17 aprile 2015

II Coppa Italia - Long - Quantin

Già a Bedolpian una settimana fa Stegal mi ha detto "quella di Quantin è la tua gara", o qualcosa del genere. Mentre mi avvio in partenza The Course Setter Of The Century Bellotto mi grida dietro "Oggi è la tua". Ieri sono arrivato 19esimo in una sprint che volevo vincere. Insomma, ce n'è abbastanza per perdermi prima della svedese e tornare a casa a piedi per la vergogna.

Anche perché prima di partire riesco ad accumulare anche qualche altro aneddoto. In particolare:
  1. scopro di essermi portato dietro la maglietta da gara di mia moglie, che non mi sta, e devo mettermi quella di ieri, rimasta appallottolata in un sacchetto di plastica tutta la notte
  2. scopro di essermi portato dietro i pantaloni da gara di mia moglie, che mi stanno pochissimo, ma quelli di ieri non li posso mettere perché sono attillati e sopra il ginocchio e, con quelli, dal bosco ci esco con le gambe a brandelli. Non mi donano molto, le braghe di mia moglie, ma con i jeans è peggio
  3. scopro che le scarpe da gara che mi sono appena comperato forse sono troppo grandi, e non posso certo provarle in gara e poi cambiarle. Così corro con le scarpe da ginnastica che oltre ad essere senza chiodi sono pochissimo grippose
  4. scopro che le scarpe da ginnastica pochissimo grippose hanno un laccio completamente sfilacciato e lo sistemo alla belle meglio in partenza, poco prima del mio minuto.
  5. scopro che al minuto -2 hanno dimenticato di esporre la carta al 15.000, sulla quale da comunicato gara (e da regolamento) corre la M35, e mi devo accontentare di guardare la 10.000 ("ma poi trovi quella giusta al 15.000", mi dice l'omino delle partenze)
  6. scopro che quando prendo in mano la mia carta non è affatto al 15.000, ma c'è scritto M35, la descrizione punti coincide con quella che ho al braccio, e allora vabbeh
A parte questo, tutto bene.

La cronaca punto per punto sarebbe un po' una palla, ve la risparmio. Passo agli "highlights".

Lanterna 2. Dopo una 1 un po' lenta in zona punto sono pronto ad attaccare, ma arrivato al dunque non mi raccapezzo. Ho bisogno di salire fino in cima al dossone per capire che sono in cima al dossone, e mi gioco un minuto. Sono 16esimo, ma la gara è lunga.

Lanterna 3. Veloce come un missile in curva aggirando il costone. Attacco al punto spietatamente efficace ("dovrebbe essere qui da qualche parte, toh, è qui"). Miglior tempo di tratta. 12esimo

Lanterna 4. Leggo la descrizione punti, la capisco anche, e quando vedo la lanterna ai piedi di una parete di 5 metri, che se fossi arrivato dalla parte sbagliata mi sarei mangiato i gomiti, gongolo. 11esimo

Lanterna 5. La zona è tutta un casino. Fortuna che c'è un tizio con una telecamera, che si mette ben a fischiettare e a far finta di essere lì per caso, ma è chiaro che a due metri da lui c'è la lanterna. Un ottimo punto di attacco. 10mo (o 10imo?)

Lanterna 7. Via di corsa per i prati. Con la coda dell'occhio vedo una lanterna al bordo di un verde. Torno impercettibilmente indietro, poi mi dico che non ho ancora passato la fascia verde 2 e non può essere la mia, e proseguo senza andarla a guardare. Era proprio vero, sono un figo. 8avo (boh)

Lanterna 8. Buona l'idea di attaccarla da sotto, da sopra non si sarebbe vista. 7imo

Lanterna 9. Su dritti verso un cocuzzolo che si vede da chilometri di distanza. Molto più bolso del previsto, solo il settimo tempo di tratta su quello che dovrebbe essere il mio pane. Si vede che sono diventato troppo tecnico... (7imo)

Lanterna 10. Prato, verdino, prato, muretto e poi boh. Non vedo neanche il muretto, e vado diritto verso il boh. Non so se trovo il boh, ma trovo la lanterna. 7imo

Lanterna 11. Di nuovo salita, ma stavolta sembra meno banale. Mi appoggio ai nasini, scoprendo poi che la vista sul prato a sud est è un ottimo riferimento. Intravvedo Ingemar partito 3' prima di me, e tremo pensando a come è andata a finire ieri. Comunque, 5to

Lanterna 12. Sono 10 metri dietro ad Ingemar, pazienza, pazienza, pazienza. Nel verdino, strada, taglio di bosco, strada, poi io sto più a ovest per aggirare il nasetto e punzono prima di lui. 3zo

Lanterna 13. Piano che c'è Ingemar, piano che c'è Ingemar, piano che c'è Ingemar. Ma sarò giusto? Ma sarà il dosso giusto? Ma cosa sarà sto monumento? Ah, una lapide. 3zo

