7 marzo 2022

The Panda Istinct

12 minuti coltello fra i denti e mappa in mano a Feltre, contro uno dei miei mitici rivali, Andrea Cip Cipriani, valgono un'ora di macchina ad andare e una a tornare? Certo che sì.

In palio c'è il titolo trentino sprint, per me prima gara in M45 (non mi sono rassegnato a dare retta alla mia carta di identità, solo mi pareva che in M35 non ci fosse abbastanza da divertirsi) e prima gara in versione Geppetto, con un paio di ridicoli occhialini in punta di naso, che mi rovinano parecchio il sex appeal, ma mi fanno leggere parecchio meglio la cartina (forse).

La tenzone complessiva è scarsamente appassionante. Al primo punto Emilio Frigo approfitta del fatto che Cipriani & Pedrotti si fanno ipnotizzare dagli ostacoli artificiali segnati in cartina, e si dedicano ad uno stupido giro ad ovest dell'edifizio, incassando rispettivamente un 14° e un 8°tempo di tratta. Al secondo punto Luca Stringher approfitta del calo di Frigo e della brevità della tratta per portarsi in testa, e poi è un monologo a due (che probabilmente si chiamerebbe dialogo) di Cip&Ped che da lì in avanti fanno TUTTI i migliori tempi di tratta.

Il cronometro dice che Ped prevale sulla 2, 3, 4, 5, 8, 10, 11, 13, 14, Cip sulla 6 e 7 (Ped arrivato nel prato si trasfigura come suo solito nella versione anziana di Heidi dietro alle caprette sui pascoli svizzeri, rifiutandosi di dare un senso qualsiasi al suo correre nel prato medesimo), sulla 9 (Ped perde clamorosamente il segno, non sulla cartina, ma sulla realtà), sulla 12 (vedi 9), e sulla 15.

Precisamente sulla penultima lanterna si palesa il Panda Istinct, che per il Cip è quello della sua società di appartenenza, che lo spinge a dare il massimo fino alla fine, e per il Ped è quello del placido mammifero in questione, che in lui spesso sostituisce quel Killer Istinct sportivo che gli farebbe tanto comodo. Succede cioè che in avvicinamento alla 14 il Ped incrocia il Cip, che partiva 1 minuto prima di lui e dalla 14 sta uscendo, capisce al volo che gli è davanti di mezzo minuto o giù di lì, e ne approfitta per spegnere completamente il cervello e uscire dalla 14 in una direzione qualsiasi, senza il benché minimo piano per raggiungere la 15.

Vero che il cervello consuma il 25% delle energie del corpo umano, e quindi in ottica di risparmio di risorse e massimizzazione della resa muscolare potrebbe essere una buona idea spegnere tutte le periferiche che assorbono energia, ma sarebbe stato decisamente più saggio farlo dopo aver impostato una qualsivoglia strategia per arrivare alla 100, sia pure la banalissima "ci sono già stato perché la 15 era anche la 7 quindi so già dove è". 

Invece nulla. Ped parte a bomba a caso, poi decide arbitrariamente che quel quadratino microscopico che legge in carta (forse grazie agli occhiali da Geppetto...) poco dentro il cerchio della 15, è il torrione che vede davanti a lui, decide altrettanto arbitrariamente che la lanterna è dietro l'albero poco più avanti, e ci va. Quando si raccapezza, una mirabile inversione a U gli permette solo di stabilire il 24° e penultimo tempo di tratta, dilapidando in una lanterna da 19'' i 25'' di vantaggio che aveva, e aggiungendone 2 di mancia.

Il titolo trentino sprint M45 disterà alla fine 3''. 

Il limite della decenza parecchio di più. 



2 commenti:

  1. Pur con tutta la mia inalterata ammirazione per il Cip, mi dispiace per quello che è successo. In uno dei film sportivi (anche se non legati ad una storia vera) più belli che ho visto, Hardy dice "Hagen aveva imparato che con tre colpi penosi e uno straordinario si può comunque fare il par". In orienteering è diverso: con 14 lanterne perfette ed una penosa si più buttare a mare tutto quanto si è costruito prima.

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  2. diciamo che sicuramente non è uno sport che aiuta a vedere il bicchiere mezzo pieno...

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