
In mancanza di gare di orienteering e vincendo la mia proverbiale orsaggine, sabato scorso ho partecipato al trail autogestito organizzato da quelli di Trentino Trail Running nell'ambito dell'iniziativa nazionale "Corro ma non tremo", una raccolta di fondi in favore dei terremotati del centro Italia.
Eravamo una novantina a correre i 13 km e 800 metri di dislivello su e giù per la Marzola, una montagna ad uno sputo da Trento, che ha una cima (dove non siamo arrivati) dove sembra di essere sperduti fra le Alpi, e una serie di sentieri bellissimi, che ogni volta che li vedi pensi che non te li ricordavi così belli.

Domenica prossima, soprattutto per colpa di Max Bianchi, sarò sulla neve della tappa di Lavarone del Dolomiti Winter Trail, 20 km e 900 m, ma, per una volta, senza nessuna ambizione agonistica. Correrò nella gara per coppie con un amico neofita, resistendo strenuamente fino all'ultimo alla tentazione di passare nella individuale dove ci sarà niente meno che Egli, il Perfido in persona (e anche Tadei Pivk, vincitore delle ultime due edizioni delle Skyrunning World Series...). Il percorso attraversa un po' tutte le cartine di Passo Vezzena e sale sulla Cima Vezzena. Se ci sarà neve seriamente (oggi a Trento ha piovuto tutto il giorno, ma non si capisce bene fino a che altitudine) e il sole, sarà una figata. E poi finalmente sarà quasi ora di orienteering serio.
