6 aprile 2015

Pasquetta a Bedolpian

Prendi un lunedì di Pasquetta con un cielo da cartolina, un bosco da cartolina, una carta aggiornata da poco, un giovane tracciatore entusiasta, qualche centinaio di orientisti, e ne viene fuori la gara "promozionale" di fine gemellaggio Trentino - Salzburg. Non che la maggior parte dei presenti fossero presenti al gemellaggio, ma era aperta a tutti, e quindi anche a me, che non mi sono gemellato con nessuno.

In partenza il termometro era attorno ai 4 gradi, ma l'inesperienza della giovine età mi fa arrivare lì sprovvisto di qualsiasi protezione adeguata. Ho la divisa estiva, supportata giusto dalla canottiera a costine, che fa un po' pensionato, ma che mi salva dal congelamento. E poi sono un master, quindi la tenuta da pensionato è perfettamente adeguata. Per l'occasione fra l'altro noi master gareggiamo insieme ai giovincelli, ai super master, alle W-ganze, e a tutte/i quelle/i che hanno voglia di cimentarsi sul "nero", che il tracciatore promette "difficile per agonisti". Così c'è la possibilità di confrontatarsi con Johanna Murer, Thomas Widmann, Jonas Rass, Giacomo Zagonel, Mattia Debertolis, o, chessò, Stefano Zonato. Ci sono anche GPM e DDS, con i quali mi confronto invece molto più spesso e volentieri.

Nonostante il freddo e la paura che questa zona ondulata mi fa, parto proprio bene, e mi trovo fin da subito in gran sintonia con  la carta. Mi sembra quasi di avere in mano un plastico su cui controllo agevolmente la mia posizione e non ho nessuna esitazione neanche in zona punto. Pulito fino alla 6, per la 7 cambio scelta dopo essere arrivato al laghetto, allungando la mia strada e facendo probabilmente un percorso peggiore del primo che avevo pensato, e nello slalom da lì alla 13 ho solo una indecisione alla 9 (che mi costa però una quindicina di secondi) dove mi fermo sul dossetto sopra. Non sarò un fulmine di guerra ma 7° dopo 20' di gara, a poco più di 2' da Zagonel e di 1' da GPM, per me, su un terreno del genere, è un gran bell'andare. 

Prima crepa nella mia condotta granitica alla 14, dove non mi fido più di me stesso e mi fermo una curva troppo in basso, buttando via mezzo minuto a dubitare. Piccola soddisfazione alla 15, dove faccio addirittura il miglior tempo, e poi il patatrac. Già parto maluccio perché allargo troppo rispetto alla linea rossa che era la scelta migliore, ma quello si poteva anche tollerare. Molto meno il fatto che, arrivato al semiaperto "sporco" sapendo perfettamente dove ero, invece di buttarmi a destra nel canale-autostrada che mi avrebbe praticamente portato al punto, vado inspiegabilmente a sinistra, verso non si sa cosa. La scusa che mi ero dato inizialmente, di essermi lasciato distrarre dalle sensuali forme di Stegal, non regge, perché lo incrocio solo quando sono sul piano e lui (con il senno di poi) sta uscendo proprio dal mio punto. Trovato un collinone con a fianco un avallamento e dei verdini davanti, mi sembra di essere a cavallo, e la mia tecnica non è sufficiente a farmi capire che il collinone è un po' troppo grande, e l'avallamento un po' troppo largo, e i verdini un po' troppi. Quando mi accorgo di essere sul dosso più a nord è passata un'eternità e ormai faccio solo in tempo a prendere il treno di Debertolis, che mi porta fino all'arrivo (ma solo psicologicamente, perché leggere, leggo tutto anch'io, solo che avere lui davanti mi fa correre più veloce).

Oltre al bell'allenamento, un utile promemoria per la ormai imminente Coppa Italia: mai-mai-mai-mai-mai-mai distrarsi. Soprattutto nelle tratte più lunghe e nei posti più "semplici" (certo che GPM è andato proprio come un treno!)(ma ha cambiato società???).


