Per la sesta prova di Coppa Italia si torna nel profondo est, quello che la maggior parte degli italiani chiamerebbe Friuli Venezia Giulia, ma che si chiama correttamente Venezia Giulia (anche se la provincia non è autonoma come il Regio Trentino). Non sfuggirà ai più colti che "carsico" deriva da Carso, e qui ci siamo in pieno, e dunque quella che ci aspetta è certamente una di quelle c.c.c. di Stegalliana memoria. Lipica è non lontano da qui, e a chi c'è stato fra le brume primaverili, il terrore corre lungo la spina dorsale. Io ci sono stato, e non ne sono mai uscito "vivo".
La giornata comincia male, dato che a colazione la locanda in cui pernotto, fra le 10.000 marmellate all'albicocca esistenti in commercio, mi mette sulla tavola una marmellata Rigoni. E siccome i compagni di squadra di Re Carlo fanno quadrato attorno al sire per facilitargli la vittoria, mentre finge di darmi un passaggio verso la zona gara, un losco figuro dell'US Primiero mi ipnotizza con una musica soporifera, che andava di moda, dice lui, nell'era in cui lui era giovane.
Comunque ci vuol ben altro per togliermi dalla testa i misteriori premi di Gropada 2012, e dopo aver chiesto da bere in una delle villette del grazioso paesino di Padriciano, sono pronto in partenza. Scrutando quelli che partono prima di me, noto che si piantano tutti 1 metro dopo lo start, e ne deduco che non c'è lanterna svedese. Astuto come una volpe studio bene la posizione del triangolino sulla carta del -2' e quando prendo in mano la carta sono pronto a scattare più veloce di tutti gli altri. E più veloce di tutti gli altri mi perdo meno di 30'' dopo. Quando ritorno in me, dalla super buca che si trova a 80 metri dal via, ci metto meno di mezzo minuto a trovare la lanterna andando semplicement dritto, eppure ho già graziosamente donato ai miei avversari 2', di cui non avrebbero avuto nessun bisogno. C'è da dire che ultimamente alle frequenti partenze di merda riesco a opporre un notevole aplomb, che mi permette di non buttare via proprio tutta la gara dieci minuti dopo essere partito, e anche questa volta riparto come niente fosse, tenendomi però molto molto prudente. Per la 2 vado ad attaccare dal prato percorrendo i due cateti del triangolo rettangolo, per la 3 costeggio la dolina, e poi c'è la 4.
Trattasi della famosa tratta lunga che una vera long deve prevedere, e le scelte non mancano. La mia non è malissimo, e la corro anche ad una discreta velocità, ma quella di PMG è 2'20'' meglio (e di Re Carlo non parliamo, non so che scelta faccia, ma ci mette un minuto meno di PMG). Per me è una tratta "di confine" perchè corro per un po' proprio lungo il confine fra l'Italia e la Slovenia. Nel bosco si incontrano grandi cartelli che indicano "confine a 10 m" e metterei anche una foto che sono sicuro di aver visto da qualche parte, se la trovassi. Comunque, faccio tutto per benino e non perdo tempo neanche in zona punto. Vado ancora molto prudente, perchè al primo colpo d'occhio la cartina è un grandissimo casino e cambia colore ogni mezzo centimetro. Bosco, murettto, prato, sentiero, muretto, prato, muretto, prato, muretto, verdino, muretto, muretto, muretto, verdino, muretto, rocce e anche la 5 è raggiunta. Per la 6 prendo la circonvallazione sul sentiero senza tagliare neanche mezzo metro, la 7 è poco lontana, e per la 8 procedo per linee rette perpendicolari fra loro, chè qualsiasi altra cosa è perigliosa assai. Anche per la 9 la tattica è un "cm alla volta", ma la applico con somma diligenza e faccio il miglior tempo con 1' e mezzo in meno di PMG e Rigoni. Per la 10 c'è un'altra serie infinita di muretti: in tutta la gara ne scavalcherò qualcosa come 84! (ma li ho contati a casa, non in gara). Anche per la 11 ci sono da affrontare tutti i colori della tavolozza, ma la concentrazione rimane miracolosamente alta, e non crolla neanche quando sul dosso a ridosso della 11 vedo arrivare Re Carlo alle mie spalle. Partiva 12' dopo di me, ma ci ha messo metà gara a prendermi, non così male. E comunque non mi ha ancora proprio preso. Mi butto giù fra i sassi del dossone "appoggiandomi" al prato a goccia e poi scappo verso la 12, ripetendomi però di continuare preciso come ho fatto fino a quel momento. 13, 14 e 15 non presentano particolari difficoltà, ma Rigoni è nettamente più veloce di me e dopo una piccola defaillance alla 11, finalmente mi passa. Qui ho il mio unico momento di sbandamento, e lo seguo nella direzione sbagliata andando alla 16, poi lui riparte e io ricomincio a pensare con la mia testa, anche se con lui a vista. Lo perdo d'occhio andando alla 19 e anche per la 20, ma lui non è in giornata di grazia e un paio di imprecisioni sue mi fanno arrivare prima dello sprint alle sue costole. Sto già preparandomi alla impari tenzone quando lui tira dritto invece di svoltare a sinistra per la 100, e sono io a richiamarlo sulla retta via (lui mi aveva chiamato alla 20 quando io mi ero fermato a leggere la cartina a 3 metri dal punto). Così niente impari sprint, e distacco contenuto in meno di 12' in 84' di gara. Che considerando i 9' di Monte Prat su 43' di gara, i 6' su 33' degli italiani middle, i 27' su 77' del Lago di Carezza, e i 22' su 56' del Lago dei Caprioli, è a tutti gli effetti un successo.
A rovinarmi, ma solo un po', la giornata, arriva un po' di minuti dopo PMG, che chiude in 1h20', facendomi pagare la divagazione della 1 e la scelta non ottimale della 4. Sono comunque molto soddisfatto della mia gara, in quella che è stata definita da orientisti ben migliori di me una gara molto tecnica (e non mi si venga a dire che anche questa era "la mia gara", dato che ho corso per metà gara piegato in due sotto i rami...)(epperò ad onor del vero mi aspettavo molte più doline, e questo carso è stato meno carsico del previsto). Dunque missione compiuta, e ho messo le mani sull'esclusivo premio Larrycette, a metà fra l'idea straordinariamente originale e la sordida autopubblicità bloggeristica.
Domenica prossima ultimo atto della coppa Italia. Con i punti di Gropada mi sono avvicinato in classifica generale della M35 a Simone Grassi, assente domenica scorsa, terzo con soli 3 punti più di me. Se arrivassi sul podio battendolo, lo raggiungerei. Ori-versus per il 2012 dice fino ad ora 5-5...
Ecco dov'era finito il vasetto!
RispondiEliminaDaaaai ... non ci si chiama in gara! Cribio!
RispondiEliminaMa è stato il bidone di marmellata a vincere il primo premio???
RispondiEliminaA giudicare dal tuo percorso, devo essere passato pure io a 10 metri dalla Slovenia, ma che io diventi Elite se mi è scappato l'occhio sulla scritta...
Stegal