28 maggio 2025

Ortigara & Cima XII

Da un po' di anni ogni volta che passavo da Borgo Valsugana pensavo che mi sarebbe piaciuto andare in Cima XII. Sabato pomeriggio c'è una gara di orienteering a Lavarone, che è "lì vicino", quindi quale occasione migliore per andarci partendo con il treno dell'alba?

La sveglia alle 4 è tremendamente vicina a quella mezzanotte a cui sono andato a dormire, è una parte di me pensa chiaramente "ma che ca@@o stai facendo???", ma tutte le altre parti ormai sanno benissimo che sarà una figata e la levataccia non la rimpiangeremo neanche un po', quindi giù i piedi dal letto e si va.

In stazione, dove arrivo con sontuoso anticipo di 4 minuti, non c'è traccia del bus sostitutivo che, appunto, sostituisce il treno che stanno elettrificando (la linea, non lui), e mi preoccupo un po'. Quando è passato l'orario di partenza entro in stazione a guardare il tabellone, che dice che il bus parte alle 4.55, non alle 4.44 come mi ricordavo io, così torno fuori.

Fuori c'è una in tuta che è arrivata in taxi, sta parlando al telefono con qualcuno, sembra che parlino di una gara, lei dice che arriverà a Firenze a mezzogiorno e poi andrà al campo gara, che la partenza è alle 15, che lui non deve preoccuparsi, che lei l'anno scorso l'ha fatta in 9 ore e lo aiuterà. "Vai a fare il Passatore?" le chiedo. "Sì" risponde lei. Io invece vado in Cima XII, che è meglio.

Neanche alle 4.55 il bus si fa vedere, ma arriva qualche minuto dopo (l'autista, non il bus) e io ci salgo. E mi accordo appena in tempo che ho lasciato i bastoncini sulla bici. Allora dirotto il bus, che tanto ci sono su solo io, e li recupero.

Alle 6.00 sono a Borgo Valsugana pronto per partire, e da lì in poi è semplicemente una figata. Il sentiero che sale passa prima dall'Ortigara, è molto bello e vario, pendente il giusto, fra rocce calcaree, mughi e rododendri, cioè in pratica fra le cose che mi fanno sentire più a casa mia in assoluto. In alto c'è il sole, l'Ortigara mi sorride, le varie tabelle informative ricordano che qui per vari anni non c'è stato proprio niente da sorridere e ci è morta un sacco di gente.

Quando arrivo su c'è anche il mare di nuvole, da cui spuntano verso nord est il Lagorai, la Cima d'Asta, le Pale di San Martino e, a sprazzi, altre cime Dolomitiche, cioè, in pratica, le montagne che mi piacciono di più in assoluto.

Verso sud invece sembra semplicemente di essere in aeroplano.

 

Ma io non sono in aeroplano, le gambe stanno molto bene, e bisogna usarle perché Lavarone è ancora lontana, e perché se c'è un posto dove vale la pena di usarle, è questo.

Vale la pena anche di usare mountain Map, la nuova applicazione che ho scoperto da poco (e che purtroppo non mi paga per parlare di lei), che anche sul mio sm.ph. non proprio di ultimissima generazione, mi indica chiaramente dove andare su un altipiano dove di sentieri ce ne sono moltissimi, e se non lo fa con la dovuta tempestività (e faccio almeno 4 km più del dovuto) è perché la controllo con troppa parsimonia.

Supero agevolmente Cima XII, e quando arrivo a Cima Portule sono ancora convinto di riuscire a salire anche sul Piz di Levico, che poi però si rivela più lontano del previsto, e mi limito a godermi gli ultimi km di bosco, dove cerco di spingere ancora il più possibile sulla forestale, che per fortuna scende. Anche il progetto di arrivare fino a Lavarone si rivela irrealizzabile, e riesco a raggiungere "in tempo" la gara di orienteering solo perché a Monterovere blocco la prima auto che sale dalla strada del Menador, e sono due orientisti austriaci che stanno andando nello stesso posto, non sanno bene la strada, e sono contenti di accompagnarmici in cambio di indicazioni 😄

Alla fine sono poco meno di 42 km con 2.523 metri di dislivello positivo, bellissimi.