Per parlare della 3 giorni delle Trincee del fine settimana scorso, parto dal fondo, in tutti i sensi. Il 2 giugno si correva l'ultima gara e io ho proprio toccato il fondo, come tradizione a Barricata, una di quelle carte per me stregate (3 gare, due ritiri, e un distacco di 20' dal primo in HB, un secolo fa).

La giulività mi è peraltro durata abbastanza poco, dato che dopo non molto è risultato chiaro che proprio non era giornata. Prima ho sbattuto contro il 15.000, che scioccamente non mi aspettavo, andando abbastanza in confusione, tanto da fare un giro assurdo per andare alla 1, quando bastava tagliare la curva del sentiero.
Poi, desideroso di rimediare al tempo perso e determinato a farlo, mi sono miseramente perso andando alla 2, con quello che forse si chiama un errore di parallelo, pervicacemente portato alle estreme conseguenze girando intorno senza costrutto, invece di tornare all'ultimo riferimento certo (ma perché è così difficile tornare indietro di 100 m? bastava così poco). Quello che è successo (e che dal microscopico 15.000 si capisce poco) è che uscito dalla buca a fagiolo mi sembrava di essere troppo a destra e mi sono spostato troppo a sinistra, pensando di vedere nella buca con rocce l'avallamento con rocce. E da li ho vagato nei dintorni per una decina di minuti, fraintendendo tutte le forme del terreno possibili, e incontrando la lanterna solo per un caso fortuito.


Ma è di nuovo una pia illusione, faccio un giro larghissimo, prima di arrivare alla 5 mi supera Dario Stefani che è partito 15' dopo di me, e mentre io ancora penso che posso almeno cercare di recuperargli un po' di minuti da lì alla fine, la mia caviglia sinistra capeggia un ammutinamento che mi costringe al ritiro. Fino a quel momento non avevo sentito il minimo dolorino, quindi è evidente che la fitta improvvisa che mi arriva fino a mezzo polpaccio e che mi costringe al passo è una mossa principalmente politica. Però il messaggio è inequivocabile, e dopo 40' e 5 lanterne prendo mestamente la via della partenza. Faccio ancora in tempo a godermi un po' di pioggia e grandine, un bosco bellissimo e un po' di orientisti felici che ci scorazzano, prima di arrivare in partenza ed essere redarguito dai coniugi Simoni per il mio abbandono.
Vince Buselli, decisamente in grande spolvero, con 4' su Neuhauser, anche lui in striscia positiva da un po', e 9' su Giovanni Berlanda Scorza, il paisà del Trent-o rientrato per qualche giorno in Italia dagli USA, evidentemente affamato di orienteering.
Ma prima o poi a Barricata ci ritornerò e arriverò al traguardo e arriverò sul podio.
Al traguardo avevo omesso di dirti "oggi è tua" (la 2, 3, 5, 6, 7, 8 erano identiche). Peccato perchè il pezzo di bosco 6-7-8 era proprio di quelli da cerbiatti e coniglietti con il codino bianco... Credo che le tue gambe ti porteranno molto lontano alla prossima edizione di Barricata!
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