8 luglio 2011

Finale CSI Trentino a Imer

Prima della pausa estiva mi concedo un'ultima garetta senza troppe pretese, sequenza libera e partenza in massa per la finale del Campionato trentino CSI, per il quale non nutro nessuna ambizione dato che è la prima gara che corro (ed è un peccato, perchè la maglietta di campione CSI è molto più utile di qualsiasi medaglia...). La formula è score, e sta volta pare essere una score "vera", dato che pare che non si riesca a fare tutte le lanterne entro il tempo limite (ma Aaron dice di esserci riuscito "in prova"). Peccato che da un rapido calcolo risulti che se si corre discretamente i punti che si perdono saltando anche solo le lanterne più scarse, sono comunque di più dei punti di penalizzazione che si potrebbero avere, quindi conviene correre il più possibile e non fare troppi calcoli.

Alla folcloristica partenza in massa nel centro di Imer parto per una volta al passo leggendo attentamente la cartina, ma la passeggiata che faccio carta in mano mi serve a capire da che parte guardarla e dove è il triangolino più che a fare una vera strategia di gara. Mi pare di capire che è meglio andare da sotto dopo aver preso la 50, così salgo alla 50, assisto impotente a 15 brichetti che si spintonano nel vano tentativo di entrare nel buco della 51, e poi inizio al contario un percorso molto simile a quello di Eddy, dal quale ho rubato la carta allegata. C'è soprattutto molto da correre, ma si possono fare anche delle cavolate, che alla fine peseranno sul conto delle penalità.

Prima cavolata andando alla 45, dove arrivo facendo il giro della strada, quindi lasciandoci una ventina di secondi (indecisione all'incrocio compresa). Poi non penso a fare un visitina alla 31, lasciandola per ultima e costingendomi ad allungare di altri 40'' fra la 118 e la 100. Prendo la 47 prima della 52, e diciamo che ci perdo altri 10'', poi, dopo la 40 e la 65, tento di entrare alla 66 dal vicoletto stretto, dove però c'è un muro non segnato e, dato che non ho la prontezza di spirito di buttarmi subito nel vicolo a fianco, faccio il giro del mondo. Diciamo altri 10''. Dalla 110 alla 147 si corre e basta (a proposito, il codice della lanterna corrispondeva al suo valore, cosa che non è parsa subito evidente, dato che in partenza avevano detto che il valore era indicato a fianco della descrizione delle lanterne) mentre per la 70 bisognerebbe accendere il cervello e vedere il taglio che ha visto Eddy, o meglio ancora quello che arrivava ancora più in giù. Per la 120 di nuovo si corre e basta (in salita...), per la 57 tre piante di mais mi nascdono l'uscita giusta dal prato e vado a quella sopra, e dalla 63 alla 94 infilare la stradina giusta è meno banale di quanto possa sembrare.

La 115 sembra una gratuita deviazione, mentre la 75 e la 150 sono un utile allenamento per la corsa in salita. Dalla 58 alla 72 c'è un taglio nel prato segnalato da vari passaggi di piedi e alla 43 non vedo l'aggiramento della chiesa. Salendo alla 118 mi chiedo se sia stata una buona idea fare il giro da questa, ma è un po' tardi per dare una risposta. Che sia stata una pessima idea tenere la 31 per ultima invece è proprio evidente.

Al mio cronometro arrivo al traguardo dopo 36' e rotti, che vorrebbe dire 80 punti di penalità (40 per ogni minuto o frazione di minuto dopo i 35, ma la classifica ufficiale dice che ci ho messo 35:56. Considerando i secondi che ho seminato qui e là, stare sotto i 35' era alla mia portata, non lo era avvicinarmi ai 31:30 di Simion o ai 32:29 di Tommaso Scalet. Comunque ho vinto con 2' abbondanti su Eddy (o, come vuole lil regolamento, con 120 punti di vantaggio).

Ultima considerazione. La gara sprint del mondiali Junior corsa su questa carta, deve essere stata proprio bella!



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