Come si sa, per superarle, le notti, vere o figurate che siano, bisogna attraversarle. Così ho pensato di festeggiare il solstizio e i giorni che tornano ad allungarsi, passando una intera notte fuori, la mia settima di quest'anno, record assoluto di tutta la mia vita (è proprio vero che a invecchiare si dorme di meno...).
Dato che è pur sempre inverno, ho pensato che era meglio rimanere su un tracciato "un po' urban", e ho scelto il Cammino di San Vili, da Madonna di Campiglio a Trento, che passa per moltissimi paesi e non si allontana mai molto dalla civiltà (che è poi anche il principale punto di debolezza di questo cammino, molto vario come paesaggi e tipo di fondo, ma senza quella sensazione di "essere uscito dal mondo", dei giri più belli).
Alle 19.35 la corriera mi deposita in centro a Madonna di Campiglio, che al 18 di dicembre è deserta come negli anni "normali" alle 4 di notte in aprile. Fa freschetto, c'è un sacco di neve, e per un attimo mi viene il dubbio di avere fatto una cazzata. Poi parto, il tracciato che voglio fare è per lo più abbastanza battuto da non fare troppa fatica per andare avanti, e già in uscita dal paese sono sufficientemente in temperatura e nel "mood" da cominciare a divertirmi. Sarà una lunga notte e ho intenzione di godermela tutta.
Dopo il primo tratto nevoso nel bosco fino a Pinzolo (km 11) in discesa nel bosco, da lì a Villa Rendena, a più o meno 25 km e 3 ore di viaggio, si sta in ciclabile, discesa non molto pendente, neve poca o dura. Da lì ci sarebbe la variante bassa, ma io ho voglia di buio e stelle e quindi salgo. Di stelle ne incontro tantissime, di buio meno, perché il buio vero in natura non esiste, neanche in questa notte senza luna (la mia prima del 2019, tutte le altre volte c'era luna piena!). Mi incanto per un po' a guardare il cielo e contare le stelle cadenti attorno ai 1000 di altitudine, ma è troppo freddo per fare i romantici, ancora meno per disperdersi nel bosco, ma in un tratto le segnaletiche SAT sono talmente scadenti da essere a prova di orientista e trali-runner di una certa esperienza. Dai miei calcoli la cosa più sensata da fare è proseguire lungo la massima pendenza, e prima o poi si arriverà alla strada di Passo Daone.
Buon Anno.