Ad un anno dalle prove così così del mio esordio in rappresentativa del Trentino vengo nuovamente convocato per difendere il viola della mia provincia autonoma (che in quanto tale si guadagna lo status di "regione" anche in campo orientistico" e mi imbarco alla volta della Liguria, terra affascinante quanto lontana. L'ultimo pezzo di strada prima costeggia il bellissimo fiume Trebbia, che fa scattare automaticamente nella mia mente la litania "Trebbia - Taro - Secchia - Panaro" e non so se essere più scocciato perchè parte dei miei pochi byte di memoria sono impegnati nel conservare i primi quattro affluenti di destra del Po', o preoccupato perchè tutti gli altri non hanno invece lasciato traccia.

Poi è tempo di correre, e per quanto mi riguarda la situazione è chiarissima: sono fisicamente in stra forma, la cartina sembra stata fatta per me, fra i primi frazionisti delle poche staffette M35 in gara non c'è chi possa impensierirmi, quindi devo dare il cambio a Friz con almeno 5 minuti di vantaggio sul secondo.
Sono ormai quasi sicuro che uno dei problemi sia capire dove sta quel confine invisibile fra la giusta fiducia nei propri mezzi e l'eccesso di supponenza. Forse si tratta solo di scegliere un determinato "oggi posso e voglio vincere con 5' di vantaggio" al posto di uno spocchioso "oggi vinco con 5' di vantaggio", forse è sufficiente limitarsi a pensare quello che si vuole senza dire nulla, forse dipende da persona a persona. Fatto sta che io su quel sottile confine ci inciampo rovinosamente e finisco a 5' dal primo, ma con il segno "+" davanti.

Da lì in poi non va neanche malissimo, ma ormai tutto è perduto, compresa la faccia dato che Fabietto Daves, che in M20 aveva il mio stesso percorso, chiude pochi secondi davanti a me ma essendo partito con il lancio 11' dopo di me. Nè si concretizza la speranza che il mio compagno rimedi alle mie malefatte, dato che non solo ci mette addirittura più di me, ma fa pure PM.
Dato che al TdR non bisogna guardare a sè ma alla squadra, da una staffetta in cui potevamo chiudere con 4 punti di vantaggio sul Veneto, portiamo a casa 12 punti di ritardo, con un differenziale di -16 che potrebbe tormentare le mie notti future, se non fosse che il regolamento per l'attribuzione dei punti di squadra è talmente complicato che non si riesce davvero a capire quanti danni uno può aver fatto.

Invece in effetti il sospetto di combine e la preoccupazione di arrivare a casa con l'epidermide a brandelli si dissolvono poco dopo la partenza, dato che il bosco miracolosamente si apre e compaiono addirittura i sognati prati. E io che avevo passato tutto il riscaldamento a dirmi "oggi evitare i verdi, oggi evitare i verdi, oggi evitare i verdi", devo arrendermi all'evidenza che anche sta volta il selftolching ha fatto cilecca.

Fortunatamente, al Trentino non servivano i miei punti per vincere di nuovo il TdR.
bene cosi'!
RispondiEliminamumble mumble, ho provato a guardare il tuo blog (stlilisticamente piuttosto interessante), ma non immagino chi tu possa essere.
RispondiEliminaIl coach Fabio Hueller in incognito?