Da un paio d'anni per coltivare le mie ambizioni (= arrivare in fondo vivo) di ultra-trailer (= quei fuori di testa che corrono in montagna per più di 42 km in una botta sola) una volta al mese mi faccio un "lunghissimo", cioè una corsetta di più di 50 km e 2500 metri di dislivello.
Questo mese, visto che in alto c'è neve, per tenere fede al mio solenne giuramento di non andare a cercare rogne al freddo e al gelo, dopo il mio tentativo non riuscito di congelarmi un polpastrello in Val Adamé (vedi post dell'1 novembre), mi sono lanciato con il periplo del Monte Bondone: partenza da casa, e arrivo a casa. Come al solito non mi sono preoccupato di contare quanti km e m.disl. fossero, in più ho parecchio sottovalutato la neve sopra i 1000 metri (mi sono trascinato per quasi due ore in neve fresca, dai 20 ai 50 cm, quel che basta per farti penare ogni passo, sia in su sia in giù).
Morale, non sono riuscito ad arrivare a casa, ma ci sono arrivato abbastanza vicino (diciamo a un'oretta scarsa). Ho dovuto pigliare l'autobus per l'ultimo pezzo, praticamente tutto in discesa, perché erano ormai le 19.30, era buio pesto (ma avevo la frontale :-), ed era caldamente richiesta la mia presenza a casa. La foto è la mia versione agonizzante dopo un'ora e mezza di neve fresca, quasi in cima alla salita (ma solo quella con la neve), dalle parti di Malga Campo, sullo Stivo.
Verso le 17 mi sono concesso anche una digressione fuori sentiero, nel bosco, perché era comparsa una strada non segnata in cartina, mentre dopo le 18 ho dovuto dar fondo a tutte le mie doti orientistiche per riuscire a leggere carta e sentiero con neve e oscurità. Alla fine erano 75 km e 3300 metri di dislivello, per un totale di 12 ore e tre quarti di uscita (ma ammetto che dopo la prima ora di salita in neve fresca, con il tempo bigio, il sentiero noioso, e nessun panorama visibile, ho dovuto mangiami 4 caramelle alla liquirizia per farmela passare un po' e verso le 19.15 ho pensato che dover prendere il bus per tornare a casa non era neanche malissimo).
Comunque, è l'allenamento più lungo che io abbia mai fatto, l'anno scorso al massimo ero arrivato a 62 scarsi :-)
Morale, non sono riuscito ad arrivare a casa, ma ci sono arrivato abbastanza vicino (diciamo a un'oretta scarsa). Ho dovuto pigliare l'autobus per l'ultimo pezzo, praticamente tutto in discesa, perché erano ormai le 19.30, era buio pesto (ma avevo la frontale :-), ed era caldamente richiesta la mia presenza a casa. La foto è la mia versione agonizzante dopo un'ora e mezza di neve fresca, quasi in cima alla salita (ma solo quella con la neve), dalle parti di Malga Campo, sullo Stivo.
Verso le 17 mi sono concesso anche una digressione fuori sentiero, nel bosco, perché era comparsa una strada non segnata in cartina, mentre dopo le 18 ho dovuto dar fondo a tutte le mie doti orientistiche per riuscire a leggere carta e sentiero con neve e oscurità. Alla fine erano 75 km e 3300 metri di dislivello, per un totale di 12 ore e tre quarti di uscita (ma ammetto che dopo la prima ora di salita in neve fresca, con il tempo bigio, il sentiero noioso, e nessun panorama visibile, ho dovuto mangiami 4 caramelle alla liquirizia per farmela passare un po' e verso le 19.15 ho pensato che dover prendere il bus per tornare a casa non era neanche malissimo).
Comunque, è l'allenamento più lungo che io abbia mai fatto, l'anno scorso al massimo ero arrivato a 62 scarsi :-)
Adesso si capisce perché alle visite mediche ti manca il fiato: lo consumi tutto in queste bravate!
RispondiEliminaa fine mese pensavo di fare una visita da uno pneumologo, gli sottoporrò questa tua interessante teoria...
EliminaMa che bei giretti che fai! Ma non hai paura ad andare in giro sempre da solo?
RispondiEliminain realtà mi piace un sacco fare questi giri da solo. Magari un po' più di paura mi farebbe anche bene, però ultimamente con l'attrezzatura che mi sono procurato, qualche minimo margine di sicurezza ce l'ho.
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