4 aprile 2011

Notturna Torcegno

Mentre su altri canali infuria una polemica che faccio molta fatica a comprendere, io torno con la tastiera a sabato notte, alla notturna o giù di lì di Torcegno, antipasto della Coppa Italia che era per gli élite il primo piatto.

A pochi giorni dai miei peana sul dovere morale di rimanere in M35 finchè morte non ci separi, mi iscrivo in èlite, o meglio mi ci faccio spostare (grazie Panda!) all'ultimo momento, questa volta non per sentire dal vivo la mitica frase stegalliana "è partita la Coppa Italia 2011!!" (che questa volta non c'è stata perchè dietro al microfono c'era Rinaldi e comunque erano già partite 5' prima le donne), ma perchè per l'organizzazione familiare era più funzionale la gara delle 20.30 rispetto a quella delle 18.30. Ho così la fortuna di correre una vera notturna, invece della tardopomeridiana capitata alle altre categorie, che hanno finito per fare una gara davvero un po' troppo "di contorno", dato che essendo tracciata per la notte, di giorni è risultata un po' facile. Viceversa la gara elite si trova praticamente "senza contorno", dato che alle 20 quasi tutti gli altri se ne erano andati, così il buon Rinaldi parlava praticamente solo ai concorrenti, e, dato che invece parlava come se fosse una vera telecronaca, era una cosa un po' surreale.

Mi presento al via con ambizioni di bassissimo profilo, ma per una volta è bello correre contro 50 avversari invece dei soliti 10-15 della M35 degli ultimi tempi. Nella memoria c'è ancora il muro di nebbia e i rovi di un anno fa a Sassofortino, la notturna più oscura che io abbia mai fatto, e qui è proprio tutta un'altra storia. Gran parte della carta è in paese e le campagne limitrofe non sono particolarmente perigliose.

Poi, quando il conto alla rovescia giunge alla fine, il gusto per il gioco prende il sopravvento, e i 50 si buttano all'inseguimento delle loro lucette in fronte, ed è solo divertimento.

Il centro del paese, che è anche il centro della farfalla, è molto stretto e di difficile lettura in corsa e con la pila. Per fortuna il tratto obbligato di avvicinamento è abbastanza lungo da riuscire ad arrivare lì avendo un'idea di cosa fare poi, e mi lancio lungo la stradina bassa, con due figure davanti che potrebbero essere Tavernaro e Negrello. Loro volano, e io gli sto abbastanza dietro, ma so cosa sto facendo, e in ogni caso alla prima rampa nel bosco spariscono nella vegetazione. Mi avvio alla 3 da solo, e riesco a lasciare la stradina al momento giusto, ma arrivo un po' alto e alla lanterna mi precede qualcuno che avevo dietro (Pagliari?), che però alla 4 va più alto di me e che ritrovo al centro della farfalla, 10 metri più avanti.

L'ala successiva è la più corta e la più facile, ho Pagliari poche decine di metri davanti, ed è comodo ma non sarebbe necessario. Lo perdo comunque prima della 8 perchè mi fermo a leggere bene le stradine del centro. Nel trasferimento per la 10 sono di nuovo solo, ma verso la lanterna, che io attacco malissimo, mi supera Michele Franco, che mi stacca un po' andando alla 11 e alla 12, ma che riprendo per una sua scelta troppo prudente sulla 12, dove arriva fino al sentiero mentre io mi butto a capofitto nel bianco che è un bellissimo e pulitissimo bosco di castagni. Punzoniamo insieme la 14 poi lui fa una scelta più bassa, che a me sembra più lunga, che lo sarebbe anche, se io non la facessi troppo alta andando ad incagliarmi un po'. Sulla provinciale mi sembra di poterlo raggiungere, invece forse sta solo rifiatando un attimo, perchè sulla salitella per tornare al centro della farfalla diventa irraggiungibile.

