
Premesso che in periodo di astinenza invernale persino i resoconti di improbabili figuri che si cimentano niente meno che sulla mezza maratona possono sembrare straordinariamente interessanti, ci ho trovato parecchie cose utili. Il Cd è pieno di tesi, relazioni a convegni e altro materiale scritto da Biella e altri (fra cui la tesi di laurea di Superlau Scaravonati, da cui ho tratto le immagini che ho sparso un po' a caso in questo post), in molti casi decisamente eccessivi (almeno per me), ma ricchi di spunti, soprattutto nelle parti che riguardano la "preparazione mentale", di cui a malapena immaginavo l'esistenza.
In realtà fra tutto il materiale quello che mi ha colpito di più è qualcosa non particolarmente utile, ma straordinariamente affascinante, ovvero il concetto di "flow", descritto come "coinvolgimento completo e grtificante in una attività che fluisce senza ostacoli". E' quello stato di trance agonistica in cui tu, il bosco e le lanterne siete una cosa sola e i punti sembrano chiamarti o mettersi spontaneamente sulla tua strada. In altre parole, è una figata! Il testo, la tesi di laurea presso la facoltà di scienze motorie di Milano di una certa Pandora Segre, elenca una serie di elementi che aumentano le probabilità di entrare in questo stato di grazia:
- azioni altamente automatizzate (= buona preparazione tecnica)
- massima concentrazione e condizioni pregara positive (= buona preparazione pre gara)
- massima efficienza fisica (= buona preparazione atletica)
- attitudine mentale positiva (= buona preparazione mentale)



Prima dell'inizio della stagione di CO voglio anche guardarmi bene tutta la parte relativa alla "procedura di riscaldamento", che mi pare potrebbe farmi bene, e magari anche farmi qualcuno degli esercizi per la memoria proposti da Superlau nella sua tesi, magari preceduti da qualche seduta di "training emotivo" per convincermi di avere davvero qualche possibilità di migliorare le mie capacità mnemoniche.