
Oltre che tranquillo vorrei anche partire prudente, e questa volta oltre a pensarlo lo faccio. Con il senno di poi era meglio partire ancora più prudente e fare il sentiero fino al bordo del cerchietto, ma non va male neanche così. Si inizia a capire qui, e sarà chiarissimo poco più avanti, che oggi dove sono segnati sassi in cartina vuol solo dire "più sassi", perché sassi ce ne sono comunque, mentre il bianco vuol solo dire "meno verde", perché di bianco vero se ne vede gran poco.
Andando alla 2 queste cose non le ho ancora capite bene e faccio quella che sarebbe la strada migliore se il bosco fosse più o meno come disegnato. Invece avanzare è penoso, e, anche se faccio tutto per bene, ci metto un secolo. Mille volte meglio fare strada e poi scendere da sopra. Ma vai a saperlo. O meglio, evidentemente si poteva capire, dato che i più bravi ci mettono 2' meno di me, il che mi fa pensare che siano andati dalla parte furba.

Morale della favola, quando punzono, con il 26esimo tempo, 5'20'' più lento di GPM, sono precipitato in 22esima posizione. Ma la mia versione quarantenne sembra per ora non essere propensa a perdersi d'animo, e riparto deciso per la vicina 5 e per la lontana 6. Fin che vanno dove mi piace sto sui sentieri, poi mi avventuro nello scosceso versante, ma sono bello concentrato e riconosco le forme che incontro, arrivando preciso preciso sulla lanterna, con il miglior tempo di tratta, un intero secondo più veloce di Stockmayer, 5'' più veloce di Pretnar, e ben 2' più veloce di GPM (che cede a Stockmayer la prima posizione, mentre io mi sistemo in decima).

Alla 9 (azimut e evidentissima linea di arresto) riprendo Rauss, che evidentemente mi aveva seminato, poi per sicurezza non guardo dove va e mi avvio per la scelta che mi sembra più semplice. Sicuramente lo è, ma probabilmente era più veloce rimanere in quota prendendo i sentierini parenti di quelli che ho usato per venire in qua. Arranco un po' sulle ultime 8 curve di livello, ma arrivo preciso e con un discreto 3° tempo, a 40'' dal più veloce.

Un altro po' d'acqua, quindi la 11, facile, e poi la 12, per la quale scelgo di nuovo la massima semplicità e mi appoggio a tutti i sentieri possibili. Quando salgono un po' non mi sento freschissimo, ma arrivo preciso preciso, con il secondo tempo di tratta. Per la 13 bisogna solo aggirare il montarozzo senza farsi distrarre dai sassi, e poi c'è un altro trattone dove la cosa più semplice mi sembra sia passare dalla sella e dal "prato" recintato. Correre in costa è tuttaltro che agevole e una volta sul sentiero sono proprio lento. Però arrivo millimetrico sulla lanterna, e il fatto che adesso non mi ricordi neanche più come ho fatto, mi fa pensare che ero proprio molto concentrato. Comunque, miglior tempo di tratta, e stavolta con quasi 30'' meno di Stockmayer.
Andando alla 15 riconosco la radura che tre anni fa alla prima lanterna non riuscivo a individuare in carta e mi aveva fatto perdere 5', e penso che va decisamente meglio di allora. Trovo bene la lanterna appoggiandomi al naso poco sopra, e poi praticamente si è arrivati.
"Praticamente" però non vuol dire "davvero", e ho ancora la possibilità di buttare stupidamente 2 minuti interi alla 16, perché esco sul sentiero all'altezza di dove dovrei rientrare nel bosco dall'altra parte della strada, ma non me ne accorgo, perché non faccio attenzione, e vado avanti per un bel po'. Poi vedo una lanterna nel bosco e, mentre mi compiaccio del mio colpo d'occhio, scopro che è la svedese della partenza della M10, e me ne torno con le pive nel sacco verso il posto giusto.

Podio a Lipica, che bello! Peccato solo che i vincitori maschile e femminile fossero già andati al momento della premiazione, e la foto sia risultata un po' monca.


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