19 novembre 2012

Correre Venezia in Èlite

La gara, come scritto da tutti ovunque, è stata un po' "insolita", ma in questo post lascio stare tutto il contorno, e la guardo come una normale gara di Venezia, che per la prima volta ho corso in élite. 

In realtà proprio normale non la posso considerare, perchè la partenza "punching start" con l'arrembaggio degli aspiranti partenti, rende impossibile fare riscaldamento. Dopo essere arrivato correndo in zona partenza, mi metto pazientemente in fila con tutti gli altri, e quando arriva il mio turno sono fermo da una ventina di minuti. Questo avrebbe dovuto spingere un vero élite ad una partenza prudente per "far entrare in temperatura" le gambe, ma io non lo sono, e parto come niente fosse, con il risultato che alla 5 ho già le gambe durissime, e sono a un quarto di gara. Anche la concentrazione al via non è al massimo, e ci metto un po' per arrivare ad uno stato mentale decente, mentre non arriverò mai alla "bolla di concentrazione" a cui sono arrivato qui in altre edizioni, e lo pagherò in varie occasioni.

Per quanto ci ho capito io, la vera differenza fra la gara élite e le eltre, è il numero di attraversamenti del Canal Grande (adCG). È vero che è sensibilmente più lunga dalla M35, ma la difficoltà principale sta nel decidere varie volte (6 nella fattispecie) come attraversare il principale spartiacque della carta, scegliendo fra i 4 ponti disponibili. Rispetto ad una normale "scelta lunga" di una long in bosco, qui il colpo d'occhio aiuta molto meno (o bisogna averlo molto più allenato su questa specifica gara, non so) perchè stimare la distanza è molto complicato, visto che prima e dopo i ponti bisogna seguire il dedalo delle viuzze, e bisogna indovinare anche le condizioni di "scorrevolezza del traffico", che possono far diventare vincente una scelta più lunga.

Nella versione Rudi De Ferrari 2012, il primo adCG è già dopo la 1, ma c'è poco da scegliere, o almeno il Ponte della Ferrovia sembra troppo più lontano di Rialto per giustificare una scelta sicuramente più scorrevole, ma molto più lunga. Così alla 2, dopo soli 8 minuti di gara, ho dovuto già affrontare il maledetto vicoletto 200 metri dopo il via (che già l'anno scorso avevo notato essere stato segnato in carta più largo di quello che è) e la zona secondo me più complicata di tutta la città, che va da Rialto alla piazza vicino alla 2. Con il risultato che dopo 20'' di gara tiro dritto e mi tocca tornare indietro, e in zona punto della 2 mi infilo nel vicolo sbagliato. Niente di gravissimo a livello di secondi persi, ma è la dimostrazione che "la bolla" non c'è, e quindi sarà dura. Per la 3 non c'è da attraversare il CG, ma da scegliere sì, e io probabilmente scelgo male. Già rispetto alla scelta a destra della linea rossa faccio un paio di microscelte peggiori di quelle di Tenani (che non ha fatto la gara, ma ha fatto il percorso come allenamento e gli ho riciclato mappa e percorso con mie scelte in blu), ma secondo me c'era anche una scelta a sinistra più corta. Nel confronto con Tenani, la prima differenza è dovuta ad una perdita di contatto con la carta, le altre due a minor capacità di lettura, che, soprattutto nel secondo caso, mi fa allungare di parecchio.

4 e 5 sono propedeutiche al secondo adCG ma sta volta non c'è proprio nulla da scegliere e vado in focopia con Alessio (A). Peccato che perdo per strada il trenino formato da Fiocca e non so chi, che mi scappano mentre ad una svolta mi pare non mi tornino le cose e torno indietro, mentre avevo solo orientato male la mappa in corsa. Come mi manca la bolla... Sulla 7 faccio una scelta molto diversa da quella di A, ma non deve essere male dato che vale il 3° tempo di tratta, mio miglior risultato di giornata.  La 8 sarebbe banale, ma bisogna fare attenzione al traffico, e poi c'è la 9, che richiede un numero pari di adCG: 0 o 2? e quali? Nel dubbio faccio del mio peggio, scegliendo 0, poi tornando indietro per scegliere 2, e poi facendo, per andare dal ponte dell'Accademia alla zona della 5, una scelta completamente diversa (e più lunga) di quella che avevo fatto per fare lo stesso tratto in senso contrario (e A infatti ricalca quanto già fatto). Se ci aggiungiamo anche le gambe che invece che cantare mugugnano, ne viene fuori una tratta da 15 minuti a quasi 3' dal primo e 2' da Buselli (mio presunto avversario di giornata, in mancanza di Pin forse in ciabatte davanti alla TV).

Da lì in poi non è che ci sia più molto da dire, almeno per quanto mi riguarda. Fino alla 13 ci sarebbe soprattutto da lasciare andare le gambe (ma le mie vorrebbero tornare a casa), per la 14 e la 15 bisogna più che altro non sbattere contro nessuno (e quello mi riesce abbastanza), e dalla 16 in poi il gioco è ad andare a tutta su tratte brevi senza fare errori di distrazione (ma il mio "a tutta" è ormai troppo poco perchè la mia tecnica orientistica non riesca a starci dietro).

Quando mi affaccio sulla Riviera degli Schiavoni intenzionato a correre decentemente almeno lo sprint, c'è un poderoso vento contrario che mi tiene praticamente fermo, con fiato e battiti cardiaci da passeggiata a guardare le vetrine, e acido lattico da scatti in salita.

La classifica finale mi mette al tredicesimo posto su 50 partiti, e fosse stata una gara vera, potrei appendere al chiodo altro che bussola e brichetto. Ma la verità è che il mio tempo è confrontabile solo con quelli che sono partiti subito prima o subito dopo di me, perchè 5 centimetri di acqua in più o in meno facevano la differenza. Quindi se proprio devo confrontarmi, due con cui sicuramente posso farlo sono Aleliunas, il lituano che è arrivato secondo e mi ha superato fra la 11 e la 12, e Michele Fiocca che mi ha staccato fra la 5 e la 6.




Il primo, che è pur sempre nazionale lituano e 25esimo agli ultimi mondiali sprint, mi ha dato 11 minuti. Il secondo, quarto italiano al MOV dell'anno scorso, me ne ha dati 6. Insomma, poteva andare peggio, ma, pur essendomi divertito molto, non sono per niente soddisfatto della mia gara, perchè ho corso peggio degli ultimi anni. E Buselli mi ha dato più di un minuto pur partendo quando c'era un po' più acqua.
 
A correre a Venezia "in" élite sono capaci tutti (e quelli che hanno almeno 60 punti in lista base possono anche farlo), il difficile è correre a Venezia "da" élite, e questo non credo di essere stato in grado di farlo.

1 commento:

  1. "A correre a Venezia IN Elite sono capaci tutti".

    Hai ragione al 100x100. Io ho corso due volte in Elite, nella mia penultima (ultimo posto ma felice) ed ultima (acqua alta e ritirato) apparizione in Laguna. Eravamo ad inizio secolo... poi forse hanno cambiato le regole ed adesso in Elite ci corrono giustamente solo gli Elite veri.

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