15 marzo 2017

Non ho battuto nessuno.

Prima gara di Coppa del Trentino, andata così così.

Dico che è andata così così perché ormai ho raggiunto un invidiabile equilibrio psico-spirituale, che mi permette di vivere con il dovuto distacco zen il fatto che in una gara di 23 punti ho saltato il ventesimo, posto a circa un minuto dall'arrivo. E anche il fatto che ho clamorosamente sbagliato almeno una delle due scelte lunghe (e probabilmente anche l'altra, ma è meno evidente).

La gara era divertente, Piani di Mezzolombardo non è la mitica Piani di Magadino, e fra due settimane in quel bosco non ci entri neanche con il machete, ma per riprendere un po' di confidenza con il bosco, è andata benissimo. 

La inusuale scala al 4000 (dovuta al fatto che la superficie cartografata è così piccola che al 10.000 ci sarebbe stata su un A5) mi ha spinto ad andare a occhio dall'inizio alla fine, ma va lo stesso bene così. Almeno non mi sono perso neanche una volta, è già una gran cosa.

La tracciatura, credo di Grontait, era intrigante (almeno per me che sono un ignorante patentato) con una farfalla geneticamente modificata nella quale il centro era la 5 e la 21, costringendo tutti ad andare e tornare dal capo al mondo e i più tonti a non vedere che dopo la 19 c'era la 20).

Per andare alla 7 era probabilmente più intelligente passare dal prato sopra la 8, però Miori, che è andato da quella, ci ha messo solo 5'' meno di me, quindi boh. Per andare alla 14 invece era SICURAMENTE più intelligente stare sul sentiero basso ed entrare in curva di livello, piuttosto che scendere da quella roba verde che c'era fra lei e la strada asfaltata. E in ogni caso non era il caso di uscire dalla 13 facendo 7 curve di livello in giù per poi cambiare idea e farne 8 in su.

Per il resto mi sono fatto battere da Bezzi (= correre, nell'orienteering, non basta) solo alla 4 (perché non ho neanche provato a fare un azimut decente e sono finito alla 22), alla 11 (ma solo di 2'', e era tutta discesa, e ero andato un pelo lungo per via del 4000), alla 14 vedi sopra, e alla 16 (perché sono rimasto lì come un pirla a guardare dentro nella U rocciosa quando la descrizione punto diceva che era al piede a nord ovest). Insomma, fosse stata Coppa Italia, anche mi fossi ricordato che dopo la 19 viene la 20, il podio lo vedevo con il binocolo (Cipriani, per dire, in M45 ha fatto 31'41'', senza neanche saltare lanterne).

Beh, meno male che non era Coppa Italia.

Sabato prossimo, niente campionati trentini e veneti long, vado comunque in Veneto, ma a correre su e giù per i Monti Berici per 65 km e 2500 metri di dislivello, con Cosim-o, Dario The Bard e non so quanti altri orientisti o ex tali. La gara si chiama Ultrabericus, avevo giurato che non l'avrei mai corsa, e questa sarà la seconda volta (e il venerdì sera alla consegna pettorali presento pure il mio libro, spero che il crampo al polso, per i troppi autografi, non comprometta la mia prestazione del giorno dopo. In fondo non ne ho mai firmati più di 2).


4 commenti:

  1. Come allenamento per le prime di gare di Coppa Italia, Mezzolombardo e Ultrabericus sono perfette. Ti suggerisco un'escursione sulla cima dell'Aconcagua per venerdi 24 marzo e la vittoria non ti sfuggirà (visto che quell'altro si è iscritto tra i forti)

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    1. non è una cattiva idea, ma mi dicono che sull'Aconcagua in questo periodo è brutto tempo

      quanto all'altro, "better to reign in hell than serve in heaven". E piuttosto di rischiare di serve anche in hell...

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    2. Quell'altro non ce la fa proprio a starti lontano...

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    3. in raeltà è tutta sua bontà d'animo, sa che mi avrebbe spezzato il cuore se avesse corso in elite...

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non lasciate commenti anonimi, suvvia...