23 novembre 2009

A mille ce n'èèèèèèè....

...nel mio cuore di fiabe da narrar...

Così cantava nel mangiadischi rosso il Cantafiabe quando iniziava una storia. Che si interrompeva alla fine del lato 1, il coso sputava fuori il disco, 45 giri, e bisognava rimetterlo per ascoltare la seconda parte.

Mi è venuto in mente il Cantafiabe e i suoi strumenti tipicamente anni 80 quando ho aperto il faldone delle cartine per scegliere le 10-12 gare del 2009 che mi accompagneranno da qui alla fine del digiuno orientistico previsto per metà marzo o giù di lì. Anche quel faldone risale probabilmente agli anni 80, e di "fiabe da narrar" ne contiene molte, almeno una per cartina. E più la cartina è spiegazzata, e più la fiaba è lunga.

La prima puntata del programma "Ha dda passà 'a nuttata" è dedicata alla prima gara di coppa Italia 2009, 22 marzo, Tarzo Resera.

La gara arriva dopo un inverno di preparazione atletica quasi seria, una notturna di Venezia in cui arrivo terzo in MA (dopo un certo Visioli...), una gara da tossici in astinenza su un anonimo polentone vicino a Marostica, e i tardoinvernali campionati italiani sprint di Firenza, nei quali, complice la data che vede completamente fuori forma tutti gli atleti dotati di senno, e un tracciato da campestre veloce, mi piazzo al 15° posto in M19-34.

Il comunicato gara per gli Elìte parla di 11,8 km e 710 m di dislivello: 19 km sforzo farebbero esitare chi ha una idea di cosa siano. Ma non è il mio caso. Sul finire del 2008 ho conquistato i mitici 60 punti in lista base e, visto il risultato di cui sopra arrivo alla prima gara mi iscrivo senza esitazione alla mia prima gara ME. Così la domenica mattina mi aggiro per la zona gara con il mio pettorale rosso e il numero 31. Che agli inesperti dice che sono un Elìte, agli altri che sono il più scarso degli Elìte. Ma sono un Elìte! O almeno così mi fa credere la lista base.

Gli Elìte veri la sera prima si sono fatti 10 km di notturna per sgranchirsi le gambe. Io in un ultimo rigurgito di buon senso ho pensato che non era il caso, e ho passeggiato con i bambini nella gara esordienti del pomeriggio. Il tempo è mediocre, la temperatura è piacevole, e il comunicato parla di "bosco di castagni con fondo scorrevole". Non si riesce dunque a capire come mai arrivino al traguardo concorrenti che sembrano usciti dal film "The Passion".

Arriva l'ora di partire. Ho qualche dubbio sulla corretta alimentazione. Ho mangiato come un bufalo il giorno prima a cena, ho fatto una abbondante colazione 4 ore prima del via, e non so se mangiare di nuovo o meno. Ho paura che mi rimanga sullo stomaco, quindi opto per un paio di cucchiaini di miele. Ma sarà un grosso errore.


Quello che mi consegnano alla partenza della mia prima gara Elìte da 19 km sforzo, è un modesto foglio A4, scala 1:15.000. Molto pratico da tenere in mano, non serve quasi piegarlo. Però non si legge una mazza, il colore delle curve di livello è quasi lo stesso di quello del tracciato e gli altri colori sono quasi fluorescenti. La cosa curiosa è che di tutto questo mi accorgo solo a gara finita: in gara la carta mi sembra bellissima (quella qui sopra l'ho rubata dal blog di Tenani, e le scelte di percorso sono le sue. Le mie sono state un po' diverse).

Tanto per far capire ai novellini cosa vuol dire una gara Elìte, la prima tratta è di 12 cm e la lanterna si trova dall'altra parte del colle che diventerà il mio personale calvario. Capisco subito che fare la scelta di percorso giusta è fondamentale. Non solo sbaglio scelta, ma nella scelta sbagliata faccio una scelta sbagliata che la allunga ulteriormente. Arrivo alla prima lanterna con Neuhauser, che mi partiva 3 minuti dietro, già sulle code. Dato che mi pare sia uno forte, potrebbe anche non essere una brutta cosa, ma per il morale non è un bel momento.

