13 dicembre 2019

Il mio TOR(mentato) X – prima puntata

Non avevo mai pensato di correre il TOR.

Già è un po’ da folli correre in montagna, magari per un giorno intero; ancora di più farlo anche di notte, magari per più di 150 km. Ma farlo per vari giorni e varie notti, mi sembrava proprio Troppo. Non avevo paura di non farcela, quello che mi spaventava era l’idea di arrivare ad essere stufo molto prima della fine. Di sbucare da una curva di sentiero sassoso, trovarmi davanti un ghiacciaio o un 4.000 e non ritrovarmi con la mascella a penzoloni. Di correre su un crinale all’alba o al tramonto, con l’erba gialla piegata dal vento al bordo del sentiero, e non sentire quello sfrigolio lungo la spina dorsale. Non avevo mai pensato di correrlo, ma quando mai le cose più belle che ci capitano sono entrate nella nostra vita passando dalla testa. 

Il TOR è una malattia dell’anima, che può manifestarsi in forma fulminante, o avere una incubazione lunghissima. Sì, proprio come l’Amore. Io, dal TOR, pensavo di essere immune, anche se la Borsa Gialla mi piaceva da matti, anche se pensavo che la Valle d’Aosta fosse un posto in cui prima o poi avrei dovuto andarci a correre, anche se avevo letto tutti i libri che ne parlavano, anche se ogni volta che ho giurato di non fare una cosa, ho finito per farla. Solo che nel novembre 2018 la rivista Spirito Trail ha pubblicato uno speciale sul TOR, e quelle foto a due pagine con quei panorami incredibili si sono infilate dove i miei anticorpi nulla potevano fare e mi sono ammalato anch’io. Ma non volevo ancora ammetterlo. 

Così invece di precipitarmi ad iscrivermi alla lotteria per tentare di iscrivermi, l’ho messa sul professionale velleitario. Io scrivo di trail e ogni tanto riesco a fare il giornalista in gara. Ho pensato che potevo provarci col TOR, che tanto mi avrebbero detto di no, e io mi sarei messo il cuore in pace. 

Al mio goffo scritto di perlustrazione, la insperatamente pronta risposta era stata: “ciao Dario, grazie della tua proposta. Dovremo riparlarne, più che volentieri, alla fine dell’inverno. È infatti a fine marzo che decidiamo l’assegnazione delle wild card per i giornalisti che vogliono prendere parte al Tor. Io comunque ho preso nota, ma tu riscrivimi a fine marzo e vediamo come organizzarci”. 

A “fine marzo” mancavano più di cinque mesi: sarebbero stati più o meno una eternità, per uno che aspettasse una risposta dal suo amore, fortuna che io ero solo uno che ci aveva fatto un pensierino. In ogni caso avrei dovuto comunque allenarmi come se nel 2019 avessi corso il TOR, perché una gara di 330 km e 30.000 metri di dislivello mica la prepari da marzo a settembre, consapevole però che poteva tranquillamente finire come tutte quelle altre volte, negli ambiti più disparati, in cui un “ti faremo sapere”, apparentemente molto ben augurante, era finito in lacrime.

Dopo una garetta da 165 km sul Carso a gennaio, tanto per non impigrirsi durante l’inverno, e un altro po’ di chilometri e dislivelli qua e là, arriva il 25 marzo, che a me pare abbastanza “fine marzo” da farmi risentire. Dopo nove giorni senza una risposta, benché io sia solo uno che ci ha fatto un pensierino, trasgredendo la più elementare regola del corteggiamento, mi faccio sentire io, con quella ironia finto distaccata, che, se si fosse trattato davvero di conquistare una donna, sarebbe stata la mia pietra tombale: “Ciao, temo che il vostro silenzio voglia dire qualcosa come "La ringraziamo per la sua proposta di collaborazione ma abbiamo valutato che bla bla bla bla niet!". Però avrei bisogno di vederlo scritto, così mi metto il cuore in pace :-)”. 

Ma per fortuna non si tratta di una spasimata a cui scaldare il cuore e prima mi dicono di avere ancora un po’ di pazienza e poi il 14 aprile arriva La Notizia. 

“Ciao Dario, 
ti è stata assegnata ufficialmente la wild card press per partecipare al Tor 2019.
Nei prossimi giorni ti arriverà una e-mail con i dettagli. 
Intanto buon lunedì e buoni allenamenti”

Al che io, che ero davvero ancora convinto di averci solo fatto un pensierino, mi rendo conto di essere ufficialmente iscritto alla decima edizione del Tor de Geants, il TOR X per gli amici, e vado un po’ in ansia.

Vai alla prossima puntata.

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