Piccolo intervallo fra le avventure TOR-iane, per raccontare le prime due tappe dell'Ori-cup Inverno, che mi hanno riportato a giocare con le lanterne. Risultati tecnicamente rivedibili (o meglio, tristemente già visti un sacco di volte...) ma atleticamente non malissimo, considerando che correvo anche contro gente che non era ancora nata quando io iniziavo l'università).
Oricup - Samone
Gli dei dell'orienteering fanno terminare la pioggia 5 minuti prima dell'inizio della gara, dopo che pioveva da giorni. Noi ne approfittiamo correndo su e giù per le stradine di Samone, provincia di Strigno, Valsugana. La formula è divertente, gara sprint un pelo allungata + finale fra i primi 8.



Comunque, in uscita dalla 9 sono alle calcagna di Cipriani, spingo più che posso per la 10 e lo passo, ho Rossetto poco davanti e c'è davanti una rampa assassina per la 11 dove penso che lui cederà e io no. Io effettivamente non cedo, ma non cede neanche lui, anzi allunga. Chiudo quasi 50'' dietro a Palumo, mezzo minuti dietro a Luca Libardoni, 10'' dietro a Riccardo Rossetto, e 14'' davanti a Cipriani :-)

Quindi non posso neanche dare la colpa al berretto se butto nel cesso la gara già 50 metri dopo il via, preoccupato di scattare in testa (mass start) appena partiti, invece che di leggere la cartina quel minimo sindacale necessario a capire che la 2 non è la 1 e che in ogni caso c'erano tre recinti non attraversabili che rendevano idiota la scelta di sinistra anche se avessi dovuto andare alla due.
Da lì in poi spingo quanto posso, che basta solo per arrivare primo dei non più giovani, ma non a non farmele suonare in ogni singola lanterna della gara dai giovincelli che chiudono ai primi tre posti. Beata gioventù.

Nessun commento:
Posta un commento
non lasciate commenti anonimi, suvvia...