8 commenti:

  1. :-D :-D su quel tratto c'è chi ha fatto peggio di te! 14.59! In realtà risalendo il pendio non mi quadravano molto i disboschi e le tracce di sentiero, così mi sono trovato anch'io sulla stessa tua sella pensando di essere su quella giusta. Un punto del genere però non l'avrei messo. Dopo una tratta lunga e interessante come la 15-16 un esperto tracciatore sceglie un particolare più definito e inequivocabile (naso, avvallamento, collina ...). Stessa considerazione per il punto 2: radura? Bah! Un buon allenamento dai. In bocca al lupo per domenica (cartina brasiliana :-D)
    zonori

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  2. ...e solo un orientista esperto riesce a concentrarsi fino in fondo ad una tratta lunga ed interessante!

    ;)

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    1. non so chi sia l'anonimo che risponde a Zonori, e prevedo la pena di morte per i prossimi commentatori anonimi, ma è evidente che se IO e STEFANO ZONATO sbagliamo colle al termine di una tratta lunga, EVIDENTEMENTE DEVE esserci qualche problema di carta, o magari anche proprio geologico, nel senso che non escluderei che quel colle possa essersi spostato dopo l'ultima verifica della carta. Certo, se le carte venissero controllate la mattina prima della gara, ed eventualmente corrette in caso di movimenti tettonici significativi.
      Ed in questo caso proprio di tettonica si poteva tranquillamente parlare, dato che un forte orientista elite mi ha detto che per andare al punto "bastava andare fra le tette".

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    2. Il problema sta a monte: nella scala delle difficoltà i tracciati neri non sono più adatti agli M40 (viola), figuriamoci per gli M60....
      Aug

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  3. Il tracciato nero di lunedi può essere considerato un buon tracciato long per i supermaster e un buon tracciato middle per gli elite. Ci mancherebbe che adesso master e supermaster si cimentassero su percorsi facili! E' casomai il terreno di gara che va selezionato, evitando zone pericolose o rognose ai non più giovani, e ovviamente la lunghezza; ma non è questo il caso di Bedolpian. Senza errori grossolani in Italia attualmente almeno 10 orientisti over 55 avrebbero la possibilità di ottenere un tempo sotto i 50' , quindi non vedo il problema. Per gli elite il tempo di Giacomo Zagonel (36') fa da termine di paragone per questa categoria. La discussione era un'altra. Io ho corso molte volte a Bedolpian ma questa volta ho avuto l'impressione di non avere un feeling particolare con la carta. Non so, i sentieri a volte mi sembravano più larghi di quanto mi aspettassi, le tracce a volte le distinguevo a volte no, le forme del terreno non sempre mi corrispondevano con le curve (ad esempio nella zona dei punti 11-12-13-14-15. Pensa un po', io sono ancora convinto che il punto 4 sia stato posato sulla roccia al centro e non su quella più a destra. Ma questo è un mio parere, ovviamente. Magari la cartina è più precisa di quella del 1984 ma io in questa occasione l'ho trovata meno leggibile; molto, troppo precisa in certe zone, approssimata in altre. In questo scenario la collocazione dei punti di controllo sui margini di vegetazione (2-3-16) può fare la differenza, sia a livello elite, sia a livello master e supermaster.
    zonori

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    1. La mia naturalmente era una battuta. Io non ho trovato difficoltà nel trovare i punti, fatta eccezione per la 2, che ho superato stando basso. La collocazione delle lanterne su oggetti poco evidenti non la condivido. Forse solo la 2 era su un oggetto di difficile identificazione in un bosco sempre aperto, ma la sua posizione era corretta rispetto alle curve di livello. Per quanto riguarda la 16, se scendi dalla sella sbagliata il punto non lo trovi nemmeno se è su un traliccio dell'alta tensione. Il verde era evidente e la lanterna al suo posto.
      Aug

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  4. Stai sereno Pedro, il treno GPM si avvia solo in posti come Bedolpian.....al Nevegal tornerà ad essere ferro da rottame :)

    ps: la carta di Lunedì l'ho trovata molto precisa, ma forse la mia è solo fortuna...

    gpm

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    1. sì, sì, e poi hai le papille gustative interrotte e il gomito che fa contatto con il piede, è un problema comune a molti master in questo periodo... :-)

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