sport Orientamento", che ho scoperto or ora. Se ho capito bene va in onda su Radio Stella Città (?) che pare essere di Civitanova (?), ma si trova anche in streaming, accessibile dal sito FISO. Come peraltro mi capita con le trasmissioni TV, mi chiedo chi mai possa ascoltare questa trasmissione (non che a me non sia simpatico Denni Pagliari, ospite della puntata che sto ascoltando, e che non mi piaccia ascoltarlo in radio, ma oltre a me e a qualche altro fanatico orientista? Lui è universamente considerato un bell'uomo, ma in radio neanche si vede...).

Ma proseguiamo.

Sabato ho finalmente ripreso in mano una cartina di orienteering, ho gettato il cuore oltre l'ostacolo e ho rinunciato a qualsiasi possibilità di podio iscrivendomi in MA. Ho scoperto poi che in M35 c'era Stefano Maddalena, quindi forse è stato meglio così in ogni caso...

Il posto era di quelli con il muschio su tutti i sassi che tanto mi fanno pensare a Stegal (come scrivo OGNI VOLTA che corro in Sudtirolo) e di quelli dove bisogna Saper Fare Orientamento Come Dio Comanda. Per me è stata una lezione dall'inizio alla fine, credo utilissima, ma questo si vedrà più avanti. Praticamente un allenamento sulle curve di livello, dato che erano, se non l'unica, sicuramente la principale e più sicura fonte di indicazioni. Mi sono divertito un sacco, nonostante la mia prestazione sia stata più che mediocre (ad essere proprio generosi, dato che ci ho messo 1h20' contro i 45' scarsi del primo).

Peccato che la carta si leggesse davvero male, con il percorso quasi invisibile sulla rappresentazione del terreno stampata con colori un po' troppo pesanti. Per il resto è stato Semplicemente Orienteering, cosa che, con le gambe e i polmoni praticamente in sciopero, e la mia tradizionale idiosincrasia per questi boschi troppo belli, mi è risultato decisamente stimolante (purché riesca a vedere il bicchiere mezzo pieno invece che quasi vuoto :-)

Dato che non trovo gli split, posso evitare di farmi del male con i confronti, e limitarmi alle mie sensazioni. Limitandomi a qualche lanterna per non fare del male ai lettori...

Sono andato bene fino alla 4, con una piacevole sensazione di riuscire a riconoscere bene le forme del terreno e a seguirle. Per questo motivo non ho proprio capito l'errorone per andare alla 5: può essere che io fossi un po' troppo a est, ma il vallone segnato in carta, che doveva portarmi alla lanterna, non l'ho proprio visto, mentre ho incontrato un sentiero che in carta non c'era proprio. Carta invece innocente rispetto ai tot (facciamo 50?) secondi persi alla 6, dove mi sono semplicemente lasciato andare al mio terrore per le rocce, non provando neanche a capire a quale ero arrivato. Discreta la 7 e ottima la 8, che richiedeva una certa dose di navigazione, poi mica tanto la 9, dove ho cercato di farmi condurre dalla palude, ma era meglio se mi facevo condurre dalla bussola (che in generale uso proprio troppo poco!!!).

10 e 11 in grande confidenza, e poi catastrofe alla 12, dove ho perso almeno un quarto d'ora, completamente in balia della carta. Con il senno di poi, mi ha inizialmente spiazzato il fatto che per arrivare alla palude che volevo costeggiare, si dovesse salire, cosa del tutto contro intuitiva (le paludi stanno in basso, dai, lo sanno tutti!). Ciò detto, non si capisce perché sono andato avanti così tanto tempo prima di fermarmi. Una volta fermo, come tradizione ho cercato di capire dove ero limitandomi a cercare il torrentello che mi scorreva accanto, solo nella zona in cui pensavo di essere, e non altrove (ma se fossi stato dove pensavo di essere non mi sarei perso, no?). Solo dopo un bel po' mi è venuta la bella idea di tornare alla 11, e ci sono anche riuscito. Una volta tornato lì, in due minuti sono arrivato alla 12. Bah.

Da lì alla fine ero un po' fermo per via degli scioperi, ma sono andato via bene. Unico problema dopo la 18, dopo la quale per qualche motivo ho deciso di andare alla 2. Fortunatamente (e misteriosamente, dato che non ho letto il codice) mi sono accorto di cosa stavo facendo, così sono andato alla 19, per la quale ero anche di strada, e da lì alla fine.

