18 novembre 2009

XXX Meeting Orienteering Venezia



Quella di Venezia è la mia gara preferita. Il che probabilmente vuol dire che non sono un vero orientista, ma uno "stradaiolo", ma tant'è. Mi piace un sacco, perchè adoro la città, perchè spesso è una serena giornata autunnale in laguna (come nel 2008 qui a lato) e perchè non lascia tregua, bisogna rimanere concentrati dal primo all'ultimo metro. E quest'anno più ancora del solito.
Sono arrivato alla gara di quest'anno al picco della forma. E anche questo la dice lunga sulle mie qualità orientistiche, dato che avere il picco di forma all'ultima gara della stagione è una cosa idiota. Ma tant'è (bis).

Da un paio di settimane giravo, come un tossico in crisi di astinenza, fra i tutti i siti che contenevano la parola "Mov", e spulciavo fino al 1998 le statistiche di quelli che avevo deciso dovessero essere i miei avversari diretti per il podio il M35. Se davvero avessi delle possibilità di arrivare sul podio non mi era molto chiaro, ma dovendo mettersi un obiettivo, meglio puntare in alto. E poi avevo visto che negli ultimi anni in M35 era capitato che fossero gli italiani a vincere, e le ultime gare cittadine mi avevano dato buone indicazioni: a Bassano avevo dato 2 minuti a Cipriani, uno che talvolta vince gli Italiani, e 4 a Carbone, campione italiano 2009 nel Circuito Centri Storici, prendendo solo 1 minuto e 10 secondi dal mitico Maddalena. E c'era addirittura chi diceva che mi avevano aggiunto un minuto al tempo totale!

Comunque, nelle mie ore perse in rete avevo individuato in Andrea Visioli il mio vero avversario, e, dato che non avevo mai gareggiato con lui, mi ero pure andato a guardare le sue foto sul web, per costruirmi una immagine reale del "nemico".

"Nemico" che nella splendida mattina di domenica mi si è materializzato davanti durante il riscaldamento, giacchetta verde anti vento e pantaloncino cortissimo da corsa lui, tutina dagli improbabili colori giallo-arancio-violetto io. "E' lui", ho pensato io "Ca**o avrà da guardarmi quello lì?", avrà pensato lui, ignaro del film che mi stavo facendo nella testa.

Nei minuti di riscaldamento le gambe andavano a meraviglia, la temperatura era ideale, e morivo dalla voglia di partire. Tanto da per dere l'ultimo traghetto speciale per la zona di partenza, e dovermi imbarcare, da portoghese, su quella di linea per arrivare dall'altra parte del Canal Grande...

La mia partenza è a 3:18, quella del Nemico a 3:15. Nel mio film sogno di raggiungerlo durante la gara e di lottare spalla a spalla per tutto il resto della gara. A 3:14 non lo vedo andare alla partenza, e sono talmente preoccupato che mi si rovini il film, che vado a cercarlo e gli dico che è in ritardo. E parte. Altri 3 minuti di adrenalina a 1000 e arriva il mio minuto.

Dopo il bip lungo agguanto la cartina e schizzo via, le gambe volano, la testa è concentrata, la cartina è la solita meraviglia, ben rappresentata nella maglietta del XXX Mov dagli schemi di Pacman. Prima del secondo ponte già penso che avrei potuto fare una scelta diversa, ma va bene. Punzono e scappo verso la seconda, scegliendo il litorale. Saranno gli unici 100 metri di sola corsa di tutta la gara, ma ancora non lo so.

Perfetto sulla 2, senza esitazioni alla 3, come un fulmine alla 4, preciso alla 5, sparato alla vicina 6. E qui mi appare Lui: il Nemico! Contrariamente a quanto mi succede nel bosco, dove normalmente se raggiungo quello prima di me vado nel pallone e mi perdo, nei centri storici l'aggancio di chi mi precede mi dà energia. Il perchè lo ignoro, ma tant'è (ter). Inizia il mio film dal vivo!

