È evidente, sono stato frainteso. Sì, lo so che lo dicono tutti dopo che hanno detto una cagata e glielo fanno notare, ma io sono stato frainteso davvero, chiedetelo a Fabietto. Sono stato frainteso dagli Dei dell'Orienteering, che hanno pensato che con il mio ultimo post io volessi prendere per il culo Daves Junior. Ma si sbagliano, giuro, l'ha capito anche lui che era un modo per incitarlo. E poi si capiva, dai, non c'era neanche il mio solito sarcasmo da quattro soldi. Ma Loro non lo hanno capito.
Non si può spiegare in altro modo la mia prestazione alla 2gg della Val di Fiemme, middle al sabato e sprint la domenica, la seconda valida come campionato trentino sprint, del quale ero campione uscente. Sono stati Loro a punirmi.
Il sabato, via il dente e via il dolore: 3' abbondanti di errore alla prima e non ne parliamo più. Parto fra gli ultimi e ancora prima di prendere in mano la cartina mi sembra che ci sia qualcosa che non va. Quando inizio a guardarla è come se non mi dicesse niente. Avete presente la realtà aumentata? Se non ce l'avete presente e avete una stampante e una web cam, andate a qui e fate come vi dicono. Se non avete una e/o l'altra, andate qui e vedetevi il filmato. Comunque, quando tutto va come deve andare, dalla cartina mi salta fuori il terreno un po' come il paesaggio con le pale eoliche dal foglio della General Electric. Ma sta volta dalla cartina non salta fuori proprio un tubo. Anzi. Dopo 5'' di gara sto già andando dalla parte sbagliata, che poi sarebbe quella giusta se avessi fatto la scelta più intelligente, ma ho scelto di seguire il sentiero come un MC qualsiasi e quindi sto andando dalla parte "sbagliata". Torno indietro e vado sul sentiero "giusto", e poi mi incasino su per il crinale senza più riuscire a venirne fuori. Dopo un po' arriva Segatta che partiva 3' dopo di me, e mi mostra gentilmente la lanterna. Il morale è alle stelle. Se non altro non vengo ri-colto dalla sindrome da Eddy Sandri o Stefano Bellotto, e invece di cincischiare con lui per il resto della gara, me ne vado come un razzo e lo semino, facendo degli ottimi tempi sulle lanterne fino alle 6. Alla 7 mi prendo un altro po' di vacanza seminando un altro minuto nel verdino, e poi riparto discretamente, perdendo però da Cipriani (sì, sempre lui, un incubo) 40'' alla 11 per eccesso di prudenza, altri 30'' alla 13 per un'altra scelta da MC, e 20'' alla 18 non ho capito bene perchè. Alla fine sono terzo, a 4' dal Cip e a 30'' da Hueller, per superare il quale sarebbe bastato che alla 17 mi accorgessi che stavo inspiegabilmente sbagliando palude. Il piazzamento e i distacchi non sono tutto sommato da buttare, ma dalla 2 in poi corro tutta la gara guardando la carta in modo frettoloso e superficiale, preso da una frenesia da recupero che pur non fadendomi perdere nella selva (ed è già qualcosa) mi impedisce di fatto di recuperare davvero. Vado talmente pressapoco che non mi accorgo che la 9 è posata sbagliata di 50 metri, e rimango giusto un pelo perplesso quando l'azimut che da lì avevo impostato per la 10, pur fatto con una certa precisione, mi porta ben lontano dalla lanterna. Insomma, una sega.
Ma dato che gli Ori-dei non sono ancora soddisfatti (eppure, ripeto, mi hanno frainteso) domenica faccio anche meglio.
È da un po' di giorni che temo molto questa gara: ho ancora impressa in mente la mia prima sprint in bosco, in Primiero, Campionato Trentino Sprint anche allora (ma lo scopro solo or ora guardando il sito FISO) quando impiegai circa 31'29'' per portare a termine il percorso che il primo aveva coperto in 12'. Va bene che il primo si chiamava Mikhail Mamleev, ma Hueller che era arrivato tredicesimo ci aveva messo 17'. Ed essendo io campione trentino M35 sprint in carica, mi scoccerebbe fare quella figura lì. Così mi riscaldo ben bene fra i prati con vista Lagorai, e arrivo in partenza concentrato a puntino, deciso a partire con prudenza e poi spingere a tutta. Il feeling con la cartina è subito molto meglio di quello del giorno prima: già prima della 1 sono spuntati dalla cartina anche l'omino e il sole, e alla 4 sono già in testa. Ma Loro, gli Ori-Dei, non sono d'accordo, e mentre mi avvio sul sentiero che mi porterà come un missile alla 5, loro mi spingono su quello che mi porterà come un pirla in partenza. Quando vedo gli atleti che si riscaldano, ci rimango parecchio male. Spingo come un ossesso per arrivare prima possibile alla 5, ma mi faccio subito prendere dall'ansia da recupero e questa volta nella selva mi ci perdo davvero. Tecnicamente, non sono proprio perso perso, perchè quando mi fermo senza aver trovato la lanterna dove pensavo, sono vicino ad un sentiero e c'è un sacco di gente che passa (fra cui uno che mi chiede dove siamo: ma secondo te, se sapessi dove sono, starei fermo come un cretino per 2' in mezzo al sentiero a guardarmi intorno???). Ma non riesco proprio a ricollocarmi, nonostante basterebbe dare un occhio a quella buca piena di sassi che vedo davanti a me e che è chiaramente segnata in cartina a 1 cm e mezzo da dove volevo arrivare. Quando gli Ori-Dei sono sicuri che ormai non posso più nuocere e mi tolgono l'incantesimo, ci metto 3'' a trovare me e non molti di più a trovare la 6, ma è proprio troppo tardi. Avanza giusto il tempo per infilare senza errori tutte le altre lanterne facendo un tempo migliore del vincitore in 6 punti su 8, fare il secondo miglior tempo allo sprint finale MA compresi, e recuperare dalla 18° alla 10° posizione, a poco meno di 6' dal vincitore. Che questa volta è Hueller perchè il Rivale butta 1' alla 4 e non riesce più a riprenderlo.
Eppure, lo giuro, non volevo offenderlo, solo caricarlo. Diglielo anche tu Fabietto.
"Quando inizio a guardarla (la carta) è come se non mi dicesse niente."...
RispondiEliminaCome ti capisco, la mi stessa situazione quando leggevo il racconto della middle e cercavo di seguirlo punto per punto sulla carta della sprint e viceversa...
HAI INVERTITO le scansioni delle carte durante la pubblicazione!!
ops, pardon, ma sono sempre loro, gli Ori-Dei dispettosi
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