15 ottobre 2011

Arge Alp 2011


Nuova convocazione con la gloriosa rappresentativa trentina, questa volta per la trasferta in Baviera per l'edizione 2011 dell'Arge Alp,  la competizioni orientistica legata allo strano accordo che lega le regioni alpine di Italia, Germania, Austria e Svizzera, ovvero la Baviera, Salisburgo, Tirolo e Vorarlberg, il Trentino e l'Alto Adige (Italia), il Cantone di San Gallo, il Cantone Ticino e il Cantone dei Grigioni.

Dice il sito che "L'obiettivo che Arge Alp vuole raggiungere con una collaborazione transfrontaliera è quello di trattare, nell'ambito delle sue competenze, i problemi e le esigenze comuni delle regioni membro, segnatamente nell'ambito ecologico, culturale, sociale ed economico, aumentare la consapevolezza della responsabilità comune per lo spazio vitale alpino, promuovere i contatti tra le nazioni e i loro cittadini, rafforzare la posizione dei Länder, delle Regioni, delle Province e dei Cantoni, nonché fornire insieme ad altre istituzioni un contributo all'integrazione europea." Di fatto, per gli orientisti è una ottima occasione per fare delle belle gare su belle carte e con avversari molto forti.

La trasferta è lunghetta ma l'albergo prevede buffet a colazione e pranzo e la cartina della long è il mitico "rock paradise" di cui ho letto in giro, e poi fra questa e una gita scolastica l'unica differenza è che qui c'è anche il divertimento delle gare.

Io sono aggregato alla truppa come riserva di Pagliari nella M35 individuale e anello debole della staffetta forte della M35, che vede Dennis Dellasanta in prima frazione e Denni Pagliari in terza. E' una di quelle simpatiche situazioni in cui non puoi far vincere la tua squadra ma puoi farla perdere, ma mi sento abbastanza rilassato e consapevole dei miei mezzi.

Il fine settimana è di quelli rigidi, ma il tempo ci grazia risparmiandoci la pioggia, che avrebbe portato all'assideramento gran parte dei trentini, colpevolmente privi di qualsiasi copertura. C'è un bel clima, le bandiere, un bel prato e un bel bosco, e tutto è molto piacevole fin quando vari minuti dopo il primo lancio delle 14.00 non mi arriva addosso Dennis che mi dice  "Maddalena mi ha detto che il lancio della M35 era alle 14". Corriamo insieme dal direttore di gara che ci dice che effettivamente la partenza della M35 era stata anticipata rispetto alle previste 14.15, ma che loro l'avevano detto al microfono. In tedesco e con un impianto penoso.

Comunque Dennis arraffa una cartina e parte, con 7' di ritardo sugli altri. Non è proprio il modo migliore per iniziare una staffetta, ma continuo il mio riscaldamento cercando di concentrarmi al meglio e confidando nelle doti del mio compagno. Che esce dal bosco poco pi di tre quarti d'ora dopo, consigliandomi di fare attenzione nella zona più pianeggiante.

Parto come un missile, concentrato e contento ma non agitato, e la prima difficoltà è trovare il trianglino, che individuerò solo arrivato alla svedese, ma non è molto grave perchè c'è un sentiero che accompagna verso la 1. Lievissimo rallentamento prima della lanterna perchè la buca da sotto non è molto evidente, poi su per  la costa, individuando il dosso sulla sinistra e la luce che scende dall'alto evidenziando la radura. Ci arrivo con tanta sicurezza che dubito per un attimo di essere davvero dove credo, ma la 2 appare là dove dovrebbe essere e penso di essere entrato magnificamente in carta. Andando alla 3 mi accorgo un po' tardi del recinto, ma mi ripedo il regolamento ISSOM che dice che un recinto non attraversabile è solo difficile da attraversare, non vietato. E lo supero quasi di slancio arrivando dritto sulla roccetta. Le forme del terreno mi appaiono chiare come non mai e volo senza esitazione sulla 4, poi sulla 5 (perdendo solo qualche secondo per l'appoggi in sicurezza sul limite di vegetazione) e sulla 6. 

Scendendo al sentiero penso che sto facendo la gara della vita, e come al solito è fatale.

Il piano è attraversare il semiaperto buttarmi sull'altro sentiero e attaccare il punto dalla curva, ma invece di puntare dritto a ovest finisco per ritornare senza accorgermi sulla strada di partenza. Ci metto un po' a capire dove sono e vinco quasi 5 curve di livello in più. Il tutto mi costa sui 4 minuti e molto morale. 

Riparto molto lanciato ma perdo ancora un po' alla 9, dove finisco più basso del previsto e ci metto un po' a capirlo. Per la 11 punto a sicurezza e scorrevolezza a scapito della minor distanza, ma perdo qualche altro secondo facendo il giro alla roccia dalla parte sbagliata. Ritrovo una certa lucidità ed efficacia per la 12, la 13 e la 14, mentre mi appoggio al sentiero più lontano per la 15.

Ci metto tutto quello che ho nelle gambe dalla 16 alla 18, e qui inizio a pensare al cambio e perdo 30'' sulla banale 19 venendo sù troppo in diagonale sul crinale e facendomi attirare da una lanterna sulla radice. Da lì bisogna solo correre e vado a far partire Denni Pagliari.

Concludo in 43' e rotti, 2' meglio del tempo di Dennis depurato della partenza tarda. Non sarebbe neanche male, ma potevo fare 38, che era un tempo quasi da podio. Denni ci mette 34', che è un tempo fantastico, ma pur passandoci salta la 6, e quindi perdiamo il quarto posto faticosamente conquistato. Alla fine sono il miglior staffettista della staffetta forte del Trentino...

Il giorno dopo fa un pelo più caldo, il posto è ancora splendido e la carta è fantastica. Per grand parte della gara penso che sia valso la pena di allenarsi un sacco tutto l'anno per arrivare pronto a questa gara. Non pronto per vincerla, e neanche per arrivare sul podio, ma per godermela molto questo sì. Forse se avessi pensato un po' meno a quanto mi stavo divertendo ci avrei anche messo un po' meno, ma il mio tempo finale di 1h 09' e 47'' vale un modesto nono posto, a 20' da Denni e addirittura peggio di Fabietto Daves che in M20 aveva lo stesso percorso, però quanto mi sono divertito! (e poi ci ho messo 12' meno di Madella, che aveva dichiarato che il suo unico obiettivo all'Arge Alp era battere me...)

Carta alla mano, alla 1 sono arrivato bene in zona punto ma ci ho messo un po' a capire quale era il mio sasso, alla 4 sono rimasto alto per non aver scelto un buon punto d'attacco, alla 6 ho fatto una cattiva scelta ad inizio tradda (bisognava salire subito puntando in diagonale al sentierone), alla 7 ho puntato al sasso più avanti, alla 10 ho vagato troppo basso anche sta volta per mancanza di un punto d'attacco sicuro, alla 11 ho esitato in zona punto, alla 12 ho cambiato scelta e poi ho consuso verdini e semiaperti, alla 14 non ho visto il bivio che cercavo e sono andato un po' lungo, alla 16 ho rallentato un po' troppo in zona punto, alla 18 ho di nuovo attaccato a caso, alla 19 mi sono distratto lungo il sentiero e mi sono salvato solo per la torretta.

Insomma, una gara mediocre. Ma quanto mi sono divertito!


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