Dopo un tempo reale di un paio di mesi e un tempo percepito di un paio di decenni, torno ad una gara di orienteering dalla parte giusta dei nastri che delimitano la partenza, senza invidie a divorarmi lo stomaco come a Ve-Notte 2023 e Cristo Re 2023.
L'occasione è la prima gara della Coppa del Trentino, una sprint a Rovereto, alla quale partecipano pure le nazionali ITA e FIN (ma non gli anzianotti nordici, e pochi anche gli anzianotti italici).
In M35, dove io anche quest'anno mi ostinerò a permanere, gli avversari più temibili pensavo fossero Michele Ausermiller e Francesco Raimondo, poi si è aggiunto Gabriele Iussig, una new entry del Trent-o, che si è preso lo sfizio di prendersi 2 migliori tempi di tratta e di rimanere in testa per due lanterne.
In tutte le altre lanterne (16) sono stato in testa io, Francesco ha fatto il miglior tempo alla 5, Michele alla 7 e alla 13, e in tutte le altre l'ho fatto io :-)
Insomma, un trionfo, ma certo, l'orienteering vero è quello nei boschi, e questa era "una gara da correre di quelle che piacciono a te", ecc. ecc. ecc. Però intanto altri hanno sbagliato, e io no :-)
Per la cronaca, nelle mie "non migliori" lanterne, ho lasciato in tutto 22'', dei quali ben 8 alla 14, alla quale non mi pare di aver fatto una scelta così pessima, ma evidentemente mi sono fermato troppo in uscita dalla 13 per interpretare il portico (anche se 8'' mi sembrano proprio tanti, mah). Per chi vuole rivedere la gara, c'è il fantastico livelox (ma non ci sono né Francesco né Gabriele).
Prossima gara a nord dell'equatore, addirittura dopo la metà di aprile, prima, solo un grande classico FISO degli ultimi anni, ovvero un paio di garette là dove il 99% dei partecipanti ha fatto fra i 500 e i 1000 km per arrivarci. Fortuna che con le riunioni on-line del direttivo hanno drasticamente ridotto le emissioni di CO2 della Federazione...
Quello nella fotografia è un giovane atleta francese, che ha tanto insistito per avere una foto con me. Pare che all'ombra della Torre Eiffel ci sia un giovane speaker, tale Stephàn Poulet, che lo chiama "il Pedrotti d'Oltralpe", e quando ha saputo che a Rovereto c'ero anch'io, ha voluto a tutti i costi farsi ritrarre con me.
Credo che il ragazzo sia anche piuttosto forte, dato che allena la nazionale finlandese.
"Noto solo io una vaga somiglianza?" (cit. Stephàn Poulet)
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