Mi lancio verso la 7, che richiede una certa concentrazione per la scelta di percorso, e sento dietro di me il respiro del Nemico. Andiamo come i forsennati, tanto che entrambi superiamo la lanterna e dobbiamo tornare nel vicolo a punzonare, prima di schizzare verso la 8. Io sbaglio scelta di percorso, e la allungo di un po', comunque arrivo prima di lui anche alla 8 e lo precedo andando alla 9. Se nonché perdo il segno sulla cartina, e al posto di una piazzetta triangolare ne trovo una quadrata. Attimi di esitazione, il Nemico mi supera. Non trovo meglio da fare che seguirlo (che sarà mai per una lanterna?). Dopo 100 metri capisco anche dove siamo, così uscendo dal punto mi permetto si superarlo prima di lanciarmi nella ressa del ponte di Rialto. Verso la 10 scelgo di costeggiare per un pezzo il Canal Grande per evitare un tratto di stradine rosa (=a grande traffico di turisti). Non vedo che scelta fa il Nemico, ma esco dal vicoletto dove il tracciatore ha imboscato la lanterna 91 prima che lui arrivi, e nella foga di staccarlo sbaglio il bivio successivo: alla 11 siamo di nuovo insieme.

Per la 12 il percorso richiede lettura costante della carta e attenzione a tutte le svolte, per semplificare un pelo la lettura svolto lungo l'ultimo canale prima del punto, e forse la allungo di qualcosa. Ma il Nemico mi segue, e punzoniamo a pochi secondi di distanza. Ma lui, penso gongolando, è partito 3 minuti prima di me... La 13 è vicina e per l'occasione vado un pelo lungo all'ultimo bivio, arrivando a punzonare un secondo dopo il Nemico. Che andando verso la 14 fa una scelta più intelligente della mia, che gli fa risparmiare qualche decina di metri. Punzoniamo insieme, ma l'uscita da quel punto sarà l'inizio della mia fine. Subito mi accorgo che tornare al ponte precedente è una cattiva idea, ma proseguo perchè il danno non è grosso. Ritrovo il Nemico nel punto dove si deve fare la vera scelta di percorso, e vado a sinistra quasi solo perchè lui va a destra. Ma aveva ragione lui e alla 15, che fatico anche un po' a trovare, mi ha mangiato 20 secondi di vantaggio, che sono quelli che bastano per non averlo più in vista.

La cosa si rivela più grave del previsto, perchè nonostante tecnicamente non cambi nulla (le scelte, 9 a parte, le avevo comunque fatte tutte io) dal punto di vista atletico la visione del Nemico garantiva un bonus che si rivela essere vieppiù fondamentale. A peggiorare le cose, in prossimità della 16 lo incontro in direzione perpendicolare alla mia, e il dubbio che si sia perso lascia spazio dopo pochi secondi alla certezza che sta già andando alla 17. Non mi ha ancora recuperato tutti i 3 minuti di distacco, ma il morale vacilla, tanto che uscendo dalla 16 manco un bivio elementare mentre leggo la carta, e allungo il percorso di 100 metri abbondanti.

Il tragitto verso la 17 sarebbe quasi elementare, dato che costeggia il canale che va verso la stazione, ma c'è un bivio di canali in cui tradizionalmente mi incasino, e lo faccio anche stavolta.
Mi accingo a punzonare un po' depresso, ma la depressione di tramuta in orrore quando spiego la cartina per preparare l'uscita dal punto: la tratta 17 - 18 è di poco meno di 30 centimetri, che in scala 1:7500 vuol dire più di 2 km in linea d'aria. Nè per altro una rapida occhiata alla carta dà l'impressione che si possa percorrere qualcosa che si avvicini minimamente alla linea d'aria.

