20 gennaio 2011

Cross, again

Dato che di ori-gare per ora ancora non se ne parla, mi sono fatto di nuovo tentare dal cross, causa anche Segatta in versione diavoletto tentatore, che mi ha attirato nella rete, spingendomi (e aiutandomi) a recuperare una tessera FIDAL, che ancora mi mancava.

L'occasione era quella del Cross della Vallagarina, che nella versione "major" è gara internazionale trasmessa in Tv, nella versione "scapoli e ammogliati" ha comunque una sua dignità ed è su un percorso caruccio (per quanto lo può essere una gara di cross...).

La giornata è ideale, sole e piacevole caldino che spinge a correre in maglietta e braghette, senza neanche doversene pentire poi. Il pre gara è un piacevole assaggio dei rituali di questo sport, che prevedono la passeggiata lungo il tracciato, il cambio in spogliatoio ascoltando le minchiate degli altri (e sentendoli ti immagini che siano anni che le ripetono uguali), il riscaldamento lungo le strade vicino al percorso. Un innegabile vantaggio di sta roba rispetto all'O è il fatto che persino io posso chiacchierare fino a un minuto prima di partire senza il bisogno di concentrarsi un minimo, cosa che nell'O mi sarebbe fatale.

Nella nostra gara, mia e di Segatta, ci sono un centinaio di partenti, e l'obiettivo di giornata è battere Andrea, dato che l'anno scorso ha portato bene per il prosieguo della stagione. A livello di piazzamento non so cosa sperare, così per sicurezza non spero niente. La gara prevede 3 giri di un percorso con salitella, discesina, pianetto, rampetta, lunga discesa lieve e sprint in piano.

L'anno scorso ho capito che cross=sofferenza, quindi parto con l'obiettivo di soffrire, e allo sparo dello starter (sul serio, sparano ancora con la pistola!) imposto la manopola su "sofferenza media" e parto. La mia sofferenza media vale un posto nei primi 15 nel primo mezzo giro, e una successiva processione di uuna decina di omini in mutande che mi superano abbastanza agevolmente nei successivi due giri e mezzo, senza che io possa opporre la minima resistenza. Mentre soffro durante il secondo giro, penso che nella lunga discesa lieve del terzo giro proverò a spingere un po' di più, ma una volta giunti al dunque, le mie gambe interrogate in tal senso hanno fatto finta di non sentire, proseguendo come niente fosse. Giusto una trentina di metri prima del traguardo hanno abbozzato uno sprint, che non è stato però sufficiente a raggiungere l'ultracinquantenne che mi aveva superato un giro prima, che sul traguardo mi precederà di 1'' e 2 decimi (belli i tempi con i decimi!). Chiudo in 18' 30'' 9.

Segatta giunge all'arrivo 40'' dopo, quindi almeno a livello scaramantico la giornata può dirsi positiva. I confronti con l'altro tentativo di cross non danno invece indicazioni interessanti: ci ho messo un po' meno ma il percorso era probabilmente meno duro, e comunque l'anno scorso ho corso a fine febbraio, quindi con un mese in più di preparazione nelle gambe.

Interessante invece, per quanto un po' deprimente, il confronto a distanza con Rigoni, che correva nella gara internazionale su un percorso di 8,7 km (
che lui ha chiuso in 29'32'') contro i nostri 4,9. Stimando in 100 metri il dislivello della nostra gara e in 200 quello della sua, vuol dire più o meno che io sono andato a 3,1 min per kmsf e lui a 2,7 min per kmsf. Che con mille approssimazioni (tutte a mio favore) vuol dire all'incirca che su una gara di 12 kmsf per batterlo io dovrei fare una gara perfetta e lui fare almeno 5 minuti di errore.

Non lo vedo probabilissimo.

2 commenti:

  1. 40 secondi in 5 Km non sono molti caro Dario... E l'anno scorso era più di un minuto.
    Sono curioso di vedere che succederà in un bel cross in Marzo dato che in allenamento sono in continua crescita. Monta gli specchietti retrovisori ... sto arrivando.... ah ah ah
    Però per me è un'arma a doppio taglio... se in gara orientistica mi darai 10 minuti come spesso è accaduto non potrò più di tanto aggrapparmi alla scarsa tenuta atletica.
    A vedere questi risultati il tuo "sogno Rigoniano" è veramente un sogno... Però non si sa mai, lo sport a volte è strano.

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  2. PS : ZONORI tempo fa mi fece notare che per le gare di corsa il kmsf è più corretto calcolarlo moltiplicando il dislivello per 5 invece che per 10. Questo per tener conto che in orientamento ci si stacca dalla linea rossa non compiendo il percorso più breve (oltre al dislivello) mentre nella corsa la distanza corsa è effettivamente "netta".
    I riscontri che ho fatto nel tempo indicano che l'osservazione è estremamente corretta e il calcolo "rettifica" le gare con dislivello con ottima veridicità.

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