Ebbene, non solo è mercoledì, ma, come i più arguti hanno fatto notare, è persino il mercoledì di due settimane dopo. E, ancora più persino, sarà un post depressissimo, perché era la finale di Coppa Italia, ci arrivavo in cima alla classifica in M35, ci tenevo a fare bella figura in una middle, e invece bah.
Se arrivi ad una gara pensando che ce ne sono almeno 5 più forti di te, è dura arrivare più che sesto. E io infatti sono arrivato settimo, perché oltre ai 5 preventivati, mi ha piallato anche Michele Ausermuller, che ha tirato fuori un garone (perché da Natale ha perso 15 chili, dice lui).
Già la carta è un bel casino (a provare la middle dei mondiali donne ci avevo messo un'ora e mezza, e non le avevo neanche trovate tutte), in più io ci arrivo un po' agonisticamente depresso, e c'è la neve, che richiede quel surplus di attenzione e tecnica, che non potevo permettermi.

Gli scappo via, ma sul primo gradone rompo 2-3 alberelli prima di riuscire ad aggrapparmi ad uno che mi regga. Così sul secondo, mentre lui fa il giro largo, io mi arrampico su un roccione come fossi ancora l'impavido dodicenne che ero, invece del pavidissimo 40erottenne che sono. Ma sopravvivo. Attraverso indenne la terra di nessuno verdina (dove il cartografo non ha ritenuto utile indicare le mille voragini che la popolano) e mi sfiato fino alla trincea. Qui basta costeggiarla fino a che non gira e buttarsi sul dosso. Facile. Solo che appena vedo un dosso qualsiasi, rinnego tutti i miei piani attraverso la trincea, e mi lancio lancia in resta. E ravano minuti prima di capire cosa caspita ho fatto. Ci lascio 4 minuti e il residuo di morale che mi rimaneva.
Vinco ciò nonostante la classifica finale di Coppa Italia in M35 (soprattutto perché i Grassi non le hanno corse tutte e re Carlo ne ha corse proprio poche), ma per punizione ricevo una medaglia. Ben mi sta.

Bisogna sempre raccontarti tutto. Michele Ausermuller è uno dei migliori talenti mai espressi dal Trentino. Se vado indietro coi ricordi fino al gemellaggio Trentino - Salisburgo di Lavarone (quello sotto la neve), Michele faceva paura per intensità fisica e tecnica (nel senso che era già bravo tecnicamente, a livello dei due Cristellon, ma fisicamente se la giocava con chiunque e poteva permettersi di battere a pettine una zona in salita e discesa, tanto il fisico lo portava dove voleva). Uno degli spettacoli da godersi nel bosco!
RispondiEliminaSi ma questo Darietto non sa proprio nulla di vecchie glorie... :)
EliminaDovremmo trovarci una sera e davanti a un bel bicchiere di vino, gentilmente offerto dai Dorigati, fare una bella seratina nostalgica...
ah, sì, mi ricordo, era quando io giocavo sull'altalena alle elementari...
Eliminabene, vuol dire che l'anno prossimo ci sarà un altro con cui sfidarsi.
Io andrei volentieri a fare una serata, se gli anonimi si disanonimizzassero...
Confermo. Anche il padre (si, Dario anche lui) era una bestia fisicamente. Ogni tanto cappellava alla grande ma se non sbagliava lo trovavi in cima alle classifiche master.
RispondiEliminaPienamente d'accordo con il giudizio sulle medaglie: o si fanno belle o lasciamole in negozio.
Se l'anonimo di Anonimopoli si disanonimAnonimopolizzasse, ti disanonimAnonimopolizzeresti tu come si è disanonimAnonimopolizzato l'anonimo di Anonimopoli?'
RispondiEliminadilettante...
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=gG62zay3kck