Rischiando l'indigestione con la seconda gara in 8 giorni dopo 6 mesi di astinenza, mi presento al via dell'Oricup Piedicastello Cristo Re, organizzata dalla mia società (e io come al solito invece di aiutare corro, però dopo la gara ho raccolto ben 6 lanterne...).
Dopo un solito riscaldamento sul Doss Trento, finalizzato a distribuire uniformemente su tutte le gambe il dolorino che ancora sento al ginocchio, parto sotto un cielo uggioso e qualche gocciolina di pioggia, con qualcosa che a me sembra una corsa allegra, ma al cronometro no.Nonostante gli occhiali faccio una fatica porca a leggere i dettagli della carta, che pure è al 4.000, e confido in Dio (che mi assiste)(aiutato dalla descrizione punto) per beccare la 3 dal lato giusto, e poi infilo con un certa sicurezza la sequenza 4-7, facendo segnare addirittura due quarti tempi.
Per la 8 mi sfugge qualcosa perché è vero che esito un po' in uscita dalla 7 e non vedo la scaletta che mi accorcerebbe il tracciato, ma il 14esimo tempo mi sembra un po' troppo. Meritato 30esimo invece alla 9, dato che vado insensatamente dal parco a nord invece di uscire dalla strada verso est, mi difendo sulla 10 e la 11 e faccio un tempone sulla 13 (5'' dal primo su una tratta da 1'45''), forse perché le gambe sono del tutto riscaldate e non ancora bruciate. O perché conosco la zona meglio degli altri e so che da lì c'è una sola uscita...
Le due curve di livello (da 2,5 m...) che mi separano dalla "cima" del ponte mi sembrano l'Everest e mentre vado alla 13 cerco di capire se le linee che contornano il giallino che accorcerebbe la strada verso la 14 sia attraversabile o meno. Le mie diottrie non mi permettono di dare una risposta certa, ma confrontandola con altre linee sicuramente non attraversabili mi sembra decisamente più sottile, e mi ci arrischio, con successo.
Con grandissima furbizia leggo la descrizione punto anche della 15 e la prendo dal lato giusto del muro, poi, uscito dal mini labirinto fino alla 17, faccio quello che rimane da fare, cioè corro, a velocità quasi ragionevole.
Sull'ultima tratta lunga per la 24, limito i danni da Francesco Raimondo a 9'' su 1'31'', che non è male viste le mie condizioni e quando scarico ho l'effimera gioia del primo posto, almeno fino a quando arrivano Domenico Armanini, e Marco Gianelle, e Aaron Gaio, e Martina Palumbo. Comunque, quinto a 1' e mezzo da un 2007 e 1' da un 2008, e riuscendo a tenermi dietro fra gli altri Silvan (non in forma smagliante), Francesco Raimondo (fatale la 13) e Lorenzo Vivian (mi sa non in giornata). Fortunatamente non c'era Cipriani, che mi avrebbe sverniciato.
Secondo Strava, quest'anno ho fatto 4,62 km in 21:34 ad un passo di 4:40/km, mentre l'anno scorso, sulla stessa carta, ho fatto 4,75 km in 22:58 ad un passo di 4:50/km e va abbastanza d'accordo con il sito FISO che quest'anno mi dà 4:43 e l'anno scorso 4:52. Sembrerebbe quasi che i 20 allenamenti in più che avevo fatto l'anno scorso a questo punto della stagione non fossero serviti a molto (mal di gambe a parte). Mah.
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