6 giugno 2018

Idiota!

Cercando di evitare la pioggia, e riuscendoci entrambi i giorni, si va a correre attorno al Passo del Redebus, fra l'Altipiano di Piné e la Valle dei Mocheni, per una due giorni con somma dei tempi, e seconda gara che vale anche come campionato trentino long.

Il titolo è dovuto all'imprecazione da me rilasciata appena punzonato il finish della seconda, che quel signore in basso a destra nella foto sotto, ha proposto di eleggere a titolo di questa pagina. E dato che l'Orienteering Pergine ha organizzato ottimamente, si meritano di scegliere il titolo :-)

Il sabato è una middle, su un terreno un po' infame, di quelli dove fai fatica a correre e anche un po' a stare in piedi, e hai un sacco di alibi se ti concentri malissimo e fai come si deve solo una lanterna ogni tanto. Se però alla fine Ingemar ci ha messo 4'45'' meno di me (e il suo terreno era infame quanto il mio) non è che di alibi me ne rimangano poi molti. 

E comunque sono riuscito a sbagliare anche la 1 che era praticamente a bordo sentiero, salendo almeno 3 curve alla cavolo, quindi non c'è scusa che tenga. E il titolo del posto potevo tranquillamente già assegnarmelo alla fine del sabato.

Menzioni particolari anche per la scelta alla 3, per la lentezza alla 5 e alla 7, per l'errore alla 8, per la insicurezza alla 12, per la ignobile scelta alla 14 e per la lentezza alla 17. Insomma, un garone, dal quale torno a casa con moltissima voglia di cercare di recuperare a Ingemar tutti i minuti che mi ha dato, e con la ferma convinzione che sia il caso che io legga la cartina con un po' meno approssimazione, che se guadagno 2'' di lettura e ne perdo 30 perché ho letto da culo, non è un grande affare (cosa che temo di essermi già detto varie volte, e magari di averlo pure già scritto).



Rispetto al primo giorno, la domenica il parterre è parecchio più agguerrito, con la presenza di Eddy Sandri, Roland Pin,  e del quest'anno apparentemente imbattibile Michele Ausermiller. 

Il terreno è un po' più potabile, e in più io tengo fede (incredibile dictu!) al mio buon proposito di leggere più decentemente la cartina. Ne viene fuori quella che per un buon pezzo è proprio un garone, con una precisione persino commovente fino alla 5, un errore grossetto ma tollerabile alla 6, un altro filotto di migliori tempi fino alla 14 (con le ciliegine sulla torta di prendere e passare Michele alla 9 e Roland alla 10). Poi alla 15 mi incasino colle rocce, cosa evitabile ma comprensibile, e vengo raggiunto da Eddy, che avevo superato senza accorgermene, ed è una ottima occasione per andare a sputtanare un minuto e mezzo sulla banalissima 17, dove scendo millanta curve di troppo solo perché penso che non devo distrarmi per la presenza di Eddy (mona!)(io, non Eddy), e dove nasce il titolo del post.

I sempiterni Dei dell'orienteering però decidono di graziarmi (forse perché sono stato gentile con un avversario 😋), e non solo mi confermano la vittoria della long con 22'' su Michele (che nel frattempo mi aveva ri-superato), consegnandomi il titolo trentino long, ma mi lasciano anche 4'49'' su Ingemar, regalandomi la vittoria della due giorni con 4'' di vantaggio su di lui (e restituendomi un po' di quella fiducia nei miei mezzi orientistici, che dopo gli ultimi chiari di luna stava un po' cominciando a scarseggiare).  
Del resto, avevo tagliato la barba. E fortunatamente non mi cresce abbastanza in fretta da averla già di nuovo lunga sabato e domenica alla due giorni del Resegone :-)






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