Questa estate ho avuto la fortuna di correre varie bellissime gare in montagna, meraviglie come la Cervino Matterhorn Ultra Race che gira tutto intorno alla Grande Becca e ti porta su due ghiacciai, o l'Eiger Ultra Trail che ti fa correre con la più famosa parete nord d'Europa davanti al naso, o una grande classica come la Trans d'Havet. che insomma la strada delle 52 gallerie sputaci sopra.
Bellissime, però.
Però a giugno ero in Val di Breguzzo e sono capitato sulla metà orientale del sentiero Orizzonti Liberi, quello che "percorre il tratto del fronte austroungarico risalente alla Prima Guerra Mondiale, che si snodava dallo sbarramento dei forti di Lardaro in Valle del Chiese fino al crinale sud del Monte Caré Alto in zona Adamello", percorrendolo dalle Porte di Danerba fino alle Porte di Trivena (e anche arrivando alle prime porte dal Rifugio Trivena e tornando al rifugio dalle seconde Porte). Una giornata quasi a passo d'uomo, perché la salita era troppo in salita, la pianura era su pietraie infingarde e la discesa troppo in discesa, ma vogliamo parlare della zona intorno al Cop di Breguzzo (ho provato a salirci, ma troppa paura) o alla vista sulla Val di Fumo & Adamello dietro? Stra-bello.
Però inizio agosto è capitato di andare a trovare un amico che sta facendo la stagione al Tuckett, in mezzo alle Dolomiti di Brenta, e allora già che ci sei non puoi mica non farti un giretto come si deve, partendo da San Lorenzo in Banale, passando per il Rifugio Cacciatori, la Forcolotta di Noghera, il Rifugio Pedrotti, la Bocca di Brenta, il Rifugio Brentei, il Rifugio Tuckett, la Bocca di Tuckett e giù verso Molveno. E non so se è perché il Brenta io ce l'ho avuto davanti alla finestra della cucina per tutte le vacanze estive di tutta la mia infanzia, ma a me quei posti lì mi entusiasmano, e mi sembra di essere a casa. C'era anche un botto di gente, ma io correvo, e loro no 😎 (tranne due, trail runners anche loro, ma venivano nella direzione opposta e non abbiamo dovuto stabilire chi era il più forte). Mega-bello.
Però una settimana dopo ho pensato che era arrivato il momento di riprovare un giretto che avevo fallito due anni fa perché mi ero inciampato come un pirla sul pezzo più facile del sentiero, e di ripartire dal Passo Carezza (o Costalunga, vedete voi), attraversare in qualche modo il Catinaccio (niente ferrata questa volta, troppa gente, meglio due passi faticosetti), passare il Rifugio Vajolet, arrivare quasi al Rifugio Principe, girare verso il Passo di Antermoia, salire già che c'ero sulla cimetta là sopra, fare due bagni nel lago di Antermoia, scendere e risalire nella/dalla Val Duron, fare una minisosta al Rifugio Sasso Piatto, salire spedito sul Sasso Piatto, smascellarmi per la bellezza del posto, farmela un po' sotto scendendo la non difficilissima ferrata Schuster, ostiare contro il cielo perché pensavo di essere quasi alla Forcella Sassolungo e invece dovevo scendere una pietraia e salirne un'altra, correre come un matto fino al Passo Sella per non prendere l'ultima corriera per Trento, ma farsi raccattare da tre coreani in gita che mi hanno portato a Bz. Iper-bello.
E tutto ciò, a portata di mezzo pubblico dalla mia porta di casa.
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