Il secondo passo era quello di confrontarsi con i più forti. Perchè dopo che è tanto che ti prepari bene e ti sembra di migliorare tecnicamente, c'è sempre, almeno in me, la voce subdola che dice “mah, chissà, magari potresti toglierti qualche soddisfazione anche in MA”. Ecco, questo l'ho fatto domenica scorsa a Vezzano.
La gara è stata molto bella, ottimamente organizzata come al solito dal Trent-o, al quale va l'unico appunto di una carta non proprio leggibilissima, ma effettivamente stampare in tipografia le carte per una gara regionale sarebbe stato forse un po' troppo. Giornata uggiosa, ma non piove e non fa né caldo nè freddo, le condizioni ottimali per buttarsi negli oltre 10kmsf della MA, sulla quale ho ripiegato dopo aver visto che in 35 c'erano solo 4 iscritti.

Per la 3 c'è la prima tratta transoceanica, uso il sentiero dove si può, decido di passare a dare un occhio alla 10, ci metto una vita di più di quelli forti, ma ci arrivo senza problemi. La 4 provo ad attaccarla con un po' più di animo, e riesco a staccare un quarto posto di tratta, davanti a Cristellon e Bezzideluxe2011. Quando ci arrivo sono proprio soddisfatto, e la soddisfazione non turba eccessivamente la tratta successiva, dove ci metto solo 10'' più di Rigoni. Per la 6 dopo breve riflessione opto probabilmente per la scelta sbagliata, ma la trovo senza difficoltà, e alla 7 raggiungo il mio best rank di giornata, con il 3° tempo (ma si trattava solamente di salire su un dosso...).
Per la 8 si torna nella zona più tecnica, e dopo il trasferimento che non mi vede brillare né per ardimento né per velocità, mi trovo ad attaccare il colle che già tanti dolori mi ha causato in passato. Parto subito male, perchè confondo un naso con quello sotto, ma un provvidenziale muretto mi riporta sulla strada della conoscenza. Mi è però fatale l'aggiramento del dosso che è molto meno definito di quello che la curva maestra ciccia potrebbe far sognare, e punto deciso al microdosso sbagliato. Il mio errore è sicuramente quello di non guardare la bussola, preso dall'entusiasmo di aver individuato una forma del terreno uguale a quella che stavo cercando. Quello che è successo davvero lo scopro però solo a gara finita, e al momento trovo la 8 solo perchè è circondata da varie persone che si stanno confrontando su dove cavolo sono finite.
Averla trovata di culo non fa bene al mio morale, e mi autopunisco buttando un minuto abbondante sulla 9 che non desterebbe grossi problemi (e qui l'errore è quello di abboccare allo “specchietto per le allodole”, una forma del terreno molto marcata all'interno del cerchietto, che non è però quella su cui dovrei concentrarmi, e mi metto a cercare una buca in una riccia invece che una buca in un avvallamento).
Uscendo dalla 9 incrocio Lorenzo Vivian, che partiva 8' dopo di me. Non è un bell'incontro, ma riesco a non andare in confusione e proseguire per la 10, con una scelta molto pavida ma efficace. Per la 11 vado inutilmente a passeggio sulle stradine, evidenziando un'altra volta un ottimo contatto con la carta ma un approccio piuttosto codardo alla tratta, mentre per la 12 ci sono dei comodi sentieri che ti ci portano, sui quali però mi fermo un po' troppe volte per verificare bene dove sono. Discreta ma sempre prudente la 13, buona ma inizialmente troppo titubante la 14, stradali la 15 e la 16 e scocciante la 17, dato che mi fermo per capire dove sono in una banalissima strada asfaltata.
L'ultima parte della gara la affronto a cervello spento, e perdo in proporzione più di quanto ho perso in tutto il resto della gara. Il fatto è che la 17 è messa in modo proprio banale, così decido del tutto arbitrariamente che le ultime lanterne sono quelle del percorso esordienti e basta correre. La 18 mi conferma in questa patologica teoria e così alla 19 perdo 1' per aver scavalcato il muretto all'angolo sbagliato, alla 20 ne perdo un altro per essere sceso fino alla strada asfaltata e averci anche corricchiato un po' su, e alla 21 un altro ancora cercando vanamente su un cocuzzolo la lanterna che era “fra due” cocuzzoli (come per altro recitava la descrizione punti...).
A onor del vero il “best rank” di giornata lo stabilisco dalla 100 all'arrivo, con un primo posto a pari merito con Dallavalle. Che vuol dire che le gambe ci sarebbero anche, ma manca dell'altro.
La risposta alla domanda “in MA potrei togliermi qualche soddisfazione?” è stata dunque inappellabile: “NO”, con sottotitolo “restatene tranquillo tranquillo in M35 almeno per i prossimi 10-15 anni”. La cartina è secondo me una delle più ostiche del Trentino, e la mia prestazione è stata parecchio migliore di quella che avevo offerto due anni fa sugli stessi dossi verdini, ma 13' da Pin, 20' dalla versione deluxe 2011 di Bezzi, 23' da Rigoni & Cristellon e 32' da Dallavalle, sono proprio un abisso. E siccome purtroppo non ho la sportività innata (che invidio sinceramente moltissimo) di Stegal, al quale gli frega niente di arrivare post-ultimo, se è riuscito a domare la carta, me ne tornerò nel purgatorio della M35, dove i veri orientisti trentacinquenni non corrono perchè li farebbe sentire troppo vecchi, e tuttalpiù ci sono quelli che hanno più o meno abbondantemente superato i 40 ma gli pare brutto dirselo.