La partenza come ultimamente mi succede un po' troppo spesso non è molto brillante, arrivo al bordo del cerchietto, ma non riesco ad ignorare vari signori che entrano ed escono da un buco dietro un cespuglio. Una parte di me sa che non è la mia, ma la tentazione è troppo forte e vado a darle un occhio. Poi più tranquillo scendo 2 curve e punzono, prima di iniziare la prima salita di giornata, sulla quale sono un po' bolso. Prima di aggirare la collina che precede il mio punto (32) incrocio Hueller, che partiva 8' prima di me. A occhio non riesco a capire quanto ci metterò a fare il giro, quindi lascio perdere il tentativo di confronto. La 74 richiede solo un minimo di attenzione, che ho, la 73 non richiede neanche quella, e alla 64 perdo un po' di secondi scendendo nella valletta sbagliata. Per la 70 scelgo di salire e passare fra i laghi, non scelgo invece di passare dalla 79, dove capito per sbaglio. La 36 andando in curva si vede da lontano, per la 71 si può girare la collina a nord o prenderla di petto, mi piace di più il giro, che sembra anche un pelo più corto. La 78 è lì, la 72 si poteva attaccare meglio andando su subito al sentiero e uscendo alla curva, mentre io la rischio un po' da sotto. La 43 può indurre in tentazione, ma in alto è tutto un rododentro, mentre il sentiero sotto è comodissimo (chiedere a Segatta che mi ha regalato 5 minuti stando alto), la 39 valeva forse la pena di correrla spediti sul sentiero invece di andare a cercare rogne nel gialletto, ma perdo solo una ventina di secondi salendo troppo. Per la 40 basta buttarsi giù, tanto si vede il recinto, mentre la 69 mi fa paura perché è nel nulla. Decido allora di attaccarla da sotto, usando l'arrampicata come attacco. Faticoso, ma funziona. Per la 45 basta girare il costone e ignorare Marco Ongaro che vuole distrarmi, la 70 è dall'altra parte della valletta, la 41 si vede dalla valletta gialla, la 65 è su una bellissima sella e c'è Hueller a portata, la 51 la prendo da sotto e supero Hueller, la 46 è giù a tutta nella valletta, la 60 è in là, e per la 100 basta solo evitare il vespaio da cui Enrico Isma ha ricevuto in dono 5 vespate.
Sprinto per surclassare Fabio, che si prende poco meno di 9 minuti, mentre Segatta se ne prende 19. Rudi Mair, che aveva limitato i danni prendendone solo 6, chiude con un PM che giura di non avere fatto.Va bene, anche questa era una gara adatta alle mie caratteristiche, ma le gambe vanno, e poi Hueller non è mica proprio l'ultimo arrivato.
Ma vedremo a Gropada, con doline e muretti a manetta e Rigoni, PMG e Ingemar a battagliare per il podio.
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