Lanterna 14. Toh, c'è Hueller, beh, facciamo guidare lui. Così intanto guardo la tratta lunga. Ma più o meno leggo, comunque. Boh, non capisco molto. Dov'è Hueller? Ah, lì dietro, con Ingemar, e con la lanterna. Meno male (e meno male che la lanterna era quella giusta, dato che Hueller era in un'altra categoria...). 6to :-(

Lanterna 15. The long one. La lettura pre 14 ha detto che c'è una sola cosa da fare: andare sulla strada e correre, correre, correre, e correre. Nessun'altra scelta è minimamente ragionevole. E allora su e poi via. Mi spremo come un limone, pensando che in questa tratta posso guadagnare parecchio e anche che in Liguria l'anno scorso su una tratta simile pensando di guadagnare parecchio ho perso. E allora mi spremo di più, anche perché dopo la 15 è tutta discesa. E poi controllo ossessivamente ogni curva per essere sicuro di lasciare il sentiero al posto giusto. Attacco al punto da professionista, e senza aiutini. Secondo tempo di trattona (un minuto e mezzo più lento del primo e un minuto e mezzo meno del terzo) e 2do (ma mica lo so).

Lanterna 16. Ipotizzo di avere un tesoretto da parte, ma so che le lanterne veloci in discesa possono essere fatali. Comincio maluccio con la prima, che costringe ad attraversare il vallone, e che non è affatto in discesa, dato che sta due curve sopra la 15, come ben capisco dopo. Pessimo 22esimo tempo di tratta. 3zo

Lanterna 17. Valletta, valletta, vertebra di moffetta. Miglior tempo! 2do

Lanterna 18. Basta correre giù per la canaletta. Non mi pare di poterci mettere 7'' più di qualcun altro, ma così dicono gli split. 2do

Lanterna 19. Via quasi in costa a tutta fino alle canalette, quella in mezzo. Non mi pare di poterci mettere 11'' meno di GPM, ma così dicono gli split. 2do

Lanterna 20. A rotta di collo giù per il torrente. 2do

Lanterna 21. Verde, strada, verde, traccia, verde avvallamento. Un po' dubbioso sul finire, ma secondo solo a Rigoni. E ancora 2do.

Lanterna 22. Prato prato e giù per la canaletta, non serve Hubmann. 2do.

Lanterna 23. Il torrente è circondato da rocce infide, cerco di infilare il varco giusto. Ne infilo uno, ma non quello giusto e faccio un sacco di giù e su e il giro del mondo. Sul podio c'è chi fa peggio, ma anche chi ci mette un minuto di meno. 2do

Lanterna 24. Sono certo che le gambe non possono sbullonarsi dal bacino, quindi le lancio dove capita, mulinandole (come direbbe Stegal) più velocemente possibile. Rigoni è su un altro pianeta, ma non me la cavo affatto male. 2do

Lanterna 25. Corta, ma bastarda in salita. Ci si potrebbe perdere una gara, per una manciata di secondi. Gli split vanno in palla. Sarà pure Rigoni, ma 2'' sono troppo pochi. E io sarò pure Pedrotti, ma 3'' sono altrettanto pochi. Sia quel che sia, corro, mi pare anche con ancora qualche residuo di efficacia. 2do

Finish. Prima di partire avevo pensato "Mi piacerebbe poter correre a tutta su quel rettilineo finale ondulato, pensando di avere qualcosa da perdere". Ecco, sono sul rettilineo finale ondulato, sono convinto di avere qualcosa da perdere. O qualcosa da guadagnare. E sputo fino all'ultima energia.

Stramazzato dopo il traguardo sento Stegal che mi osanna per il mio miglior tempo, un minuto e mezzo davanti a GPM e 2 davanti a SCristellon. Poi arriverà Carletto e mi soffierà il primato, ma sono di nuovo il primo-post-Rigoni nella long (e ho azzeccato primo, terzo e iniziale del cognome del secondo...). Potrei anche essere soddisfatto.

Unico rimpianto, fra poco si scioglierà la neve sul Rolle e allora addio distacchi di 3 minuti da Rigoni, perché allora comincerà ad allenarsi sul serio. In questi due giorni lui è stato "umano", con la gara perfetta si poteva battere, sia nella sprint sia nella long. Non ci siamo riusciti. Sarà per l'anno prossimo. Intanto metto in bacheca una nuova foto con lui e GPM sul podio, anche se questa volta abbiamo dovuto farcela per conto nostro. Hanno deciso che premiare i master è una perdita di tempo. Ovviamente non sono d'accordo: se premiassero maschi&femmine assieme, magari solo con passaggio sul podio e consegna premi a seguire sotto il palco, non servirebbero molti minuti, e non si perderebbe la stretta di mano sul podio con i rivali di giornata e la foto da mettere sul desktop fino all'anno dopo.


P.S. Beh, due lanterne ve le ho risparmiate...




2 commenti:

  1. Nel frattempo potrebbe sciogliersi la neve anche sul Bondone... :-)

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  2. Beh, ottima performance direi. Peccato quel tratto 14-15 tutto su strada e sentieri (unica scelta logica). Io avrei scelto uno di quei 3 ruderi a mezza costa. Almeno concedevano una diversa opzione di scelta! Del resto i princìpi del tracciamento a volte ... sfuggono.
    z

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