Là incontro Cristellon S. che viene da un'altra ala ma ha la mia stessa come successiva, e scendo di nuovo assieme a lui. Forse potrei accelerare un pelo, ma mi pare che tenere il suo ritmo sia da considerarsi più che dignitoso e proseguiamo appaiati. La 16 è simbolica, mentre per la 17 c'è una rampa in cui mi ricordo della Sky Race e sto quasi per dire a Stefano "niente bastoncini sta volta eh?", ma poi mi dico che tutto quel fiato mi può servire per scopi più nobili. Alla 17 veniamo raggiunti da Michele Caraglio, che evidentemente aveva avuto qualche problemino in precedenza, e tutti insieme allegramente andiamo alla 18. Io il vigneto l'avrei aggirato dall'altra parte, ma mi pare troppo presuntuoso fare una scelta diversa da due èlite veri.

Sulla strada Caraglio si invola mentre Stefano si ferma a leggere e lo supero buttandomi decisamente sul lato ovest della proprietà privata e arrivando alla 19 prima di Michele che invece era andato ad est. Punzono un paio di secondi prima dei due (e mi sento un gran figo...) ma a quel punto sono vittima di un ammutinamento da parte delle mie gambe, alle quali il cervello ordina di salire dritto per 5 curve fino al prato, ma che invece decidono di avviarsi verso sud poco più che in costa, con il risultato di ritrovarsi a dover comunque salire poi, e a strusciare lungo la rete per riuscire ad arrivare al prato. M&S capiscono prima di me che la cosa è poco saggia, e quando finisco al fine la rete, vedo le loro lucette sparire all'orizzonte.

A quel punto non è che abbia ancora molta benzina da spendere, ma è quella che basta per sfuggire all'orda di pile che vedo sopraggiungere minacciose mentre esco dalla 20 e arrivare al traguardo dai 15'' ai 22'' prima di loro. Potrei forse anche tentare di raggiungere Stefano che non è molto lontano, ma penso che il giorno dopo c'è un'altra gara, e che posso essere contento così.

La lista dei primi 10 nomi di quelli che sono riuscito a tenermi dietro, me la rileggerò tutte le sere prima di andare a dormire. Sapendo però che in bosco di giorno me le suonerebbero quasi tutti.

7 commenti:

  1. La lista dei nomi che hai fatto durante il racconto (sempre godibilissimo) della tua gara basterebbe a me per riempire un inverno intero di racconti. Mik Caraglio, Cristellon, Franco, Denny, Tavernaro, Negrello e compagnia cantante li incontro anche io nel bosco: di solito mentre sono inchiavardato tra i rovi e loro passano belli come il sole a 5 metri da me nel pulito, oppure li incrocio come è successo a me domenica con Tarvernaro... io camminavo a testa bassa e lui saltava da un dosso all'altro.
    Sarà stata notturna con mass start, sarà stato percorso più facile di Sassofortino (lo era), ma questo è un segno di come e tue gambe girano a livello del meglio che c'è in giro!

    La tua frase "organizzazione famigliare" monda la tua lista base da ogni peccato e da ogni colpa per non essere stato presente al via della M35, alla sinistra di Rusky e mia. Vada pure, Pedro... 5 ripetute sul Doss Trento e 3 allenamenti alla Pineta di San Silvestro basteranno per ripulirti da ogni colpa :-)

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  2. Devi condire il tutto con un po' di sana "cattiveria" agonistica poi ci sei alla grande!!!
    Avrai securamente visto il video sul blog di Tenani dello sprint di domenica avevo preannunciato che era spettacolare infatti lo ha pubblicato!!!!!
    Ciao Mike

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  3. @Stegal: andavano bene anche 12 ripetute in salita da 150 metri? spero di sì...

    @ Mike: veramente la cattiveria agonistica è l'unica cosa che ho sempre avuto... i

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  4. Visto quello che ha passato il mio fisico questa settimana la prossima volta ti lascio andare che è meglio....
    Stefano C.

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  5. @ Stefano C.
    eh, lo so, questa è la tragedia: io ero al top della forma, tu appena uscito dal letargo... quando sarai al top tu, sarà tutta un'altra faccenda

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  6. Visti i risultati che stai snocciolando in mezze maratone e campestri varie temo che purtroppo la faccenda sarà dalla tua parte...
    Diciamo che ancora per una volta mi è andata bene!!
    Stefano

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  7. Scusami se sono off topic, ma non trovo altri contatti
    Ti prego di sostituire il link alla squadra dello Scombussolato team con www.scombussolatoteam.it
    Grazie mille

    Francesco

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