31 dicembre 2018

Il mio ori&trail 2018

Abstract
non ho vinto una cippa, ma mi sono divertito parecchio.

Svolgimento
Nell'anno che sta per finire, nonostante io mi sia impegnato parecchio per rompermi la testa o prendermi almeno la polmonite, ho avuto il gran culo di non infortunarmi neanche una volta e di rimanere tutto l'anno sano come un pesce. Mi sono potuto concedere il lusso di dedicare un numero notevole di ore ad allenarmi, ho corso una trentina di gare di orienteering, 9 gare di trail, e qualche bel "lunghissimo" fra i miei monti.

Ori
Agonisticamente parlando, una mezza sega, soprattutto in bosco, dove peraltro si corre il vero orienteering. Un solo campionato italiano corso, i middle a passo Lavazè (pace all'anima di quel bosco, di cui resta al momento gran poco), dove ho raccolto un miserevole 9° posto, frutto di una gara decisamente al di sotto del limite della decenza. Michele Ausermiller mi ha mazzuolato in lungo e in largo per tutta la stagione (con l'unica eccezione dei campionati trentini long dove ha pensato bene di lasciare 3' alla seconda lanterna, e alla fine mi sono portato a casa la gara, e il titolo per 20'').

Rispetto ad altri anni, non posso neanche dire che "stavo per vincere, ma...". Quest'anno a vincere qualcosa non ci sono andato proprio neanche vicino, e non solo perché in M35 sono scesi alcuni marziani (che speriamo l'anno prossimo tornino al loro posto, cioè in elite 😉).

Peccato, perché nella stagione in bosco c'è stata anche qualche gara su delle belle cartine, come la III prova di Coppa Italia Long in Cansiglio, dove ho sfoggiato un errore da 24 minuti in un solo punto, la IV prova di Coppa Italia middle sul Renon, dove ho sbagliato dall'inizio alla fine, la V prova di Coppa Italia middle a Fuipiano, idem, la VI prova di Coppa Italia a Caltena idem bis. 

In mezzo alle case (dove invece di cartine decenti se ne sono viste proprio pochine (anzi, forse la sola V gara Toscana Orienteering Classic a Montalcino)(sì, quella degli italiani sprint probabilmente era una figata, ma continuo a pensare che sia stata una idiozia organizzare un campionato italiano a più di 500 km dal 99% degli orientisti) ho raccolto qualche piazzamento più decoroso, ma non ho vinto nessuna gara con avversari davvero tosti. In quelle in cui ci sono andato più vicino, sono arrivato secondo, magari battendo anche qualche bel nome, ma senza comunque la soddisfazione del primo gradino del podio.

Dovessi scegliere le due soddisfazioni più grandi dell'anno, sicuramente il secondo posto alla IV Gara del Toscana Orienteering Classic a pari merito con il Perfido Ruggiero (sì, più della V, dove gli ho dato 3 secondi, perché finire alla pari con il mio Grande Rivale è stato proprio bello bello, e speriamo che l'anno prossimo si ravveda e corra di nuovo in M35) e il quasi titolo italiano al Campionato Italiano Sprint Relay a Mezzano, in squadra con la moglie e con Carlo Cristellon.

Trail

Innanzitutto, sono arrivato in fondo a tutte le gare a cui ho partecipato, cosa che in questo gioco qui non è per niente scontata.

Seconda cosa non meno importante, i momenti in cui ho pensato che iscrivermi era stata la peggiore idea della mia vita e non avrei mai più messo un paio di scarpe da corsa ai piedi, sono stati proprio pochi. Credo voglia dire che ero davvero pronto per fare quello che volevo provare a fare.

Terza, e forse la più importante "pro futuro", mi sono reso conto che ho corso un sacco di gare praticamente a stomaco vuoto, perché se è vero, come dicono gli esperti, che il consumo calorico di queste gare richiederebbe qualcosa come 80 grammi di pasta all'ora, quello che mangiavo ai ristori era poco più che uno spuntino. La scoperta dei gel, che avevo snobbato per vari anni, è stata una illuminazione di quelle tipo scoperta del fuoco.

Ciò detto, le gare che mi sono piaciute di più sono state senza dubbio il Trail di Corsica (di cui, colpevolmente, non ho mai scritto su queste pagine...) e l'Adamello Ultra Trail, che correvo per la seconda volta, ma che mi è piaciuto più della prima.

Pur rimanendo a distanze siderali dai primi, mi hanno dato parecchia soddisfazione l'8° posto all'Adamello, e il 9° al Trail del Cinghiale. Chissà se avrei saputo fare di meglio del 55° posto al  Trail di Corsica e del 37° alla Südtirol Ultra Sky Race se non li avessi corsi a stomaco mezzo vuoto, ma non credo che ci riproverò per controllare.

Per l'anno nuovo, grandi progetti, ma questa è un'altra storia, che andrà raccontata un'altra volta.


4 commenti:

  1. ... continuo a pensare che sia stata una idiozia organizzare un campionato italiano a più di 500 km dal 99% degli orientisti ... E come la mettiamo con i 21 iscritti di Sicilia, Calabria, Campania, Basilicata e Puglia?

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    1. ah, dici che 21 persone sono già più dell'1% degli orientisti? in effetti, potrebbe anche essere...

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  2. Nel caso specifico circa il 5% ...

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