Le lanterne dalla 1 alla 11 sono abbastanza vicine e non molto difficili, mi sembra di farle bene. O almeno al meglio delle mie possibilità. Che, dicono gli split, vuol dire circa un 23 posto...
Alla 11 sono ancora con Ingemar ma poco dopo lui fa una scelta che mi sembra sbagliata: sono un novellino, ma pieno di supponenza. Così mentre lui sceglie di puntare le 11 curve di livello perpendicolarmente, io seguo il sentiero. Naturalmente aveva ragione lui e alla 12 ci arriva un bel pezzo prima. Fra la 12 e la 13 ci sono 4 cm e 3 Gran Canion. Sono certo che ci sia una scelta di percorsa furba, ma io non la trovo, e faccio un sacco di salita. E fatica.

Fra la 13 e la 14 i centimetri sono quasi 8. Sono abbastanza soddisfatto perchè trovo la 14 con una certa facilità. Pazienza se la scelta di percorso si rivelerà una delle più infelici. Fino alla 15 si scende, poi ci sono altri 9 cm per i quali, dato che anche sta volta non vedo la scelta più furba, salgo e scendo svariate curve. A questo punto sono già a un'ora e un quarto di gara, ma mi mancano ancora 12 lanterne.

Trovo con più infamia che lode le lanterne dalla 17 alla 22, poi scollino per l'ennesima volta verso la 23. Complice il fatto che le due ore di gara sono passate, la mia scelta del punto di attacco è piuttosto vaga, e pascolo sul costone confidando nella buona sorte. Mi supera Santoni, che partiva un secolo dopo di me, e mi porta alla 23. Tento di seguirlo fino alla 24, ma qui ho il tracollo: 10 curve di livello nello spazio di 5mm mi separano dall'ennesimo scollinamento, ma io ho completamente finito la benzina. Santoni sale, seppur lentamente, io agonizzo lungo il dirupo. Anche se non ne ho mai avute, riconosco i sintomi di una terribile crisi di fame.

Non sono più un orientista, sono un animale affamato che cerca cibo. Fra la lanterna 24 e la 25 strappo e mangio una trentina di piante di primule (fiori e foglie) e una decina di piante di violette (idem). Mi fermo solo davanti ad una Peonia, che sarebbe più carnosa, ma ho il dubbio che sia velenosa. Bevo anche da un paio di rigagnoli che attraverso.

Il pur miserevole apporto calorico mi permette di trascinarmi fino al traguardo, dove, dopo che Stegal mi saluta al microfono dicendo "per Pedrotti un ottimo allenamento per la O-marathon" il bigliettino dei cronometristi mi congeda dicendo "2:28:52 - PM". Mi accorgo solo in quel momento che quando ha visto la strada scendere, il mio cervello non ha minimamente preso in considerazione il fatto che ci fosse una lanterna 27 e ha ordinato alla truppa di dirigersi al traguardo.

Superata la formalità dello scarico brichetto, mi accascio sul ristoro dove consumo: 3 yogurt, 6 quarti di arancia, 5 quarti di mela, 4 bicchieri di acqua frizzante, 3 bicchieri di acqua naturale, 4 pugni di uvetta e 5 biscotti.

La mia prima gara in Elìte non è andata molto bene.

3 commenti:

  1. mitico... ma hai veramente mangiato piante e fiori?? neanche all'arrivo dell'O-Marathon e della R'adys avevo fatto cose simili... mi sa che mi conviene restare MA a vita... :-)

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  2. Sempre molto bello, sempre molto godibile.
    Complimenti. Mi piacciono molto gli amarcord, vicini o lontani che siano, e aspetto il prossimo gradino della classifica!

    Stegal (mi firmo così perchè non riesco ad usare il tool per la firma...)

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  3. se ti puó consolare, il record da battere é mio: 4h07' Valpiana-Lago dei Caprioli. Io non ho mangiato primule, ma ogni tipo di bacca...
    magu

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