4 dicembre 2015

Apparentemente OT

Per i non informatizzati, OT vuol dire "off topic", che in gergo vuol dire "che non c'entra una mazza con l'argomento di questo blog". Ma è solo "apparentemente".

In attesa di vedere se finalmente sabato 5 dicembre a Zivignago di Pergine avrà luogo la prima puntata della sfida fra Pedrotti e Fabietto, allieto i miei lettori con un breve racconto del mio ultimo lunghissimo, partito nell'oscurità delle 5.15 del mattino da Mezzocorona e terminato con l'oscurità delle 17.50 a Tret, in alta Val di Non, 56 km e 4.400 metri di dislivello più tardi. Ho portato a termine in una serenissima giornata autunnale quello che non ero riuscito a concludere ad inizio estate 2014 in senso contrario, quando avevo dovuto interrompermi a tre quarti per completo esaurimento psicofisico, gettando la spugna sul Corno di Tres, anche a causa di uno sbaglio di strada poco dopo la partenza da Fondo.

Questa volta invece è andato tutto benissimo, ed è stato splendido. Partenza in notturna con la frontale, che mi ha accompagnato per tutta la salita, la più lunga e ripida del giro, sul Monte di Mezzocorona. Poi la luce gialla e le Dolomiti di Brenta rosa all'alba, con anche un camoscio che mi faceva compagnia. Quindi le cime, prima la Cima Roccapiana, poi il Corno di Tres, poi la Testa Nera, e a seguire il Roen, il Penegal e il Macaion, ormai sul far del tramonto, sempre con un cielo limpido da vedere tutte le cime fino ai confini della terra. Verso metà giornata ho anche trovato un bar aperto a passo Mendola, dove ho integrato il riempimento delle borracce, che ero riuscito ad effettuare poco prima in un torrentello, con una fetta di sedicente Sacher, e gli sguardi ammirazione dei giovani proprietari e quelli di aperta disapprovazione dei meno giovani avventori (che mi hanno gentilmente avvisato che in novembre viene notte presto e mi hanno consigliato senza mezzi termini di prendere la corriera e tornare a casa prima che facesse buio).

Verso la fine dell'uscita c'era anche la luna piena ad accompagnarmi (ma ormai ero nel bosco che scendevo) e a Tret una buonanima mi ha evitato la morte per assideramento (dopo una giornata passata comunque tutta sotto zero), portandomi in macchina fino a Dermulo, il primo posto utile per prendere un mezzo pubblico per tornare a casa, dato che la corriera da Fondo delle 17.20 l'avevo ormai persa. Proprio bello bello.

Il post è solo "apparentemente" OT perchè naturalmente serve ad incutere timore ai miei avversari 2016, mostrando i massacranti allenamenti ai quali mi sottopongo per sbaragliarli. E avevo pure un cartina, sebbene al 25.000 e senza lanterne.

           

7 commenti:

  1. Bel giro, bravo! Mi viene quasi voglia di traslocare per venire a farti compagnia in queste uscite...
    Giovanni Berlanda

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    1. in effetti da queste parti ci sono dei gran bei posti dove correre, dovresti provare a venire a conoscere questa regione, credo ti piacerebbe :-)

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  2. Si si ... tergiversa e divaga; intanto le hai buscate domenica! Oddio, a guardare la classifica, c'è chi è andato un tantino peggio ...

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    1. 1° era sabato
      2° sul polpastrello dell'indice della mano sinistra avevo una ferita di quasi 7 mm di lunghezza, ancora in piena via di cicatrizzazione
      3° è tutta pretattica

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    2. Orca ... pensavo fosse una gara di Orienteering. Potevi dirmelo che era un torneo di tennis. Ma sei mancino? Mi danno un fastidio i mancini!!! Con Rafael faccio sempre una fatica!!!

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  3. Salita da bait dei Aseli o da malga Kraun?

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