A funzionare meno bene del solito oggi è stata la dote che più avevo messo in mostra nelle prime uscite di quest'anno, ovvero quella di presentarmi al via solo delle gare in cui gli atleti forti erano rimasti a casa. Così mi ritrovo tutti in una volta il Cip, Marsoner, Ingemar Neuhauser, e un Fabietto Daves assetato di rivincita. Più Christine Kirchlechner, che sarà pure una W, ma è pur sempre in nazionale.
La zona è stata ben spruzzata di neve come si conviene ad una gara tracciata da OriRauss, ma la temperatura è quasi piacevole, tanto da correre in maniche corte. Qui ci ho corso varie volte, e so che c'è un dosso spiacevole a fianco del lago di Canzolino, e una altrettanto spiacevole salita per tornare a Madrano City dopo che ti hanno portato a spasso nei campi a sud del paese.
Di voglia ne ho da vendere, così faccio il miglior tempo alla prima lanterna, e il 32esimo sulla seconda. Succede che l'ingegnere che è in me, invece di fissarsi sul fatto che deve arrivare ad una strada sterrata a sud della 1, si fissa sul fatto che deve percorrere un pezzo di sentiero, e quando si ritrova sotto le suole l'asfalto che nel frattempo è stato proditoriamente steso su quel sentiero, va avanti fino a che non arriva ad uno sterrato qualsiasi, e da lì ad una strada asfaltata. A quel punto non capisce più tanto bene dove sia, e inizia a guardarsi intorno spaesato, fino ad accorgersi che è sceso un po' troppo e che ha buttato nel cesso la gara.
Ma la gara è ancora lunga e l'entusiasmo è ancora tanto, così ho ancora il tempo di fare il terzo parziale sulla 3 (dietro gli scatenati Pezzè Junior e Fabietto), prima di andare a cercare la morte verso la 4. Sono sul dosso spiacevole a fianco del lago di Canzolino, che contrariamente a quanto successo nelle altre gare fatte qui, devo scendere e non salire. Come facilmente arguibile dalla numerosità delle curve di livello presenti in cartina, è piuttosto ripido. Come facilmente arguibile dalla neve ben visibile lungo tutto il pendio, è piuttosto scivoloso. Ma come diceva il libro della giungla, "puoi togliere il ragazzo dalla giungla, ma non la giungla dal cuore del ragazzo". E io mi tuffo giulivo nella jungla. Giulivo lo rimango ben poco, perchè le mie scarpe non chiodate non tengono proprio una sega, e dopo pochi metri sono terrorizzato dall'idea di sfracellarmi. Ma non abbastanza da tornare indeitro. Così procedo con il passo-pattina alla Fabietto, e perdo un'altra vita (2') dai primi.
Alla 4 mi prende Marsoner, arriviamo insieme ma per strade diverse anche alla 5, e poi lui fa la scelta intelligente (da est) e io quella stupida (da ovest passando dalla partenza) per andare alla 6 e da lì in poi lo vedo solo da lontano. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, da lì a fine gara lui (che è un giovincello che corre parecchio e di orienteering ne capisce) mi dà solo altri 9'' e recupero un minuto a Fabietto (che è un giovincello che corre parecchio, e di orienteering ne capisce ogni tanto) e Cipriani (che è un vecchietto che corre parecchio e di orienteering ne capisce). A voler vedere il bicchiere mezzo vuoto, arrivo quarto.
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