Meno male che ero in MA, perché in una giornata del genere me le avrebbero suonate tutti anche in M35, e invece così ho massimizzato l'allenamento in bosco. E Coppa Italia sia (ma non ci sarà il Perfido, sigh)(e invece in M35 ci sarà quello della radio di cui sopra, ri-sigh).

  

11 maggio 2017

Garda Trentino Trail

Eh, non c'era neanche una gara di orienteering in tutto il weekend, cosa potevo fare? Stare a casa?
Giammai. C'era questa gara (che se il nome del Garda non fosse troppo attraente per il resto del mondo, soprattutto germanofono, poteva tranquillamente chiamarsi Trail dei Tre Laghi, tutti bellissimi: Tenno, Ledro e Garda) e io non l'avevo mai corsa, ed era una distanza buona nel programma che avevo fatto ad inizio stagione (andato a catafascio perché la gara obiettivo dell'anno l'hanno annullata...), insomma, ho proprio dovuto andare.


Ho fatto benissimo, perché la gara era proprio bella, ed è fuori discussione che 60 km con 3700 metri di dislivello, non siano il modo migliore per preparare la gara in centro storico a Marostica del 20 e la long di Asiago del 21. Sono certo che anche Ruggiero nello scorso fine settimana si è fatto almeno 90-100 chilometri sforzo...

E in ogni caso ero convinto di aver letto che il dislivello era solo di 3000 metri, e quindi mi ero fatto l'idea che si sarebbe trattato di una gara mediamente molto più piana di quella di due settimane fa (50 km con 3000 metri). In più si leggeva ovunque che era una gara "corribile", e solo adesso ho imparato una volta per tutte che nel trail "corribile" è da leggersi come "per l'intera durata del percorso non c'è quasi nessun passaggio che richiede l'utilizzo di imbrago e moschettoni". Perché anche stavolta c'erano un paio di salite che forse forse riusciva a correrle Kilian Jornet, ma solo perché è nato in rifugio sui Pirenei a 3000 metri, e quando diceva a sua mamma che voleva i lego o la play station, lei gli rispondeva "dai, vai a farti una bella corsa invece".

Comunque, una figata, soprattutto dal rifugio Pernici in poi. Partenza da Arco, giretto sul monte là sopra, discesa al lago di Tenno, avvio della crisi, tentativo di farmela passare con la fontana di Tenno City, aggravamento della crisi con la salita successiva, fortissimo desiderio di ritirarsi alla visione del cartello "40 km to be FINISHER", ripetizione ossessiva dentro di me del mantra "sono stato un pirla a partire per una 60 km solo due settimane dopo una 50", tentativi di convincermi che in fondo non stavo salendo poi così male, fonte miracolosa e rinascita.
La fonte miracolosa non è certificata, sia come sia, non molto prima del rifugio Pernici mi sono per l'ennesima volta lavato la faccia in un torrente, e da lì in poi il motore è ripartito come non pensavo potesse andare. Sarà forse anche merito del ristoro al rifugio, dove ho consumato grissini, salame e formaggio, notoriamente il pasto ideale per gli atleti.

Ad ogni modo, una volta finito di staccare con le dita la malta a base di grissino sbriciolato e formaggio, che mi aveva cementato le gengive, sono partito per un bellissimo sentiero in costa (e peccato che sopra non c'era il cielo blu) con un sacco di energie in corpo, e ho ripreso un sacco di gente. Sono anche sceso abbastanza brillante verso Ledro, per riprendere altra gente al ristoro dalle parti del lago (ignorando un perentorio cartello che diceva "ritirati qui"; probabilmente sottintendendo "se proprio devi ritirarti", ma visto così faceva proprio una brutta impressione). Dopo una brevissima salita si tornava a scendere, e io ormai tutt'uno con la natura e il cosmo mi sono perso un bivio e sono andato avanti un bel po' prima di accorgermi che non c'erano più fettucce, e ci ho smenato 5'.

Tornato sulla retta via ho cominciato a capire che i 3000 di dislivello che mi ricordavo io dovevano essere sbagliati, perché i conti non tornavano per niente, ma per fortuna questo non mi ha turbato molto, perché in caso contrario non sarei mai riuscito ad arrivare in cima alla terza salita lunga del giorno, che non era la più lunga, ma sicuramente la più pendente. Un bellissimo sentiero nel bosco, lastricato con pietroni di non si sa che epoca, che saliva, saliva e saliva. Io ero fortunatamente in estasi agonistica e salivo, salivo, e salivo senza battere ciglio. Ho ripreso 4 che erano davanti a me, e poi un altro che aveva avuto l'ardire di superarmi mentre superavo gli altri.