Dando fondo alle mie ultime energie mentali opto per la scelta "sud", attraverso il ponte dell'Accademia e Piazza San Marco, ma uscendo dal punto mi rendo conto che le gambe sono ormai due pezzi di legno e che il cervello è in grave crisi di ossigeno. Comincio a dubitare seriamente di riuscire ad arrivare al traguardo. Ogni singolo bivio da qui alla 18 (e saranno tanti) mi richiede uno sforzo sovrumano e procedo con il dito piantato sulla carta riuscendo a memorizzare non più dei 20 metri successivi. L'andatura è legnosa, ma non ho punti di riferimento e non riesco a capire quanto sono lento. Penso al Nemico: che scelta avrà fatto? Dove sarà? Sarà cotto anche lui?

Dopo oltre 17 minuti, che al momento mi sembrano molti di più, arrivo alla 18, lungo un tracciato che con il senno di poi non è neanche male, ma che gli split mi diranno essermi costato 3 minuti di distacco dal Nemico (che mi aveva già inflitto 2 minuti nelle tre lanterne "di riscaldamento" prima del trattone).

Ma il vero capolavoro lo compio nelle ultime 2 lanterne, percorse in 3' e 10'' dal Nemico, 3' e 19'' da Carbone e 4' e 14'' dal sottoscritto. E' qui infatti che aggiungo all'andatura barcollante un paio di scelte di percorso da esordiente ubriaco. E del resto la quantità di ossigeno che arriva al mio cervello è esattamente quella su cui può contare un alcolista al dodicesimo giro di grappe. Quando mi affaccio sul rettilineo finale e vedo che ben 3 ponti mi separano dal traguardo, provo timidamente a scrutare se in lontananza scorgo la maglietta rossa del Nemico, ma non ve ne è traccia (e non ve ne sarà neanche in zona ristoro): e i ponti diventano montagne.

La classifica finale dice
1° Domenico Lepori (Sui) in 1:02:59
4° Andrea Visioli in 1:07:32
5° Carbone Gianluca in 1:09:47
7° Pedrotti Dario in 1:10:37

Una attenta analisi degli split mi permette di elaborare la seguente valutazione tecnica: ho fatto proprio la figura del pirla. Sono partito come un missile e sono scoppiato a metà gara. Roba da esordienti. Se avessi amministrato un po' più saggiamente le energie, probabilmente avrei finito in modo un po' più decoroso. Ma tant'è (quater e ultimo).

Comunque, la gara come al solito è stata splendida, per il podio, ci riproverò l'anno prossimo (a battere Andrea Visioli, ci proverò spero un po' prima!)

8 commenti:

  1. Bello... sono il primo a commentare!! Più tardi leggo anche il post, però a nome di tutto l'Er Team un grande BENVENUTO, ti taggo subito tra i blog! Cosimo

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  2. Benvenuto anche da chi, prima del tuo post su Venezia, deteneva il record per il "post più chilometrico"! :-)

    Ciao da Stegal

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  3. Certo che se la conversione in età matura porta a questi risultati... ;-) AS

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  4. Benvenuto anche da me nel mondo Ori-Blog. Primo post da record del mondo... l'entusiamo dell'esordio.
    Comunque complimenti per il tuo finale di stagione.

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  5. Bravo... bello anche esteticamente oltre che nel contenuto....

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  6. Benvenuto fra gli ori-blogger. Spero colmerai con i tuoi commenti i vuoti che io come tanti altri abbiamo lasciato scrivendo sempre meno. Sicuramente la gioia degli esordi ti potrà essere di aiuto.
    E la prox volta porta un po' di rispetto per chi a venezia ti aveva già battuto ad inizio stagione. Non ricordi che Visio te le aveva già suonate alla notturna? La prox volta vedi di stare a ruota e seguire ed andrà sicuramente meglio.
    P.S. Anch'io quest'anno ho fatto una figuraccia come la tua, alla lanterna 2 avevo già raggiunto l'avversario che mi partiva davanti e nella foga di aumentare ancora un po' mi sono perso per l'ennesima volta a Venezia.

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  7. Cossa dir...

    Grazie Dario e continua!!!

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  8. Bravo! E' questo lo spirito giusto dell'Orientista per raggiungere grandi risultati

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