22 aprile 2024

O-coppa Italia a Schia

Se quando vai in partenza lo spaeker di te elogia solo le tue doti letterarie dicendo che lui non vede l'ora di leggere il mio blog, vuol dire che come atleta ormai non hai più niente da dire (se poi viene fuori che il mio blog è l'unico oltre al suo, vuol dire che forse non hai più molto da dire neanche come blogger...).

Comunque, io mi ripropongo di dargli motivo di ricredersi sulle mie doti orientistiche, e mi avvio in partenza il sabato sulle colline di Schia, in provincia di Parma, per la prima coppa Italia middle in bosco, pieno di buoni propositi.

Buoni propositi che a me sembra che siano già andati su per il camino alla2, ma invece ci erano già andati alla 1, dove sono già nono, a mezzo minuto dal primo su un minuto e mezzo di gara (sua), perché evidentemente in salita sono meno fulmine di quello che pensavo, e perché faccio il giro un po' troppo largo. Alla 2 poi effettivamente vado in confusione e arrivo, basso, al torrentello prima di capire che sono troppo basso e troppo in là, e torno in su e in qua, e insomma perdo altri 3 minuti e ciao.

Il resto della mia gara è miserello, vero che ci sono un po' di giallini bastardi, vero che qualche curva di livello non sembra proprio uguale alla realtà, ma non è un buon motivo per ondivagare quasi sempre, correre più piano di quello che pensavo di poter fare, sentirmi complessivamente fiacchetto, collezionare due 16esimi posti alla 7 (prendo la direzione alla cavolo, arrivo al prato sbagliato e non capisco più una cippa) e alla 11 (invece di salire due curve, aggirare il costone e trovarmi sulla pista sopra alla lanterna, scendo, ci metto molto di più ad aggirare il costone e arrivo sul prato sbagliato allungandola assaissimo). Insomma, na ciofeca.

Meno male che la domenica si corre più o meno sulla stessa carta, che è una long quindi più adatta ai miei mezzi fisici, e che fin che c'è vita c'è speranza.

Palle.

La domenica sono bolso uguale, la gara non è lunga di km ma lunga di tempo, cioè non serve correre ma ci vogliono potenza e agilità, che io non ho mica tanto, e insomma arrivo di nuovo ottavo, con la 5 come unica lanterna fatta dignitosamente (ma solo perché c'è tanta salita), nessun errore grave ma tante scelte discutibili (in primis quella di non allacciarmi bene le scarpe e perdere almeno una trentina di secondi per allacciarmele di nuovo entrambe, in secundis quella per la 4, dove rimango bassissimo ripassando per lo start, mentre conveniva stare un bel po' più in su).

Due giornate piacevoli, tempo bello, tanto sole e rischio scongiurato di pochissimo di ustionarmi tutta la pancia, dormita da giovani in palestra riuscita quasi egregiamente, piacevole serata del sabato, paesaggi piacevoli, ma fare orienteering seriamente è un'altra cosa.

Chissà se l'aver scoperto, dopo solo un anno abbondante, che le mie scarpe da bosco sono almeno un numero troppo piccole, porterà giovamento.



4 commenti:

  1. Spero che il prossimo paio di scarpe si riveli una copia esatta degli stivali delle sette leghe, ma che tu abbia sbagliato la 11 della middle non si può leggere, dai! :-)

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  2. ma non l'ho proprio sbagliata sbagliata, ci ho solo messo un pochino più del dovuto a raggiungerla, tipo più del doppio...

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  3. Oggi i titolari del negozio Doriano Sport (quello che dominava il piazzale del parcheggio per intenderci) mi hanno mandato un video della situazione atmosferica: 60 (sessanta) centimetri di neve. Mi sa che la fortuna ci ha assistito stavolta.

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    1. lo dici tu, io con 60 centimetri di neve sarei andato molto meglio :-)

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