Poi qualche km più o meno piano, e poi discesa, di cui la prima parte su un sentiero che per chi lo ha fatto mezzora dopo di me, sotto il diluvio, non deve essere stato divertente per niente. Il finale sulla strada della Ponale (un tempo la strada provinciale per salire in val di Ledro, e oggi ciclabile) accanto al Garda, è stato la ciliegina sulla torta, guarnita con un ciuffo di panna con l'arrivo (e i massaggi!) nella piazzetta centrale di Riva del Garda. Mi sono proprio divertito! (ma adesso ridatemi carta e bussola!)




4 maggio 2017

Coppa del Trentino a Daiano

La Val di Fiemme è un gran bel posto, e pazienza se il clima oggi è un po' gelido. L'orienteering è un gran bello sport, e pazienza se io sono un po' scarso. I Grassi corrono in MA per far vedere di che pasta sono fatti, io mi accontento della M35, perché tra provare ad arrivare e provare a vincere preferisco la seconda (anche se tanto non ci riesco lo stesso).

Vincere mi sarebbe piaciuto, e pensavo anche di poterci riuscire. Dopo essere arrivato pensavo anche di non essere andato malaccio, invece Ausermiller mi ha rifilato 8 minuti. Non male, no?

Nella mia evoluzione e maturazione di uomo e di atleta, sto finalmente imparando a prendere con filosofia le sconfitte, e a trovare delle buone scuse. Considerando che una volta trovavo delle buone scuse per non godermi le vittorie, la considero una conquista. Questa volta la scusa è che ho preso alla 2 Rudy Mair, che ho sempre ritenuto uno molto forte, alla 9 Andrea Gobber, che aveva vinto la penultima gara di Coppa del Trentino, e senza accorgermene ho tirato i remi in barca. A quel punto avevo da Ausermiller solo a un minutino, e con un po' di cattiveria in più avrei potuto giocarmela anche con lui, invece di finire fuori dal podio.

Fin lì, dopo qualche difficoltà ad entrare in carta perché tutto mi sembrava troppo vicino, una velocissima 2 che diceva che i 51+2900 della settimana prima erano digeriti, 1'20'' di batosta alla 3 (che diceva sia che la cartina in quel posto era un po' casual e mancavano per lo meno un sentiero e un ponticello in legno di 20 metri, sia che c'era modo per fare più in fretta comunque), due vittoriosi sprint in salita per la 4 e la 5, un aiuto divino alla 6 (perché io sono salito bene sia come velocità sia come direzione, ma se invece di arrivare a 2 metri dalla lanterna arrivavo a 5, ero ancora lì a cercarla, dato che la visibilità era scarsa e il sasso minuscolo), una polleggiata alla 7 (salito velocissimo, ma poi a zonzo fra i due dossi perché pensavo di essere a est del più a est mentre ero in mezzo ai due), una picchiata veloce alla 8, una leggerissimamente meno veloce alla 9, e poi bah.

Per la 10 scendo dalla canaletta sbagliata, me ne accorgo, ma ci perdo mezzo minuto;
alla 11 faccio il miglior tempo, anche se la incontro prima di quanto mi aspettassi;
alla 12 ci perdo quasi 2' perché non faccio caso al fatto che rispetto alla c.d.l. della 11 era un paio di curve sopra, e bighellono fra le canalette della zona perché tanto bighellona anche Rudy (e Andrea ha dovuto tornare indietro perché aveva saltato la 9, e glielo avevo detto io alla 10...);
alla 13 potevo andare più dritto;
alla 14 vago in zona punto perché la parte alta dell'avvallamento è tutt'altro che così avvallato come indicato in carta, e tanto vaga anche Rudy;
alla 15 mi sembra di andare come un fulmine ma invece mi becco 20'' da Michele;
alla 16 ci sarei anche arrivato veloce, ma vedo una lanterna che sono piuttosto certo che non sia la mia, ma siccome già la canaletta della 15 in carta era molto diversa da come era nella realtà, mi dico che non si sa mai e vado a darle un'occhiata (sputtanando 1'...);
la 17 basta correre ma evidentemente corro piano;
la 18 faccio il miglior tempo perché è in città e io in città sono fortissimo (quando mi ricordo tutte le lanterne);
la 19, che è anche la 100, prendo 15'' e non ho la più pallida idea di come faccio;

Per mettere le cose bene in chiaro, Michele mi dà 2'' anche allo sprint.

Prima della prossima Coppa Italia in quel delle Highlands, ho 3 settimane per cercare di ricordarmi come si corre seriamente una gara di orienteering, se no il Perfido mi spappola, e con lui molti altri.