29 marzo 2016

Oricup "Inverno" Alberè di Tenna

Non è che sia più molto inverno, tanto che in gara si suda come a giugno, però quando era inverno qui c'era la neve, così si recupera il Sabato Santo una garetta in un bel posto. Io anticipo la gara con un picnic con tre boci, ma dimentico il coltello e mi tocca tagliare il pane con le unghie e spalmare la salsa tonnata con un dito.

Di per sè una oricup inverno senza Fabietto non si dovrebbe neanche disputare, ma dato che lui è su da qualche parte molto a nord per fingere di studiare l'inglese ed in realtà allenarsi tantissimo con gli orientisti lettoni (o lituani? o estoni? non mi ricordo...), corriamo in sua memoria.

Quando parto le cose sembrano andare piuttosto bene, anche se ho fatto poco riscaldamento e ho la salsa tonnata che mi va un po' su e giù. 1 e 2 a occhi chiusi, 3 con qualche dubbio in più perché vedo il sasso, ma non il cocuzzolo dietro il sasso e titubo (?) un po'. Col senno di poi, una curva ausiliaria con equidistanza 2,5 vuol dire un "cocuzzolo" di 1,25 metri circa, quindi era dura vederlo. Comunque mi rassegno al sasso che vedo, e in effetti la lanterna è lì.

Per la 4 la tentazione di andare dritti è forte (e qualcuno non vi resiste), ma io vedo troppo marrone e giro al largo, più per paura che per saggezza. Ma è un'ottima idea. Attorno alla 5 il verde è meno verde del previsto e per la 6 forse era meglio tagliare un po' di più, e sicuramente era meglio non andare lungo al sentiero dopo, solo perché

1) c'era un giovincello del Piné, che invece era troppo corto
2) non mi premuro di preparare un punto di riferimento certo per abbandonare il sentiero.

Per la 7 solo su, per la 8 slalom fra i filari e poi sul dossetto. Per la 9 ci sono un paio di scelte possibili, e quella che faccio io è scorrevole e abbastanza breve. La 10 è uno dei migliori azimut della mia carriera orientistica, su per una costa da 11 c.d.l. È però vero che sono curve da 2,5 metri... Indecisione in zona punto perché ho davanti una roccia e cerco un sasso, però invece la lanterna è proprio lì. Alla 11 a fare i pignoli potevo rientrare ancora un po' dopo e risparmiare qualche secondo salendo l'avallamento da dove cominciava, e poi giù alla 12, ma un po' dubbioso perché pensavo di vederla da lontano, e invece no perché era dietro un albero.

13 lungo il sentiero e poi di sponda sul dossetto, 14 in costa e poi a scavalcare l'altro dossetto, 15 attorno ad un altro dossetto ancora, e 16 costeggiando i recinti e puntando al dossetto numero 4, in tutta sicurezza. Per la 17 si attraversa un verdino che tra qualche settimana sarà giungla, e poi diritti alla 18 e al finish. A fine gara sono molto soddisfatto, a parte il lungo alla 6 ho fatto una gara molto pulita, molto in contatto con la carta e leggendo bene tutte le forme.

Sono convinto di avere fatto un ottimo tempo, e quando il Cip (sì, proprio lui) mi dice che ci ha messo due minuti di meno, ci rimango un po' male. Passi il minuto e 30 alla 6 (ma non avrei mai detto di aver perso COSI' tanto tempo), ma per il resto mi era sembrato di essere un fulmine. Vuoi vedere che alla fine correre con i sandali non è stata una buona idea? Il fatto è che oltre al coltello per tagliare i panini mi ero dimenticato anche le scarpe, e correre scalzo mi era sembrato peggio. Ma magari mi sono sbagliato.

P.S. C'era un bellissimo video di un orientista che cercava di correre nel bosco con le infradito, parodia di un viedo di Sgiursgiù che confrontava due scarpe da orienteering. Però non sono più riuscito a trovarlo. Non è fra gli skodeg-o-video, come mi paeva di ricordare, e non so dove altro andare a cercarlo. Se qualcuno se lo ricorda, sa dove è, e me lo segnala...

3 commenti:

  1. Il tuo cronista ti avrebbe detto che per la 6 il sentiero si lascia subito dopo la curvetta a sinistra, ci si butta dentro e si rimane sul bordo del precipizio fino al punto. Ovviamente la tua chiosa sui sandali è una volgare scopiazzatura della mia tappa alla OOCup fatta cn le scarpe dell'ufficio, vero? Altrimenti non si spiega il distacco così limitato dal Cip... :-) Oppure sei davvero in grandissima forza e Vallorch E' TUA!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma sul sentiero era tanto più comodo correre, bastava degnarsi di prendere un buon punto di attacco.
      non oserei mai sopiazzare il Vate, anche se effettivamente spesso vado in ufficio con i sandali.
      sono in stragrandissima forma, ma a Vallorch avrò le gambe dure come il calcestruzzo, causa garetta di sabato 9 http://www.bvgtrail.it/

      Elimina

non lasciate commenti anonimi, suvvia...