La Foresta del Cansiglio è uno di quei luoghi magici in cui gli orientisti bravi incontrano fate e folletti che regalano loro paioli pieni di monete d'oro, e quelli cattivi vengono cucinati dalle streghe. Io, nella mia tardiva ma ormai lunghetta carriera orientistica, non ci avevo mai trovato un penny e ci ero già stato fatto al forno, in padella e pure in salmì.
Ma gli ultimi risultati sembrano sorridermi e allora mi ci ripresento con immutato e giovanile ardore, che chissà mai che almeno uno gnomo prima o poi mi appaia. E poi per "motivi famigliari" ho dovuto saltare la sprint a Treviso, che era la "mia" gara, quindi sono in credito con il destino. E poi mi piace molto correre sul 15.000.
Parterre de roi, per quanto lo conceda questo (lungo) periodo balordo, dove dei miei avversari dei bei tempi, alcuni sono via per guai fisici (Denny), alcuni sono in pensione (Re Carlo), alcuni in anno sabbatico prolungato (i Cristellon Brothers), di qualcuno si sono perse le tracce (Buselli), qualcuno è stato rapito dagli alieni (il Perfido Ruggero), e vari vanno e vengono sparpagliati fra M35, M40 e M45 (i Grassi Brother, Pin). I roi di oggi sono Emiliano Corona, Lorenzo Vivian, Matteo Morara, Davide Martignago, Michele Ausermiller e Tommaso Civera: non malissimo...
Nelle due chiacchiere pre-gara con Emiliano, mi dice che il bosco è una specie di Monte Livata del nord, e io adoro Monte Livata e ci ho pure vinto una
long di Coppa Italia, tanti anni fa. Sembra un ottimo auspicio; meno il fatto che per sbaglio mi sia portato dietro i pantaloncini lunghi di mia moglie invece dei miei corti, e che mi avvii in partenza senza aver preso la pozione anti asma (ma mi ricordo in tempo per tornare a doparmi).
Nei 2 km con 370 metri di dislivello per arrivare in partenza, risulta chiaro che la temperatura è gradevole, ma l'umidità è quella della foresta equatoriale, quindi sarà dura. Ma risulta chiaro anche che la faggeta lassù è proprio splendida e siamo nella stagione migliore per godersela. E allora godiamocela.
(Per chi si fosse già stufato di leggere, la gara può essere comodamente seguita in differita sullo splendido e divertentissimo
Livelox, purtroppo senza la traccia di Emiliano, che non l'ha caricata. Per gli/le altre/i, proseguiamo).

Il Tracciator Gentile (Federico Venezian) prima di scaraventarci nella zona più ostica e di sottoporci la tratta da 20 cm, ci fa prendere un po' di misure con il bosco. Le prendo talmente bene che alla 3 sono in testa con 5 secondi su Emiliano. Purtroppo non dura, perché mi faccio intimorire dal vallone polimorfo prima della 4 e faccio una scelta un po' troppo prudente, che mi fa perdere 40'' e la testa della gara, che non vedrò mai più.
Assieme a quella della gara, fortunatamente non perdo anche la mia, di testa, e anzi dalla 5 alla 8 rosicchio un po' di secondi a Corona (4+1+2+4), nonostante una scelta decisamente troppo pavida alla 8, dove, come fa Vivian, potevo puntare deciso il collinone lasciando la strada al praticello.
Dopo l'errorino di incertezza alla 9 (prendo il primo praticello per il secondo) il primo vero svarione di giornata è alla 10: sto prendendo Civera, lui va molto a sinistra, penso "stavolta non mi faccio fregare, lui è troppo a sinistra, non lo seguo e vado a destra". Solo che invece aveva ragione lui e ci lascio 1'. Il secondo posto lo avevo già lasciato a Lorenzo alla 9, ma me lo riprendo alla 12, grazie a due migliori tempi di tratta guadagnati con un po' di attenzione e molte gambe (e ad un inspiegabile errore di 1' di Vivian alla 12).


Poi è tempo di Tratta Lunga, che è lunga proprio. Sono l'unico a scegliere la strada alta, che ha parecchie meno curvette, e stando a Livelox è una ottima idea, dato che a metà tratta sono davanti a tutti (tolto Emi, di cui nulla sappiamo). Però poi era meglio rimanere alti come ha fatto Morara, che in cambio di qualche sicurezza in meno risparmia 20'' (ma rimane comunque abbondantemente dietro, per una condotta di gara meno brillante del solito).
Siamo dunque giunti nella Maledetta Zona Carsica, dove in un fazzoletto di bosco sono consapevole di poter perdere ore (come da queste parti ho già fatto in zona analoga
un anno fa...).
Ebbene, alla 13, ingresso ufficiale del Triangolo Delle Bermuda, la classifica è la seguente
1° Emiliano Corona
2° Dario Pedrotti + 2'2''
3° Lorenzo Vivian + 2'59''
4° Matteo Morara + 4'12''
alla 19, uscita ufficiale dal TdB, la classifica è la seguente
1° Emiliano Corona
2° Dario Pedrotti + 2'47''
3° Matteo Morara + 4'13''
4° Lorenzo Vivian + 5'20''

in pratica, rallento (!), mi aggrappo alla cartina con le unghie e con i denti (e con i miei preziosissimi occhialetti da Geppetto che mi rovinano il sex appeal ma mi fanno leggere moooolto meglio), conto ogni buca e ogni dossetto, e se non fosse che per la 19 faccio una scelta decisamente troppo prudente (livelox dice che io a scendere lungo la dorsale percorro 219 metri, le persone normali ad andare in direzione ne percorrono 158) finirei addirittura per guadagnare su tutti.
In ogni caso c'è ancora tutto il tempo per mandare tutto alle ortiche (anche in senso metaforico, dato che in senso stretto di ortiche ne ho già attraversate parecchie, come le mie gambe mi ricorderanno bene nelle 12 ore successive). E per una volta posso anche dire di avere avuto un po' di sfiga.
Acquattato alla 19, con l'aria di uno che evidentemente non sa in che continente si trova, c'è un atleta che conosco bene e che mi chiede "scusa, hai un po' di tempo da perdere?". A quel punto, nell'ordine
1) perdo 1'' a pensare "ma che ca**o di domanda è???"
2) perdo 1'' a rispondergli "a dire il vero no"
3) perdo metà della concentrazione nel minuto successivo, divorato dai sensi di colpa
4) sbaglio scelta alla grande

La scelta giusta è quella di Daniele Martignago, che risale 4 curve verso sud ovest, e poi si butta giù per il sentierone (1500 metri). Second best quella di Vivian, che per qualche oscuro motivo lascia il sentierone molto presto e la allunga di un bel po' (1800 metri). La mia (2334 metri) è meno peggio solo di quella di Morara (2673 metri), ma solo perché lui quando arriva, molto prima di me, sul sentierino che lo potrebbe salvare, non lo riconosce e prosegue verso l'inferno. L'unico motivo per cui in livelox la mia traccia è verdina e perdo solo 1'10'' da Lorenzo, è che da quando arrivo sul sentiero, fino alla 20, corro dandomi delle pedate nel culo e insultandomi ferocemente per l'abominio commesso.
Abominio che alla fine non mi costerà nulla, dato che Emiliano su quella tratta mi dà solo 4 dei 6 minuti che ci separeranno alla fine, e che Lorenzo, e tutti gli altri, rimarranno comunque dietro.
Sono uscito vivo dal Cansiglio 😀
In una gara che in tutte le categorie ha fatto vittime illustrissime, chi con distacchi abissali, chi con ignominioso ritiro per disperazione 😁